Io c'ero, quando imperversavano le polemiche all'introduzione in Italia del casco obbligatorio: un attentato alla libertà individuale, si diceva. E c'ero pure quando venne introdotto l'obbligo delle cinture di sicurezza, e poi degli airbag e dell'ABS, che all'inizio non era poi tutto questo granché, ma che in concreto ha contribuito a risparmiare molte vittime della strada. Giusto continuare a rendere obbligatori i dispositivi salvavita? Sacrosanto, dico io, ma non sempre ciò che viene reso obbligatorio è un vero salvavita e con l'Intelligent Speed Assistant (ISA), secondo me, l'Unione Europea ha esagerato. Ma andiamo con ordine...
OBBLIGHI CHE SALVANO LA VITA In cifre, ''è stato dimostrato che [l'uso del casco] può ridurre il rischio e la gravità degli incidenti fra i motociclisti di circa il 70%, la probabilità di morire di circa il 40%, oltre ad abbattere i costi sanitari associati'', leggo sul sito dell'Istituto Superiore della Sanità. Parallelamente, statistiche ACI rivelano che la cintura di sicurezza dimezza le fatalità in caso di incidente. L'ABS si calcola che abbia scongiurato il 14% degli incidenti totali, oltre al 29% degli incidenti mortali, e il controllo elettronico di stabilità ESP (lanciato nel 1995 e obbligatorio dal 2014) in 20 anni avrebbe salvato oltre 6.000 persone ed evitato oltre 200.000 incidenti, dice Bosch.
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THE NEXT BIG THING Tuttavia, ''se torturi i numeri abbastanza a lungo, confesseranno qualsiasi cosa'', diceva lo scrittore Darrell Huff già nel 1954: un motto ripreso da molti autori e scienziati nel corso dell'ultimo mezzo secolo per puntare il dito contro le statistiche create ad arte per argomentare tesi in parte o del tutto false. Ed ecco che, secondo un'altra statistica recente che ritrovo citata sul sito dell'ASAPS (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale) la velocità sarebbe ''la causa, o concausa, che maggiormente influisce sulla gravità dei sinistri''. Ed ecco che il prossimo passo per renderci tutti automobilisti più sicuri è l'introduzione obbligatoria dell'Intelligent Speed Assistant (ISA) di cui accennavo prima, un sistema che cerca di costringere il guidatore a rispettare i limiti di velocità: un dispositivo obbligatorio dal 7 luglio 2024 e che per ora fa solo la parte della zia petulante, ma che qualcuno vorrebbe intervenisse da solo per limitare la velocità dell'auto. Senza possibilità di disattivarlo.
SÌ LA GUIDA È TUTT'UN... BIIIP! Scomodo Renzo Arbore e la sua celebre canzone per descrivere con una parafrasi la vita a bordo delle auto attuali: alcune più di altre, ma a tendere stanno andando tutte nella stessa direzione. Complici limiti di velocità che cambiano in continuazione, e spesso messi ''a pene di segugio'', anche sull'auto di un automobilista prudente il sistema ISA suona di continuo. A questo dispositivo si aggiunge il monitoraggio dell'attenzione del conducente, spesso eccessivamente zelante: proprio come i sensori di prossimità e i sistemi anti-collisione. Bip! Bip! Biiiip!
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LE CONTROMISURE Oggi molte auto sono troppo allarmiste, anche regolando al minimo la sensibilità degli aiuti alla guida attraverso gli appositi menu. Il continuo suonare di allarmi di ogni tipo ha due effetti: primo, mi distraggono; secondo, finisco per cercare di ignorarli. Oppure di zittirli, o ancora coprirli alzando il volume della radio, per renderli meno fastidiosi, rischiando però, in questo modo, di coprire anche altri rumori esterni che potrebbe essere utile sentire, come la sirena di un'ambulanza, per esempio. Anche perché talvolta per disattivare tutto devo aprire vari menu e sottomenu dell'infotainment dell'auto, e devo ripetere l'operazione ogni volta che metto in moto il motore.
FALSI ALLARMI Chi più chi meno, credo che la maggior parte se non tutti gli automobilisti si sentano dapprima distratti e poi infastiditi dagli allarmi inutili. Se da un lato è inoppugnabile che la velocità sia un fattore aggravante in caso di incidente, è del tutto errato pensare che un ente inanimato abbia la responsabilità di qualsivoglia evento: almeno finché non ci sarà la guida autonoma completa, la responsabilità è sempre e comunque di chi siede dietro al volante e degli errori che commette per distrazione o impreparazione. Quante volte mi scopro andare più piano del limite perché le condizioni ambientali o il traffico lo suggeriscono! E quante volte mi sento costretto a rispettare limiti insensatamente bassi, messi per motivi che non riguardano la sicurezza! Il limite giusto deve saperlo riconoscere chi guida in base alla situazione e al veicolo. Chi non è in grado di capire da solo tutto ciò, non dovrebbe proprio avere la patente!
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GADGET VS PREPARAZIONE Molto meglio sarebbe, come ho spesso auspicato, che si rendessero obbligatori corsi più formativi per il conseguimento della patente, integrati con la didattica che le scuole di guida sicura insegnano così bene. Invece si è preferito intervenire solo con l'aggiunta di dotazioni che aumentano il costo delle auto e - in alcuni casi - incoraggiano o addirittura provocano la disattenzione del guidatore. Sembra proprio che, come con l'obbligo all'elettrificazione totale, su cui molti costruttori stanno ritrattando spinti da un mercato che non decolla, anche su alcuni obblighi in tema di sicurezza l'Europa abbia fatto un passo falso. E visto che il mercato - cioè noi, che le auto le compriamo - abbiamo questo potere di far ragionare i potentati, cominciamo a esprimerci in modo chiaro anche su questo tema: vuoi mai che le prossime auto imparino a stare un po' più zitte.