Mal comune mezzo gaudio, si usa dire. Oltre che in Italia, i prezzi di benzina e diesel, nel 2022, sono aumentati - è giusto che si sappia - in tutto il mondo, e chissà quale curva disegneranno nel corso dei mesi. In larga parte, i costi oscilleranno in base all'andamento delle quotazioni del petrolio, tuttavia - a conferma proprio che il mondo è paese - non è solo in Italia che a pesare sulla cifra che il consumatore sborsa per un litro di gasolio o di benzina - misure di emergenza a parte - è anche la tassazione. In misura variabile. Molto, variabile.
Tasse sui carburanti: Paese che vai...
TESTACODA Alcuni Stati tassano il carburante così pesantemente che quasi la metà del prezzo che si paga alla pompa va a ingrassare le casse del'erario. E non è solo in Italia (che comunque si difende molto bene), che il carburante - a causa dell'IVA applicata alle famigerate accise - viene sostanzialmente tassato due volte: ci fa compagnia anche il Regno Unito, vera e propria maglia nera. Al contrario, altri Paesi non impongono quasi nessuna tassa. Qui non snoccioliamo i prezzi in termini assoluti: qui misuriamo l'invadenza dello Stato. Vuoi sapere in quali nazioni i conducenti hanno vita più facile, e in quali invece fanno pessimi affari?
WORLD SERIES Il grafico sottostante è opera del centro dati sui combustibili alternativi del Dipartimento dell'energia degli Stati Uniti. Risale a un paio di anni fa, ma mentre il prezzo di benzina e diesel pagato dai conducenti, da allora, è cambiato, è improbabile che l'importo delle tasse applicate da ciascun Paese sia mutato drasticamente. O almeno, non abbastanza da impedirci di farci un'idea delle strategie di tassazione dei carburanti più o meno selvaggiamente impiegate nel mondo.
Fonte: US Department of Energy (parte 1)
AI PIEDI DEL PODIO Per uniformità espressa in dollari per gallone americano, la tabella del DoE è ricca di informazioni interessanti, la più ovvia delle quali è l'enorme divario fiscale applicato tra le nazioni più favorevoli ai conducenti, vedi Indonesia, Brasile, Stati Uniti e Canada, e quasi tutti gli altri Stati del pianeta. Mentre i conducenti del Regno Unito consegnano al governo 3,49 dollari ogni volta che lasciano cadere un gallone di carburante nei loro serbatoi, le loro controparti in Indonesia pagano in tasse solo 0,06 dollari, mentre i conducenti USA se la cavano con 0,10 dollari. L'Italia? Al quarto posto tra i Paesi fiscalmente più aggressivi, dopo Regno Unito, Paesi Bassi e Turchia, e prima di Israele, Svizzera e Finlandia. Completano la top ten Grecia, Germania e Norvegia. A parziale consolazione, non siamo i più tartassati in assoluto, insomma. Ma ci andiamo vicino.
Fonte: US Department of Energy (parte 2)
PAESE CHE VAI Un'altra cosa interessante, navigando tra i dati del DoE è come alcuni Paesi trattino la benzina e il diesel in modo estremamente diverso. Mentre il Regno Unito, la Svizzera e l'Indonesia applicano a un carburante quasi la stessa tassa che applicano all'altro, la maggior parte dei governi tassa il diesel a un'aliquota molto più bassa. In Grecia, ad esempio, la benzina è tassata a 2,93 dollari per gallone, ma il diesel attrae solo una tassa di 1,40 dollari. In Cile, una tassa di 0,39 sul diesel e di 1,57 dollari sulla benzina.
Italia quarta per tassazione carburanti. Prima la Gran Bretagna
PARADISI FISCALI Casi curiosi sono infine Islanda, Messico e gli Stati Uniti stessi, dove il gasolio è soggetto a tasse più elevate rispetto alla benzina. Se vuoi scampare alla scure del fisco, ora sai che fare: trasferisciti in Brasile e compra un'auto diesel.