Giusto qualche settimana fa, il Parlamento europeo ha confermato lo stop alla vendita di nuovi veicoli con motore a combustione interna a partire dal 2035 (qui il nostro approfondimento). Come immaginabile, la decisione di Bruxelles ha scatenato parecchi malumori all’interno del settore automotive. Al fine di scongiurare un blocco che metterebbe in seria difficoltà sia i produttori sia l’indotto che ruota intorno ai motori endotermici, il Ministro dei trasporti tedesco Michael Theurer ha sottoposto ai colleghi europei l’ipotesi di considerare gli e-fuel come soluzione concorrenziale e alternativa all’elettrico a batteria nei prossimi anni.
L'impianto per la produzione di e-fuel di Porsche in Cile
CARBURANTI PIÙ PULITI ''La Commissione [europea] dovrebbe considerare seriamente la proposta di utilizzare gli e-fuel per prolungare la vita dei motori a combustione e per renderli il più possibile climaticamente neutri'', ha commentato il Ministro tedesco. Il grande vantaggio degli e-fuel risiede proprio nel fatto che questi carburanti sono di fatto molto puliti (si generano catturando CO2 e CO combinati con l’idrogeno). Un’auto alimentata con e-fuel emette CO2 localmente, ma solo nella stessa quantità immagazzinata nel carburante per la sua produzione. Quindi il bilancio finale fra CO2 catturata ed emessa rimane quasi neutro. Tutto questo a patto che a monte si impieghi solo energia green.
Porsche alimentata a e-fuel
SULLA BUONA STRADA Diverse Case automobilistiche - specialmente quelle con ambizioni sportive - hanno effettuato ricerche e investimenti significativi su questa tecnologia. Porsche ha bruciato le tappe, avviando in Cile una produzione pilota di e-fuel a partire dal 2022, con un obiettivo di produzione di circa 130.000 litri di carburante l'anno (qui il nostro approfondimento). Anche Mazda ha investito molto negli e-fuel aderendo con largo anticipo alla e-Fuel Alliance. Nel dicembre 2022, il produttore giapponese ha utilizzato un carburante sintetico prodotto con rifiuti agricoli per alimentare una MX-5 da 2,0 litri (non modificata) per più di 1.000 miglia (circa 1.610 km) tra Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda.
Mazda è stata fra le prime Case automobilistiche ad aderire a e-fuel Alliance
TEMPO AL TEMPO Attualmente il dibattito sulla neutralità climatica degli e-fuel è ancora molto acceso. Al momento, l’e-fuel di Porsche riduce le emissioni di CO2 dell'85% rispetto alla benzina tradizionale. Considerando che il divieto imposto dall’UE per il 2035 sugli ICE (Internal Combustion Engine) è pensato per portare completamente a 0 le emissioni entro il 2050, è improbabile che gli e-fuel vengano adottati come soluzione a lungo termine. Non è da escludere però che li si impieghi come soluzione momentanea per prolungare il più possibile la sopravvivenza del motore a scoppio, dando così alle Case il tempo per programmare una riconversione che si preannuncia complicata.