Effe, esse, i. Tre letterine magiche infiocchettate in un acronimo, che tradotto significa iniezione diretta della benzina. Sì, della benzina: non del gasolio come ormai ci si è abituati a ripetere a memoria, dopo la formula common-rail. Della benzina, novità per l'Italia. Chiusa sotto il cofano della A2.
Lei, fuori, è la stessa – se si esclude la siglettina appiccicata in coda – ciò che cambia è il cuore, le prestazioni, i consumi. La prima Audi del genere ad essere prodotta in serie, accelera da zero a cento in 9,8 secondi e abbatte la soglia dei duecento, con i 202 all’ora di punta. Mentre quanto si dichiara in Casa è 5,9 litri di verde per percorre cento chilometri.
Trattasi di un quattro cilindri di 1598 cc di cilindrata, da 110 cavalli (81 kW) di potenza massima e 155 Nm di coppia a 4500 giri al minuto, abbinato alla trasmissione manuale a cinque rapporti. Come nasce? Presentiamo i parenti. Una concept dal nome astruso, Al2, vista al salone di Francoforte nel 1997, con sotto un tre cilindri che iniziava a far parlare di iniezione diretta della benzina. L’altra, un filo più cattivella: Audi R8, leggi vincitrice della Ventiquattrore di Le Mans anno 2001, medesima iniezione.
Volete un paio di cenni tecnici sul motore FSI? Tac. C’è del nuovo, ovviamente: sistema di iniezione Common Rail, testata cilindri a quattro valvole con iniettori laterali, sistema esterno di ricircolo dei gas di scarico, eccetera. E due modalità di esercizio: a carica omogenea e a carica stratificata, come dice chi ne mastica. Una per tirare fuori la potenza, l’altra per ridurre i consumi. Secondo il carico motore e della posizione dell’acceleratore, l’elettronica seleziona sempre quella giusta.
Altre news accompagnano la nuova versione, come le sospensioni più sportiveggianti, nuovo look per gli interni, norme sulle emissioni Euro 4, e le solite quattro persone a bordo. Tre gli allestimenti - i noti Base, Comfort e Top – e prezzi che partiranno da 18.550 Euro circa, con la commercializzazione che inizia a giugno.