Chi sale (o almeno, tiene), chi scende. Perché il quadro della produzione made in Italy di autovetture - che coincide con la produzione del Gruppo Stellantis nel nostro Paese - non è in realtà omogeneo. E se a Torino, Modena e Cassino il trend, tutto sommato, è positivo, altrove - vedi Melfi e Sevel Val di Sangro - si accende la spia dell'emergenza. Sta di fatto che a fine 2022, con sintomi post Covid non ancora del tutto smaltiti e con la crisi semiconduttori ancora a tutta forza - e con la guerra in Ucraina dal diabolico effetto moltiplicatore - l'industria dell'auto nazionale rischia di dover contabilizzare - almeno nei confronti del suo potenziale - una perdita molto significativa. Nell'ordine delle 200 mila unità.
Melfi, ''casa'' di Jeep Renegade, Jeep Compass, Fiat 500X
SPIRALE NEGATIVA A fare il punto della situazione è il Segretario Nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano. ''Dall’andamento dei primi 6 mesi, il 2022 si sta prefigurando come il quinto anno consecutivo di flessione: il bilancio è di -13,7% rispetto al primo semestre 2021. Già nell’arco temporale 2017-2021 si era perso il -35% della produzione complessiva auto e commerciali, da 1.035.454 a 673.475: se la tendenza attuale proseguirà rischiamo di scendere sotto le 650.000 unità, cioè al -37% rispetto 2017. Pesano gli stop produttivi per i semiconduttori: stimiamo che nel 2022 - prevede Uliano -, rispetto alle potenzialità produttive generate dagli ordini acquisiti, si perderanno circa -200.000-220.000 vetture''.
S.O.S. Da qui un appello alle istituzioni: ''Il tema delle forniture delle materie prime, dei semiconduttori e dell’avvicinamento della catena del lavoro è un problema di ordine geopolitico che il Governo del nostro Paese - sostiene Uliano - deve affrontare in maniera strategica anche in ambito europeo''.
Sevel Val di Sangro, produzione in calo
CHI RIDE, CHI PIANGE Le situazioni più pesanti nella perdita dei volumi si riscontrano nei due stabilimenti, Melfi (-17%) e Sevel (-37,2%), che hanno sempre rappresentato i plant italiani con un contributo maggiore per la crescita complessiva dei volumi. Negli altri siti produttivi auto si riscontra invece un dato positivo, in gran parte determinato dai recenti lanci produttivi. Conforta ad esempio la crescita di volumi (+39,3%) di Fiat 500 elettrica a Mirafiori, mentre l’entrata in produzione della Maserati Grecale e della Alfa Romeo Tonale danno spinta, rispettivamente, alla produzione di Cassino (+14,6%) e Pomigliano D’Arco (+9,7%). Grazie a Maserati MC20, prosegue l’andamento positivo anche dello stabilimento di Modena.(+48,8%)