Su circa 40 milioni di veicoli circolanti in Italia, più o meno un quarto in passato ha subìto danni o è rimasto coinvolto in incidenti. Parliamo di un totale di quasi 11 milioni di autovetture: se si decide di rivolgersi al mercato dell'usato, per evitare il classico ''bidone'', conviene raccogliere il maggior numero di informazioni possibili sulla storia dell'auto che abbiamo scelto. Come? Alcuni accorgimenti al momento dell'ispezione possono svelare riparazioni e riverniciature, ma non mancano servizi che promettono di ricostruire la storia del veicolo: ho provato quello di Carfax, leader negli USA e in Canada, attiva in Europa dal 2007, ed ecco com'è andata.
Incidente stradale allo specchio
QUESTIONE DI SICUREZZA
Secondo i dati forniti da AutoScout24, noto portale di annunci, l'importo medio per l'acquisto di un usato si aggira sui 22.000 euro. Un esborso importante, ma che permette comunque di avere un significativo rispamio rispetto al nuovo. Una spesa inferiore non deve però compromettere la sicurezza. L'affidabilità dei veicoli è un aspetto cruciale e un'auto che in passato è stata vittima di danni o di un incidente, se non riparata adeguatamente, può rappresentare un pericolo per se stessi e per gli altri. Non è sempre facile capire a prima vista se la vettura che si vuole comprare sia stata danneggiata in passato: gli esperti del settore possono ricorrere a tecniche quali l'analisi della vernice, tramite un apposito spessimetro, e l'ispezione delle saldature sul telaio per rilevare tali segni, ma per queste ispezioni servono strumenti e competenze che non sono alla portata di tutti. In passato abbiamo realizzato una video-guida per aiutarvi nella valutazione dei veicoli di seconda mano, ma se anche seguendo i nostri consigli non vi sentite sicuri, o semplicemente volete fare un ulteriore controllo dell'auto che avete puntato, continuate a leggere.
Alfa Romeo Giulia: immagine incidente
CHIEDI ALL'ESPERTO
Esistono infatti agenzie specializzate che si occupano di tracciare tutte le informazioni dei veicoli. Carfax, fondata negli USA nel 1984, è una di queste e sul suo sito ufficiale dice di poter scoprire anomalie sul chilometraggio; danni subiti per incidenti, vandalismi o condizioni meteorologiche estreme; vincoli, ipoteche, fermi amministrativi o sequestri; il paese di provenienza del veicolo; revisioni effettuate e proprietari precedenti. Come Carfax riesca a mettere insieme tutte queste informazioni è un mezzo mistero: di sicuro alcuni dati le vengono forniti da ACI, mentre altri derivano da ''partnership strategiche con uffici di immatricolazione, forze dell'ordine, ministeri, compagnie assicurative, periti, società di revisione e molte altre solide realtà in Italia, Europa e Stati Uniti'', ci dicono. Impossibile essere più specifici, perché la raccolta dei dati nel database è una sorta di segreto industriale, che Carfax e le aziende concorrenti non hanno alcuna intenzione di rivelare. Incuriositi, abbiamo contattato la stessa Carfax per ottenere un report di prova relativo a un'auto di cui conosciamo vita morte e miracoli: la Honda S2000 del collega Emanuele, che ha fatto una prova approfondita del servizio.
Il lavaggio a secco della Honda S2000
UN REPORT SOTTO LA LENTE
Apro il report e i dati della vettura sono quelli corretti. Un codice QR in alto a destra nel documento mi permetterà di leggere eventuali aggiornamenti sul veicolo per il prossimo mese: scatto una foto con lo smartphone, clicco su ''identifica contenuto'' e mi appare sullo schermo lo stesso PDF che leggo sul PC, solo in un formato più adatto per il telefonino. Più in basso trovo, correttamente, la spunta verde alle voci danni, importazione, vincolo e ipoteca: nessun problema rilevato. Precisissima - addirittura inquetante - l'indicazione su chilometraggio e ultima revisione: i dati sono aggiornati alla mattina del giorno stesso. Ne ho la certezza, visto che proprio oggi ho sottoposto l'auto a revisione. Corretta anche la cronistoria dei passaggi di proprietà. Meno accurato è il grafico che mostra l'andamento dei chilometri nel corso degli anni: in pratica è una linea retta dall'immatricolazione del veicolo fino al 2022, data della penultima revisione, mentre un altro segmento di retta meno inclinato indica che negli ultimi due anni ho fatto meno strada. Ciò significa che, almeno nel caso della mia auto, il database non ha dati completi sulle revisioni più vecchie. Mancano quelle effettuate nel 2006, 2008, 2010 e 2012. Dal 2013, va detto, l'auto è rimasta chiusa in garage fino al 2022, data della prima revisione indicata sul report, e per 9 anni non ha fatto strada. Quindi, laddove c'è una retta inclinata, tra 2014 e 2021 dovrei vedere invece un segmento orizzontale.
