Logo MotorBox
Sicurezza stradale

Apnee notturne, perché sono così micidiali. La campagna Aci


Avatar di Lorenzo Centenari, il 29/05/18

6 anni fa - "Dormi meglio, guida sveglio": un check-up per misurare il rischio OSAS

"Dormi meglio, guida sveglio": un check-up per misurare il rischio OSAS. Troppi incidenti sono correlati ad apnee e colpi di sonno

OSPITI INDESIDERATI Un passeggero sale a bordo senza invito. Così discreto nelle prime fasi del viaggio, così invadente non appena la stanchezza sopraggiunge. Il colpo di sonno attacca quando meno te lo aspetti. Una sola dose di veleno è in grado di uccidere un adulto in pochi istanti. Le probabilità di ospitarlo in abitacolo crescono infine in modo esponenziale se si soffre di apnee notturne, patologia più diffusa di quanto si pensi. Ecco perché l'Automobile Club d'Italia promuove ora una campagna - "Dormi meglio, Guida sveglio" - volta proprio a mitigare le pesanti conseguenze di un'epidemia all'origine di numerose tragedie.

OSAS, QUESTE SCONOSCIUTE Si smette di respirare per pochi secondi, fino a 90 volte ogni ora di sonno, e ogni notte. Senza quasi mai accorgersene. Salvo poi, durante il giorno, sentirsi affaticati e così sonnolenti da addormentarsi in momenti assai poco opportuni, guida dell'auto compresa. Ecco in che consiste la cosiddetta Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS), malattia che secondo recenti stime affligge oltre 12 milioni di italiani fra i 40 e gli 85 anni, pari a circa il 50% degli uomini e il 23% delle donne. Solo un individuo su 5 ne è tuttavia consapevole.

ADDORMENTARSI PER SEMPRE Non dormire di notte può uccidere di giorno: un riposo frammentato conduce inevitabilmente a stanchezza, sonnolenza e mancanza di concentrazione. Riuscite a immaginare quali rischi si corrano al volante? Due secondi di disattenzione a 50 km/h equivalgono a 28 metri ad occhi chiusi. Un autorevole studio attribuisce ai colpi di sonno per OSAS il 7% dei 175.791 incidenti stradali registrati ogni anno in Italia, pari a 12.305 sinistri, un monte di 250 morti e oltre 12.000 feriti all’anno. Senza contare che le apnee notturne quadruplicano le probabilità di ictus e raddoppiano quelle di ipertensione, diabete e aritmie. 

VEDI ANCHE



DORMI AL MOMENTO GIUSTO Le OSAS sono vera e propria emergenza sociale, ecco perché ACI e FISAR (Fondazione italiana salute ambiente e respiro) promuovono ora“Dormi meglio, Guida sveglio”, campagna di informazione e sensibilizzazione, nonché progetto di prevenzione e screening su tutto il territorio nazionale. ACI e FISAR sfruttano in sostanza il passaggio obbligato del rilascio e rinnovo della patente, procedura che coinvolge ogni anno 5 milioni di italiani, proponendo un check-up del sonno a tutela sia della salute pubblica, sia della sicurezza stradale.

VISITA MEDICA IN APNEA Prima di procedere alla visita medica obbligatoria per la patente, oltre 1.500 delegazioni ACI proporranno quindi un breve questionario di valutazione delle probabilità di OSAS. Chi risulterà a rischio, avrà a disposizione il numero verde 800.715.850 per avviare - in convenzione con FISAR – il successivo accertamento strumentale e il monitoraggio cardiorespiratorio notturno domiciliare, necessario per confermare o meno la diagnosi di apnee ostruttive. In caso di esito positivo, in tempi brevi e con tariffa agevolata sarà possibile accedere a visite specialistiche. 

QUANDO LA LEGGE NON BASTA L’iniziativa mira in realtà anche a garantire una più efficace applicazione di un decreto ministeriale, in vigore dal 2016 ma spesso disatteso, che vieta il rilascio e il rinnovo della patente a chi soffre di OSAS moderata o grave associata a eccessiva sonnolenza, e non si sottopone a un ciclo di cure. “Se l’uso improprio dello smartphone è il primo fattore di incidenti stradali, non vanno sottovalutati - sostiene il presidente ACI Angelo Sticchi Damiani - nemmeno i disturbi che compromettono l’attenzione alla guida. ACI è in prima linea nella sensibilizzazione: supportato da esperti qualificati, possiamo salvare centinaia di vite".


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 29/05/2018
Vedi anche