L'essere a favore o contro l'auto elettrica sta diventando materia sensibile: una preferenza a volte scomoda da rivelare, al pari del credo religioso, dell'orientamento sessuale e di tutti quegli altri argomenti tutelati dalla legge sulla privacy. Il motivo è presto detto, il pubblico si è talmente polarizzato tra le due fazioni, che la rivalità si è fatta particolarmente accesa e le accuse, come le argomentazioni, dell'una e dell'altra parte, scadono sempre più spesso nel nonsense. L'ultima pietra dello scandalo, ma solo in ordine di tempo, è il video che potete vedere qui sotto, tratto dal canale di Manifattura Automobili Torino, che mostra la hypercar elettrica Aspark Owl SP600 strappare alla Rimac Nevera il record di velocità. Guardiamolo insieme...
UN PASSO INDIETRO Aspark Owl è una hypercar elettrica giapponese entrata in produzione nel 2020, dotata di quattro motori a dare circa duemila cavalli di potenza (criniera più criniera meno). L'italiana Manifattura Automobili Torino - M.A.T. per gli amici - collabora alla produzione. Quella che vedete nel video, però, non è la Owl che conosciamo, ma il prototipo di una versione evoluta. Il risultato lo avete visto anche voi: con 438,7 km/h, la Aspark SP600 ha battuto i 412 km/h raggiunti dalla Rimac Nevera nel novembre 2022 (con la Rimac che però mantiene il primato di velocità in retromarcia). Un confronto utile più a livello progettuale, per validare l'aggiornamento tecnico del prototipo, piuttosto che per stabilire una vincitrice, visto che la SP600 è un muletto, mentre la Nevera era di serie. Come dire che la vera sfida potrebbe esserci più avanti, ma non è qui il punto dove voglio arrivare.
Rimac Nevera: il record di velocità massima in retromarcia
BAZZECOLE La diatriba tra elettrofili e No-Watt si gioca a tutto campo e l'ultimo video ha suscitato commenti entusiastici dei primi che accusavano implicitamente i secondi di sottovalutare le performance delle elettriche. Ma se c'è un argomento su cui i secondi si guardano bene dal sollevare eccezioni è che nella prestazione esplosiva le elettriche hanno buoni argomenti. In accelerazione, in particolare, la Owl copre lo 0-100 km/h in 1,9 secondi e come abbiamo visto anche in velocità non se la cava male. Nello sprint è già più rapida di una Bugatti Chiron Super Sport 300+, anche se quest'ultima mantiene un buon margine sulla velocità massima. E se la Chiron è stata già cronometrata a oltre 490 km/h, Koenigsegg Jesko Absolut e altre sarebbero quasi pronte per superare addirittura i 530 km/h: con un motore a pistoni sotto al cofano.
Bugatti Chiron Super Sport 300+, vista frontale
MODA SORPASSATA La diatriba, però, è piuttosto sterile. Se è vero che fin dalla notte dei tempi il concetto di primato è sempre stato affascinante, il tipo di alimentazione che consente a un'auto di superare i 400 km/h è questione invero futile. Non per niente ci sono fior di categorie diverse per i tentativi di World Land Speed Record. Per la Bugatti Veyron era un vanto e un motivo di interesse, visto il tipo di clientela a cui si rivolgeva, il fatto che fosse in grado di superare i 400 km/h, ma il tema potrebbe essere ormai superato. Non è un caso se la stessa Bugatti ha dichiarato un cambio di rotta, alla ricerca di maggiore agilità e coinvolgimento a discapito delle prestazioni pure. Ma soprattutto, ed è qui il punto che voglio sottolineare, l'affermarsi della mobilità elettrica su quella tradizionale non dipende da chi ce l'ha più grosso (il cronometro), ma da chi ha più giusto il pacchetto per soddisfare l'automobilista ordinario. Che in generale vuole praticità al giusto prezzo. Vuole un mezzo al suo servizio e non doversi mettere al servizio del mezzo. Questo è l'elemento dirimente. Le altre, sono solo speculazioni finanziarie.