Come ogni fine anno è giunto il momento di tirare le somme, guardarsi indietro e scegliere le mie personalissime nomination al titolo virtuale MotorBox Auto dell'Anno 2024. Che non è un titolo destinato ai modelli usciti negli ultimi 12 mesi, ma a quelli che ho guidato per la prima volta nel periodo di riferimento e che, naturalmente, mi hanno colpito di più. I motivi sono i più vari, dalle emozioni che mi hanno trasmesso alla sorpresa che mi hanno suscitato, per aver superato le mie aspettative. In molti casi sono modelli che, potendo, mi sarei comprato. Cominciamo...
Volkswagen Multivan 2.0 TDI Life DSG, un momento del test
L'AUTO DELL'ANNO 2024: CATEGORIA MONOVOLUME
In tema di sorprese, quest'anno, nessuna batte la Volkswagen Multivan: mai avrei pensato di poter desiderare un MPV derivato da un veicolo commerciale come auto da famiglia. Un desiderio scatenato non solo dalla razionalità, ma proprio dall'impulso all'acquisto che solo il prezzo oggettivamente esclusivo mi ha impedito di soddisfare. Peccato, perché il Multivan ha molte delle doti che cerco in un'auto: dalla versatilità al comfort.
SEDILI SMONTABILI
Che goduria poter montare e smontare i sedili a piacimento, per far spazio alle persone o ai bagagli secondo necessità. Il tutto con un ambiente curato e raffinato come sulle auto premium (riguardo a questo, la morbida moquette del pavimento fa tanto). Ok, c'è la sbavatura dei controlli touch non retroilluminati per audio e clima - che trovo davvero poco pratici - ma se penso a quanto si guida bene tra le curve e quant'è piacevole macinare chilometri con lui (qui la prova)... nomination assicurata!
Il test drive della Mazda CX-60 Takumi
L'AUTO DELL'ANNO 2024: CATEGORIA SUV/CROSSOVER
Tutte le volte che guardavo i suoi interni rimanevo ammirato: Mazda CX-60 in allestimento Takumi, con la selleria chiara e la finitura in tessuto ricamato per la plancia, mi dava un senso di pace e armonia con tutto e con tutti. Un po' scuola scandinava, ma con una cura del dettaglio tutta giapponese. Viaggiarci è stata un'esperienza memorabile. Comoda, silenziosa e reattiva (come in fondo mi aspetto da una Mazda, anche quando si tratta di un SUV di 4,74 m), CX-60 mi ha sempre dato l'impressione di essere un'auto fatta gran bene.
CONSUMA POCO
E poi quel motore diesel... Sei cilindri in linea, mild hybrid da 3,0 litri: quello che ci vuole per nobilitare un'auto. Aggiungiamo che consuma pochissimo: ''Da Valmadrera sul lago di Como a San Donato Milanese ho registrato una media di 4,8 l/100 km con traffico piuttosto intenso'', scrivevo nella prova. ''Di fatto, fuori città è facile rimanere al disotto di 6 l/100 km e nelle condizioni giuste si scende addirittura sotto i 4 l/100 km''. Beccati questo, downsizing!
AUTO DELL'ANNO 2024: CATEGORIA AUTO ELETTRICHE
''Questa categoria la metti solo per evitare le multe dell'Unione Europea'', ha commentato il buon Lorenzo quando ho proposto di inserirla come obbligatoria per rimanere al passo coi tempi. E un po' devo ammettere che è vero. Pur apprezzando la qualità della guida delle auto elettriche, ancora non sarei disposto a mettermene una in garage, per alcune oggettive limitazioni che le rendono meno versatili e meno adattabili delle auto tradizionali. Ma a parte questo, quando l'auto elettrica è pensata bene come la Jeep Avenger, è difficile rimanere insensibili al suo fascino.
CITYCAR PERFETTA
Intanto non è un pachiderma pesantissimo che vuol fare il maratoneta con polmoni poco allenati. La Avenger valorizza il concetto di elettrico con doti di autonomia perfettamente adeguate al ruolo di citycar che vuole interpretare: la metti in carica la sera in garage (se il condominio lo consente) e la mattina dopo la ritrovi pronta per l'uso, come uno smartphone: fedele compagna nel commuting quotidiano. E poi, vogliamo parlare del look? Semplicemente il più riuscito che ho visto da molto tempo a questa parte.
Nuova Volkswagen Passat 2024, la prova su strada
L'AUTO DELL'ANNO 2024: CATEGORIA STATION WAGON
''Happy wife, happy life'', dice il proverbio, ed ecco che per far contenta la moglie, quest'anno non avrei dovuto fare altro che comprare la nuova Volkswagen Passat come auto di famiglia. Spaziosissima, ti consente di lanciare letteralmente valigie e zaini nel bagagliaio senza perder tempo con un'improvvisata partita a Tetris.
L'EFFICIENZA DEL DIESEL
Nonostante le dimensioni extra large, si guida gran bene. Maneggevole oltre le aspettative, comoda e spaziosa come la prima classe di un volo Emirates, la ciliegina sulla torta della Passat è che con l'ottimo diesel da 150 CV e il cambio DSG a 7 marce consuma pochissimo: in autostrada ho misurato 4,3 l/100 km (pari a 23 km/l). Tra l'altro non occorre puntare sull'allestimento top per avere un'auto di gran classe. Già l'intermedio Business, infatti, propone dotazione completa e interni vestiti a modino. Bella la vita al volante della Passat!
Al volante della Mazda MX-5 2023 1.5 Homura
L'AUTO DELL'ANNO 2024: SPORTIVE/ROADSTER
In un'epoca di enorme confusione, in cui l'unico punto fermo è la demonizzazione dei motori termici e delle auto ''pure'', lei si erge come un'eroina che difende il concetto stesso di automobile. E lo fa con una storia quasi leggendaria alle spalle, che si arricchisce di nuove pagine senza bisogno di stravolgimenti e trasformazioni radicali. Parlo della Mazda MX-5, che pur nella sua versione meno potente - quella con il millecinque da 132 cavalli - mi ha regalato per quest'anno le emozioni più memorabili alla guida di un'auto. ''Il millecinque con 132 cavalli e 152 Nm di coppia non è un fulmine di guerra'', scrivevo nella prova, ''ma fa una gran bella figura sotto il cofano di un'auto che pesa appena un migliaio di chili a vuoto.
EMOZIONANTE E ACCESSIBILE
Lo 0-100 in 8,3 secondi non ti incolla al sedile e i 204 km/h di velocità si raggiungono dopo un lungo lancio, ma è la prontezza e la regolarità dell'erogazione che rendono la MX-5 divertente e facile da interpretare''. Dimostrando una volta di più, se davvero ce ne fosse stato il bisogno, che la semplicità è la chiave delle emozioni, mentre tutto quello che arricchisce la dotazione delle auto moderne non fa che appesantirle e allontanare l'attenzione del guidatore dall'autentico piacere di guida. Brava Mazda, che la tieni in listino nonostante tutto: la piccola Miata è una classica contemporanea, un patrimonio da preservare. Chiamate l'UNESCO!