Torna di attualità il tema dei limiti sulle strade a pedaggio. Morelli (Lega): "Il problema è la distrazione, non la velocità"
APRI IL GAS (PARTE 2) A volte ritornano. Era da tempo, che ai piani alti della politica non si discuteva di limiti di velocità in autostrada. L'ultimo convinto sostenitore dei 150 km/h fu Pietro Lunardi, ministro dei Trasporti del secondo Governo Berlusconi, una quindicina di anni fa. Non se ne fece niente, ma ora la Lega rilancia. Portavoce dell'iniziativa è il presidente della commissione Trasporti alla Camera Alessandro Morelli: alzare i limiti, almeno su alcune tratte. Perché all'origine degli incidenti, secondo l'esponente del Carroccio, non ci sarebbe affatto la velocità eccessiva.
VELOCITÀ? NO, DISTRAZIONE In attesa che il decreto sia formalizzato, e che il Movimento 5 Stelle dia a sua volta la propria adesione (non ne saremmo tanto certi), Morelli argomenta così la propria tesi: "Nel corso degli ultimi decenni, gli strumenti di sicurezza stradale attivi e passivi hanno mosso passi da gigante. Mantenere in vigore i limiti di una volta avrebbe poco senso: oggi - spiega - i rischi sono connessi a comportamenti molto diversi". Secondo Morelli, "il vero problema da affrontare è ora quello della distrazione alla guida, fenomeno che in nove casi su dieci significa uso improprio del cellulare".
150 KM/H CON RISERVA Addio ai 130 km/h, benvenuti (anzi bentornati) cari, vecchi 150 km/h. Si vedrà. In realtà, e sono in pochi a saperlo, già il Codice della Strada prevede la possibilità su determinati tronchi autostradali di elevare il limite: nessuna concessionaria autostradale ha tuttavia sin qui preso alla lettera l'invito. La proposta del leghista Morelli consiste perciò nell'applicazione di una norma contemplata dalla legge. Secondo la quale l'innalzamento dei limiti può interessare quei tratti a tre corsie (più corsia d'emergenza) per senso di marcia, monitorati da controllo della velocità media. A patto, inoltre, che intensità del traffico, condizioni atmosferiche e casistica di incidentalità dell'ultimo quinquennio lo consentano.
IL DIBATTITO È (RI)APERTO Suffragata o meno dalla scienza, l'idea farà senz'altro discutere. Vero che la velocità non è l'unica causa di sinistri, ma in caso di incidente i fattori in gioco sono sempre più di uno. E quel che è certo, è che maggiore è l'andatura, maggiori sono gli spazi di arresto in situazioni di improvvisa emergenza. Senza contare l'incremento della velocità relativa rispetto ai Tir, categoria ovviamente esclusa dalla riforma del limite. In Francia, il Governo la pensa diversamente. Voi, invece, di che partito siete?