Maxi multa alle case automobilistiche dopo la scoperta del cartello per gestire i finanziamenti. 20 società coinvolte per l'intesa
L'AGCM SCOPERCHIA IL CARTELLO È stato accertata "l’attuazione di un’intesa unica, complessa e continuata avente a oggetto lo scambio di informazioni sensibili relative a quantità e prezzi, anche attuali e futuri". Così l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, con la collaborazione del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, ha chiuso l'istruttoria avviata nel maggio del 2017 riguardo le finanziarie e captive banks della case automobilistiche; scoperchiando un vero e proprio cartello nella gestione dei finanziamenti per l’acquisto di vetture.
SI SALVA MERCEDES La denuncia arriva direttamente dalla finanziaria interna di Daimler (Mercedes-Benz) - Mercedes-Benz Financial Services Italia Spa- con una "domanda di clemenza" che ha fatto risparmiare al brand tedesco una multa da 60 milioni di euro grazie alla piena collaborazione con l'Autorità e la consegna di 145 documenti capaci di svelare l'intesa segreta tra captive banks (società finanziarie delle case auto che gestiscono servizi) che andava avanti dal 2003. Un periodo lungo circa 15 anni dove le varie società si scambiavano "informazioni relative a variabili sensibili nella fissazione delle condizioni per la concessione di finanziamenti e leasing" con tanto di moduli appositamente creati per lo scopo denominati "benchmarking for succes". È quindi stato accertato dall'Autorità l'esistenza di un cartello funzionale che ha alterato le dinamiche concorrenziali del mercato di vendita auto attraverso finanziamenti erogati dalle stesse società appartententi alle case madri (create esclusivamente per offrire finanziamenti all'acquisto di auto). Una chiara "intesa restrittiva della concorrenza" per non sfidarsi a suon di offerte migliori nel mercato ma per spartirsi unilateralmente il denaro dei consumatori. Come? Grazie a contatti diretti tra finanziarie per concordare il tasso e le condizioni da offrire per le varie vetture eludendo, di fatto, la concorrenza sulle modalità di finanziamento.
LE SOCIETÀCOINVOLTE Sono state 20 le società del settore automobilistico"operanti in Italia nel settore della vendita di autoveicoli mediante prodotti finanziari" e le "relative associazioni di categoria" a finire sotto stretta osservazione dell'Antitrust. L'elenco comprende: Banca PSA Italia, Banque PSA Finance, Santander Consumer Bank, BMW Bank, BMW, Daimler, Mercedes-Benz Financial Services Italia, FCA Bank, FCA Italy, Crédit Agricole Consumer Finance, Ford Crédit Europe Bank, Ford, General Motors Financial Italia, General Motors, RCI Banque, Renault, Toyota Financial Services, Toyota Motor, Volkswagen Bank e Volkswagen oltre alle associazioni di categoria Assilea (Assocazione italiana leasing) e Assofin (Associazione italiana credito al consumo e immobiliare).
MULTA RECORD L'Antitrust ha deciso di punire severamente il "pervasivo e regolare scambio di informazioni, bilaterale e multilaterale" con una multa record di 678,39 milioni di euro totali. Questa sanzione pecuniaria viene così spartita: 178,91 milioni a FCA Bank, 163,014 milioni al Gruppo Volkswagen e 125,17 milioni a Renault. Subito sotto al podio troviamo BMW con 71,7 milioni, Banque PSA per 44,6 milioni, Toyota per 43,38 milioni, Ford per 41,52 milioni e General Motors per 10,06 milioni. Per eventuali ricorsi le società interessate dal provvedimento hanno ora 60 giorni di tempo.
CLASS ACTION? Dopo la notizia della multa dell'Antitrust il Presidentedell’Unione Nazionale Consumatori,Massimo Dona, ha subito rilasciato una dichiarazione pubblica: "i consumatori andrebbero ora risarciti. Speriamo che la sanzione serva da deterrente anche in altri settori".Proseguendo "era evidente da tempo la politica commerciale di cercare di imporre al consumatore la vendita di auto in abbinamento ad un finanziamento. Il coordinamento delle condizioni economiche e contrattuali applicate ai consumatori finali ha avuto come conseguenza l'applicazione di tassi di interesse più alti del dovuto". Che ci sia già aria di class action?