Smessi i panni da Cenerentola delle fuoristrada, la Sportage cambia look ed è pronta a calcare la passerella del Salone di Parigi. Appena si spegneranno i riflettori arriverà anche nelle vetrine delle concessionarie.
NUOVE AMBIZIONI Non che la prima Sportage fosse brutta. Era un "tipo", con l’aria simpatica e un look country, di quelli che se ne fregano abbastanza delle mode, capace di raccogliere discreti consensi per un decennio e a ogni latitudine. Con il boom delle Suv e letteralmente sommersi dagli ordini relativi alla Sorento, alla Kia hanno però deciso che era meglio aggiustare il tiro e dare una bella rinfrescata alla loro piccola fuoristrada. Il tutto con un preciso obiettivo: creare un prodotto più adatto all’ impiego stradale e più vicino ai gusti della clientela intermedia.
POCA FATICA Un compito nemmeno troppo complicato per la Casa coreana, vista la possibilità di sfruttare la base meccanica usata dalla "cugina" Hyundai per la Tucson. Una bella fortuna trovarsi la pappa pronta, ancora fumante e per giunta di buona qualità… Non c’è quindi da stupirsi a scoprire che la gamma Sportage è composta da tre motori, due a benzina (2.0 da 142 CV e 2.7 V6 da 175 CV) e un turbodiesel (2.0 CRDi da 112 CV). Per la serie: "Ma ci siamo forse già visti da qualche parte?".
AUTOMATICA E NON Nemmeno a dirlo, anche le soluzioni adottate per i cambi sono coincidenti, con il due litri a gasolio disponibile sia con cambio manuale sia automatico. Nessuna possibilità di scelta, invece, per gli altri motori, con il due litri abbinato solo al cambio manuale e il V6 rigorosamente all’automatico.
SI E’ IMBORGHESITA Per il resto, anche gli ingombri sono simili a quelli della Tucson (435 cm di lunghezza, 180 di larghezza e 170 di altezza, con un passo di 263) e scorrendo la scheda tecnica si fiutano altre soluzioni by Hyundai. Un esempio lampante viene dalla trasmissione integrale a inserimento automatico. Addio dunque alla leva del riduttore, ma anche all’assale rigido, due soluzioni da fuoristrada vecchia maniera e che avrebbero fatto a pugni con l’identità borghese della nuova Sportage.
AU REVOIR L'estetica è invece per gran parte farina del sacco Kia. Il disegno rinnega a sua volta i trascorsi da offroad per assumere tratti più gentili, quasi da crossover. Come succedeva una volta a scuola, la linea è però "rimandata a settembre", nel senso che a prima vista qualcosa non convince al 100%. Per un giudizio definitivo è meglio allora attendere un incontro vis à vis all’ombra della Torre Eiffel.
SOVRAPPESO Forse la nuova Sportage semplicemente non è fotogenica, ma l’insieme calandra-passaruota-sottoporta sembra un po’ sovrappeso e fa sembrare le ruote più piccole di quanto in effetti non siano. Una sorte, questa, comune anche alla terza luce laterale, circondata da una cornice di lamiera fin troppo massiccia. A parte questi particolari, lo stile è piuttosto sobrio, con l’unica stravaganza del doppio terminale di scarico.
BADA AL SODO Più che sulla forma, la Kia pare dunque intenzionata ancora una volta a far leva sulla sostanza per far breccia nel cuore dei clienti. Per la Sportage sembra infatti ormai definita una dotazione di serie di prim'ordine, comprendente tra l’altro sei airbag, Abs e controllo elettronico della trazione. Il tutto con prezzi che, visto anche il listino della Tucson, dovrebbero partire da livelli molto concorrenziali.