LA CONTROPROVA In sostanza Carfax, che è arrivata in Italia solo nel 2022 e in Europa nel 2007 potrebbe non essere riuscita a farsi dare i dati degli anni precedenti, specie sulle auto di nicchia come questa. Per cercare conferme alla mia tesi faccio una seconda verifica su un modello mainstream più recente, una Toyota Yaris del 2008. Il chilometraggio nel report è aggiornato al 2022, anno dell'ultima revisione, e non riporta un tamponamento da cui l'auto è andata via sulle proprie ruote. ''Questo può accadere se l'officina non compila tutti i documenti che dovrebbe'', mi dicono da Carfax: soprattutto in caso di piccoli danni. ''Nel caso di incidenti importanti con danni rilevanti, che sono poi quelli di cui ti interessa più avere nota quando si vuole acquistare un'auto usata, è in generale molto raro che non siano registrati'', commentano. Resta da capire la capacità di tracciare i veicoli che sono passati da un Paese all'altro e la candidata ideale è la Porsche Cayenne Turbo S del Direttore, passata dalla Germania all'Olanda, per poi essere reimmatricolata in Italia. Il report ottenuto con l'ultima targa italiana non è del tutto soddisfacente: non cita né Germania né Olanda, ma indica un'immatricolazione in Spagna. Nessuna revisione, poi, e manca lo storico del chilometraggio: che avrebbe dovuto essere disponibile per la targa immessa, stando a quanto leggevo sul sito di Carfax. Per capire meglio, ripeto l'indagine usando l'ultima targa prima dell'arrivo in Italia e con il VIN, il numero di telaio. E magicamente...
La Porsche Cayenne Turbo S comprata in Olanda
LA PROVA DEL NOVE La nuova indagine fornisce qualche indicazione in più: compare il passaggio dalla Germania all'Olanda, anche se alcune voci paiono generiche, tipo la prima immatricolazione ''all'estero'' e l'importazione dalla Spagna ad altro ''Paese dell'Unione Europea'' nel 2009. Interpellata, Carfax spiega le questioni burocratiche che possono rendere lacunose alcune informazioni. ''A volte, quando le auto hanno girato più Paesi, avere a portata di mano anche una targa precedente di un paese diverso può rivelare ancora più informazioni e, infatti, il report è ora più completo. Detto ciò, come già nella documentazione ottenuta con la sola targa italiana, si evince che la Cayenne in questione è stata immatricolata per la prima volta nel 2006 fuori dall'Italia: non è specificato il paese, che molto probabilmente è la Germania. L'ipotesi è coerente con le locali norme sulla privacy, infatti la Germania condivide meno informazioni sulle ''sue'' auto rispetto agli altri Paesi europei. Inoltre, nel 2006, quasi 20 anni fa, la digitalizzazione non era avanzata come ora e anche questo potrebbe essere uno dei motivi per cui non conosciamo il paese di origine. Dal 2009 al 2022 l'auto è stata molto probabilmente in Germania, perché non sono state aggiunte nuove informazioni. Poi, dopo un breve periodo nei Paesi Bassi, le informazioni successive riguardano l'importazione in Italia'', tutto torna. ''È già stato segnato un evento molto recente in Italia (revisione a fine Marzo), quindi, nei prossimi mesi il database raccoglierà sicuramente ulteriori dati'', aggiunge Carfax. Insomma, il database è ricco, ma non completo al 100%. Del resto la stessa Carfax precisa che, quando si acquista un'auto di seconda mano, il loro report arricchisce e completa la documentazione, ma non sostituisce un test drive e un'ispezione del veicolo presso un'officina di fiducia.
Una Volkswagen Maggiolino dal meccanico - foto di Ryan McGuire, Pixabay
COME SI FA
Carfax è una delle aziende di riferimento per le informazioni su veicoli usati: leader in USA e Canada, ha accumulato un database con oltre 35 miliardi di dati su scala mondiale: ''Dai dati in nostro possesso si evidenzia come in Italia la possibilità di comprare un veicolo che abbia subito danni di vario tipo sia decisamente elevata'', dice Marco Arban, Direttore del Business Development in Europa dell'Azienda. Se anche voi volete togliervi qualche dubbio prima di un acquisto, procurarsi un report è davvero facile e veloce. Basta andare sul sito di Carfax, scrivere il numero di targa dell'auto e verificare dalla pagina che si apre quali delle informazioni sono disponibili. Se l'offerta vi soddisfa, cliccando su Acquista il report, potete scegliere se pagare per un singolo documento o per pacchetti da tre a cinque targhe diverse, con prezzi che - che al momento di scrivere - vanno da 19,99 a 74,99 euro. Paghi e scarichi il report, il tutto in pochi istanti. Interessante il fatto che ''in alcuni casi vengono usati i report Carfax come documentazione a supporto nelle dispute legali, anche se non c'è un riconoscimento ufficiale per questo'', sottolinea l'azienda. In ogni caso, può rappresentare una tutela in più in caso di controversie tra venditore e acquirente.