Ne avevo parlato in un articolo sui top e i flop del tuning e non posso dire che la trasformazione in stile Outlaw della Porsche 356 mi faccia impazzire. Di certo, però, è un restomod dall'incredibile impatto estetico e quando è stata messa all'asta da RM Auctions, alla Monterey Car Week del 2020, è passata di mano alla bella cifra di 858.000 dollari (pari a 789.000 euro, al cambio attuale). Che cos'ha di speciale la Emory Porsche Momo 356 RSR? Facciamo un passo indietro.
- Lo stile Outlaw
- La storia di Emory
- Il ruolo di Momo
- La tecnica della Emory Porsche Momo 356 RSR
- Gli interni
Porsche 356 RSR Outlaw by Emory su strada
CHE COS'È LO STILE OUTLAW
Per chi si stesse chiedendo che cosa sia lo stile Outlaw vale la risposta ''lo saprai quando lo vedrai''. In realtà si tratta di un mix tra lo stile dell'auto di partenza, con influenze derivate tanto dal mondo delle corse quanto da quello dell'aviazione e dell'architettura. Di questo stile è stata esponente significativa la Emory Motorsports: un'officina specializzata nell'elaborazione delle hot-rod californiane che raccoglie un'eredità importante.
Porsche 356 RSR outlaw restomod by Ron Emory
LA STORIA DI EMORY MOTORSPORTS
Il nome Emory comincia a farsi conoscere negli anni 50, quando Neil Emory gestisce la Valley Custom: una bottega di parti speciali per hot-rodders vicino a Los Angeles. Gary, figlio di Neil, raccoglie il testimone e attorno agli anni 90 con la sua Obsolete Parts diventa il punto di riferimento della San Fernando Valley per tutti coloro che sono alla ricerca di componenti particolari per le Porsche: tanto i puristi che intendono restaurare le proprie Porsche d'epoca a regola d'arte quanto quelli che intendono trasformarle in esemplari Outlaw con sapienti lavori di restomod. La dinastia prosegue e Ron Emory, figlio di Gary e nipote di Neil, evolve questo stile realizzando molti pregevoli pezzi su commissione nella Emory Motorsports.
Porsche 356 RSR Outlaw by Emory ha un motore Boxer a 4 cilindri da 2,4 litri e quasi 400 CV
CHE COSA C'ENTRA L'ITALIANA MOMO
La Emory Porsche Momo 356 RSR che vedete nasce quando Henrique Cisneros, capo del leggendario marchio italiano di accessori automobilistici, si rivolge a Rod Emory, stimolandolo a creare una special Porsche 356 partendo da un qualsiasi componente speciale del suo catalogo. Rod sceglie le ruote Momo a cinque razze utilizzate sulle Porsche 935, 956 e 963 da corsa che dominavano le competizioni tra la fine degli anni 70 e l'inizio degli anni 80. Per adeguare il look di un'auto del 1960 a cerchi moderni il lavoro è lungo e attinge a piene mani dal mondo del motorsport. Idem per l'assetto, che si avvale di piastre Eisenlohr Racing per il recupero del camber e di barre stabilizzatrici Tarett Engineering.
Porsche 356 RSR Outlaw by Emory, il motore da 400 CV
LA SCHEDA TECNICA
La Emory Porsche Momo 356 RSR Outlaw mantiene le linee generali di una 356, ma il corpo dell'auto è stato allungato grazie a un telaio più rigido e moderno della Porsche 911/964. I finestrini laterali diventano scorrevoli e i fianchi vengono allargati con appendici e rivetti a vista. Al posteriore, la coda tronca tipo Kammback lascia bene in vista il propulsore con i due enormi turbocompressori e i terminali di scarico esposti. Si tratta di un quattro cilindri Boxer da 2,4 litri, che grazie a due turbo Garrett dotati di intercooler e all'iniezione Rothsport eroga poco meno di 400 cavalli. Il cambio montato al posteriore, secondo lo schema Transaxle, è un G50 originale Porsche a cinque marce, prodotto tra la fine degli anni 80 e i primi anni 90.
Porsche 356 RSR Outlaw by Emory, gli interni
GLI INTERNI
Visto il committente, la 356 RSR Outlaw utilizza molta componentistica Momo e le famose ruote a cinque razze con dado centrale da cui tutto era partito: montate sui mozzi delle auto da corsa Porsche 935 e gommate Pirelli P Zero. Gli interni sono caratterizzati da sedili da corsa rossi sempre marchiati Momo con cinture di sicurezza a sei punti dellao stessa marca. La pedaliera è Tilton brandizzata e il classico volante Momo Prototipo incornicia una strumentazione d'epoca, mentre il pomello del cambio in legno omaggia la tradizione delle auto da corsa di Zuffenhausen. Elegante, forse, non lo è, ma chi di voi non vorrebbe farci un giro?