La Cassazione conferma: se l'autovelox è posizionato sul senso di marcia opposto a quello specificato in decreto la multa non vale
LA SENTENZA È una sentenza della Cassazione a sancire che l’eccesso di velocità rilevato dall’autovelox è affetto da quella che tecnicamente si chiama “illegittimità derivata” se il dispositivo è posizionato sulla strada lungo il senso di marcia opposto a quello indicato nel decreto prefettizio. Non è necessario in realtà che nel decreto il prefetto indichi il senso di marcia, ma nel caso in cui sia stato specificato, allora la sanzione sarà regolare soltanto se questo coincide con l’ubicazione del macchinario.
I PRIMI GRADI DI GIUDIZIO Già il Giudice di Pace aveva accertato che, in un ricorso presentato da un automobilista contro il Comune dove era stata rilevata l’infrazione dei limiti di velocità, l’autovelox era posizionato sul lato destro della carreggiata invece che su quello sinistro, come invece era stato specificato nell’autorizzazione sancita dal decreto prefettizio. La decisione del GdP di annullamento del verbale era stata però contestata dal Comune interessato, ma successivamente confermata anche in sede di appello.
LA CASSAZIONE Giunti infine all’ultimo grado di giudizio, quello della Cassazione, abbiamo ora una sentenza definitiva, sancita dalla sesta sezione civile della Corte nell'ordinanza n. 12309/2019. Gli Ermellini hanno richiamato un provvedimento precedente (n. 23726/2018) che affermava che, nel caso in cui il decreto prefettizio esplicita la legittimità dell’installazione del dispositivo soltanto lungo uno specifico senso di marcia, e l’accertamento dell’infrazione viene effettuato da un autovelox posizionato sul lato opposto, l’autovelox in questione è privo di un’autorizzazione specifica e pertanto il relativo verbale va considerato nullo per “illegittimità derivata”.
I DETTAGLI La sentenza chiarisce anche che eventuali ulteriori note aggiunte successivamente dalla Pubblica Amministrazione relative alla questione in esame non avranno validità se in presenza di indicazioni precise e contrarie date in precedenza dal decreto autorizzativo. Va specificato infatti che è di competenza del prefetto individuare tratti di strada dove installare i dispositivi autovelox e che non è necessario che questi specifichi nel decreto il senso di marcia dove la rilevazione della velocità andrà a operare. È vero però che, nel caso in cui questo dettaglio sia per qualsivoglia motivo presente nel decreto prefettizio riferito alla strada in esame (ed è questo il caso della sentenza di cui stiamo parlando), la contestazione dell’infrazione sarà legittima soltanto se l’autovelox è posizionato in conformità a quanto specificato, e non sulla carreggiata o sulla corsia opposta.