Tra gli stand della vetrina tecnologica più preparata alla sfida ambientale, per capire come hanno disegnato il futuro della mobilità dall'altra parte del Mondo.
ACCIDENTI ALL'OCCIDENTE In Giappone ormai hanno sbroccato. Quindici anni fa gli abitanti di Tokyo erano tutti uguali, pettinati alla stessa maniera e vestiti in grigio, colore dominante della città, dal cielo ai palazzi. Ora Tokyo pare una delle tante sorelle di New York, con simil Fifth Avenue, simil Times Square, e simil Soho. L'Occidente è arrivato in Giappone e il Giappone è proteso verso l'Occidente. Forseè per questo cheal Motorshow non si vedono tante prime mondiali di nuovi modelli, cartucce sparate più volentieri ai Saloni europei e Usa, ma il Salone di Tokyo diventa una vetrina di tecnologia.
TUTTI IN VERDE L'ecologia è il primo tema, ovviamente, ma l'accentosulla mobilità alternativa a Tokyo è pesante come il tetto di una Pagoda. Sembra che gli altri giapponesi ce l'abbiano un po' con Toyota, arrivata prima nella gara alla propulsione ibrida senza bisogno di fotofinish per stabilire il primato. Così Mitsubishi e Honda si presentano con ibride sportive, la i-Miev e la CR-Z, e si dichiarano pronti per il passo successivo, l'elettrico puro, con batterie, motore e presa per la ricarica.
VOLT E AMPERE E sul fronte sembra che si siano fatti grandi passi avanti e che le nuove proposte siano pronte per fare più di due passi. Come la Subaru G4e, una piccola con nuove batterie agli ioni di litio capaci di consentirle fino a 200 chilometri di autonomia e la possibilità di esserericaricata in un quarto d'ora da appositi bocchettoni di rifornimento elettrico. Con una buona rete di distributori di Ampere, potrebbe essere una proposta pronta per chi usa l'auto per il casa-ufficio-casa quotidiano.
FUTURO ANORESSICO Sullo stesso filone ci sono anche le Toyota 1/Xth, Hi-CT e RiN, con proposte analoghe. Ma questo è anche il Salone della mobilità alternativa, con la stessa Toyota che si dichiara pronta a ripensare l'auto, dal modo di produrla, fino ai materiali, alle forme e alla propulsione. Così la erede molto futura della Prius pesa soltanto 420 chilogrammi, con una carrozzeria in plastica rinforzata con fibra di carbonio. E la poltrona del dentista si motorizza, lascia trapani e mole e nasce Toyota i-Real per la mobilità individuale. Se si viaggia sempre da soli in auto, perché non avere una monoposto tuttofare, così si passa direttamente dalla televisione alla scrivania al supermercato con la incipiente atrofizzazione degli arti inferiori.
TOY CAR Ma al Salone di Tokyo vanno di moda anche le auto a forma di portasapone o di scatola di biscotti. La proposta più originale è la Puyo di Honda con motore elettrico e carrozzeria in gel, morbida come un sofficino e pronta a cambiare colore alla sua massa gelatinosa a seconda del messaggio che vuole trasmettere agli altri automobilisti: se un giorno vedrete una Puyo rossa in strada, state alla larga: significa che oggi per il pilota è una giornata no ed è meglio non farlo innervosire. Così il rosso diventerà un colore di moda nelle città piene di automobilisti nervosi...
IL MANZONI MODERNO Al Salone di Tokyo ci sono anche proposte future dall'aspetto futuribile, come la Space up! di Volkswagen, versione lunga della up! presentata a Francoforte, moderna come una concept ma verissima,pronta a entrare in catena di montaggio a breve, prima pietra di un nuovo stile Volkswagen più moderno e personale degli attuali pasticcetti. E qui c'è la mano di Flavio Manzoni - ricordate la concept della Fulvia Coupè del 2003, occasione mancata per far sognare ancora sullo scudettone Lancia? - che ha appena raggiunto Walter de'Silva per occuparsi dello stile del gioiello di famiglia. Prototipo vero come la Audi Metroproject Quattro, probabile anteprima di una piccola Audi d'accesso ai Quattro Anelli.
TANTI LIBRI Ormai consolidata la moda delle porte che si aprono a libro, come quelle delle Lancia degli Anni 30, o come la Rolls-Royce, che con la nuova Phantom è stata la prima auto moderna prodotta in serie a riprendere l'apertura controvento delle porte posteriori. Ora se ne fa vanto anche la HSC, prototipo utilitario semivero di Daihatsu, e anche Intima di Nissan, elegante tre volumi all'europea.
MOLTA ELETTRICITA' NELL'ARIA Insomma, a Tokyo ho visto una tecnologia elettrica più vicina a diventare una soluzione vera, capace di spostare l'inquinamento dalle città ai luoghi dove si produce energia elettrica e a dove si smaltiscono le batterie. E ho visto uno sforzo a disegnare auto sempre più differenti dalle forme a cui siamo abituati, con buona pace degli esperti di marketing che dovranno trovare nuove categorie in cui classificarle.