Rapporto Clusit: +200% di episodi di pirateria digitale. Preoccupazione in vista dell'introduzione di guida autonoma e connettività
PIRATI DELLA STRADA Automobili sempre più come computer a quattro ruote. Smartphone, visti i tempi. Peccato che oltre a semplificarci la vita, ad aggiungere funzioni, un giorno anche a sostituirsi a noi nell'atto della guida, l'Information Technology è un ecosistema esposto a rischi. La criminalità informatica è un settore in espansione: potesse quotarsi in Borsa, farebbe concorrenza alle tech company della Silicon Valley. Auto sempre più connesse? Auto sempre più abbordate dai pirati. Quelli che navigano in rete, e che rispetto alle tecnologie "leali" sono sempre un passo avanti.
AUTO SOTTO ATTACCO I sospetti che in futuro il tema della cybersecutiry anche a bordo delle nostre vetture diventi un argomento quotidiano sono alimentati dal Rapporto Clusit 2018 sulla sicurezza ICT in Italia. Prendendo come riferimento il primo semestre 2018, l'Associazione italiana per la sicurezza informatica registra nel settore automotive un aumento degli attacchi hacker, rispetto al secondo semestre 2017, nell'ordine del 200%. L'auto non è l'unico comparto a fare gola ai cyber criminali: colpite dal fenomeno delle intrusioni tecnologiche sono anche Educazione (+128%), Turismo (+69%) e Sanità (+62%). Ma non rincuora.
ANTIVIRUS ON BOARD Nel farcire i propri modelli di tecnologie digitali di ultima generazione, i Costruttori non trascurano ovviamente di proteggere la privacy dei dati, oltre che blindare codici di accesso e via dicendo con sistemi all'avanguardia. Fatta la legge, trovato l'inganno, e così è oggi legittimo sospettare come un domani i software in dotazione all'auto iperconnessa non siano più inviolabili. E che in un modo o nell'altro, qualche malintenzionato possa facilmente scoperchiare il database, raccogliere ciò che gli serve, e provocare danni a catena.
FRODI A GUIDA AUTONOMA Persino un veterano del digitale come Blackberry lancia l'allarme: poche settimane fa, la nota società canadese di tecnologia aveva espresso tutti i suoi timori sulla cybersecurity dell'auto del domani. "La guida autonoma salverà diverse vite in tutto il mondo, tuttavia - questo, più o meno, il contenuto del Blackberry-pensiero - un software di self driving è facilmente attaccabile dai virus informatici. Trasformando letteralmente l'auto in una pistola carica". Tanto resta da fare, prima che a guidare al posto nostro siano dei robot. Per molteplici ragioni. Non ultima, la lotta alle cyberfrodi.