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Tesla Roadster / L'auto elettrica risorge


Avatar Redazionale, il 07/08/06

18 anni fa - Quando la spina è nel fianco

Ha solo due marce, niente pistoni e chi l'ha progettata non viene da Detroit ma dalla Silicon Valley. Va da 0 a 100 in meno di 4 secondi e si muove grazie a una sfilza di batterie agli ioni di litio. Ma sotto sotto c'è una Lotus

CHI L'HA UCCISA? Quasi come reazione al documentario "Who killed the electric car?", che negli States ha scosso le coscienze, l'auto elettrica rinasce. Nuova vita ad un genere che tra idrogeno, ibrido ed etanolo sembrava caduto nel dimenticatoio. E invece le promesse Tesla, già verificate su strada da un manipolo di fortunati, potranno squadernare certezze e mercato. Lobbisti permettendo.

REAZIONARI I fondatori della factory americana sono, a ben vedere, dei reazionari spinti dall'amore per le auto sportive, quelle leggere e veloci. Concetti non facili da tradurre e conciliare con lo spirito ambientalista. Per la parte più strettamente telaistica e d'assemblaggio sono andati sul sicuro e hanno scelto il meglio: Lotus. Per risolvere i problemi di alimentazione e autonomia la stella polare l'avevano in casa. Derivanti da anni di studio nel settore dei laptop, dove con batterie piccolissime bisogna assicurare il massimo dell'autonomia.

PUNTO Quale il punto di svolta su cui fare leva per resuscitare le auto elettriche? Semplice, uno solo: assicurare elevata autonomia. Fino ad oggi il vero grande limite dell'auto elettrica é sempre stato il range d'utilizzo ridotto (massimo 100km) che trasmetteva al conducente un senso di mobilità precaria, fonte di stress e insicurezza. Tanto da essere stata ribattezzata "sindrome da serbatoio in riserva".

VENTURE CAPITALTesla, start-up partecipata da fondi d'investimento nell'alta tecnologia (anche questa un'anomalia nel mondo automotive) ha dato vita alla roadster più rivoluzionaria sul mercato. Grintosa da guardare, coinvolgente da guidare e ammirevole per dotazione e inventiva tecnica. Distante dalle auto tradizionali nella sostanza, ma non nella forma e nell'utilizzo day by day.

STILE SPORTIVO Ma andiamo con ordine, e iniziamo a valutarla da fuori: l'occhio vuole sempre la sua parte e poi... chi ha detto che un'auto elettrica deve essere anche brutta o per forza strana? Il look della roadster è sportivo fino all'eccesso. Le linee sembrano prendere i tratti di molte sportive dal rinomato pedigree. Con qualche strizzatina d'occhio proprio a Maranello.Le proporzioni sono invece, guarda caso, da Lotus.

IMMAGINE DA PISTA Insomma, siamo lontani anni luce dalle forme ovoidali e strane dei prototipi futuribili. La Tesla Roadster potrebbe benissimo essere confusa con qualche creazione di factory specializzate in auto sportive. Si tratta di una due posti secchi con il tetto aperto, ma è disponibile una copertura in tela in varie tonalità.

RAFFINATEZZE Molte le raffinatezze da pistaiola seria.Scudetto con la T stilizzata che campeggia su muso e cerchi, prese d'aria, spoiler e griglie d'areazione di intonazione racing e le luci al led posteriori: fanno scena e consumano meno energia. Non manca davvero niente, se non i tubi di scarico. Quelli bisognerebbe metterli finti... Particolare non da poco, tutta la carrozzeria è in fibra di carbonio: leggerezza e sveltezza assicurate quindi. Ma anche conti salati dai carrozzieri specializzati in caso di tamponamenti o carezze troppo spinte su qualche muretto.

COCKPIT Da sportiva DOC anche gli interni, asciutti, essenziali e sportivi come ci si aspetta dalla vista esterna. Ci sono i due bei classici indicatori rotondi. Gli interni in pelle. E un aspetto da sportiva all'inglese. Ma non mancano comodità come aria condizionata, vetri elettrici e ...presa per l'iPod. Oramai sembra che gli automobilisti scelgano l'auto solo per usarci il lettore mp3. E poi il codice Pin, che serve per far partire l'auto. Niente codice...e l'auto non parte. Dopo bancomat e telefoni, ora anche le auto! La confusione é in agguato.

CHASSIS LOTUS Il grande out-out annunciato dalla roadster con la T sul cofano sono le prestazioni. Non solo velocistiche. Ma anche dinamiche e alla voce autonomia. Una sportiva estrema, elettrica e con emissioni zero. Per stessa ammissione Tesla, il telaio è stato fornito dalla Lotus e successivamente modificato sulla base di indicazioni mirate ad adattarlo alla propulsione elettrica. Poi l'assemblaggio finale, che viene realizzato sempre in Inghilterra da Lotus: leader mondiali per capacità di coniugare qualità e affidabilità nelle produzioni numericamente limitate.


ELETTRIZZANTE
Ma il vero piatto forte sono le prestazioni legate alla propulsione elettrica. Da vera sportiva, e non bastano i numeri a dirlo, sono le sensazioni uniche che solo il motore elettrico, nel bene e nel male intendiamoci, può dare. Intanto la coppia, sempre piatta e sempre presente indipendentemente dalla velocità e dalla posizione del pedale dell'acceleratore. Non e' un modo di dire, mai come questa volta il grafico conta più dei numeri assoluti. Parla davvero da solo.

DUE MARCE Il cambio dispone di due soli rapporti. Pochi? No, sembra una stranezza se si parla con in mente i motori a scoppio. Ma col motore elettrico ne basterebbe anche uno solo. La seconda, pensata per la guida a tutto tondo. La prima serve solo per fare lo scatto da fermo ancora più velocemente. Mica male. Manca la retro, ma niente paura.I motori elettrici possono girare al contrario.... Quindi, per deduzione...ci sono anche due rapporti di retromarcia. Meglio evitare di schiacciare troppo; avranno messo un limitatore per i distratti?

PIÈ VELOCE Insomma nessun sacrifico per gli amanti della guida grintosa. La Tesla si annuncia svelta e agile tra le curve grazie alle sospensioni a doppi triangoli, ma non solo. La roadster è veloce anche nei fatti. I numeri dicono che la roadster elettrica accelera da 0 a 100 km/h in meno di 4 secondi e che supera di slancio i 200 km/h, tanto per gradire.

AUTONOMAOltre 400 km con una ricarica. Questo è quanto promette la roadster elettrica. Con le batterie che sono testate per funzionare anche nei giorni freddi e che dovrebbero esaurirsi, leggasi terminare il loro ciclo di vita, solo superando le 500 ricariche. Quanto basta per una durata di oltre 200.000 km. Poi bisogna ripassare in assistenza...

ESS PEM E MOTORE Sotto il profilo tecnico molte le soluzioni degne di nota. Oltre al motore elettrico, che assicura una potenza max di circa 250 cavalli, sono due i sistemi che meritano approfondimento. L'Energy Storage System, un vero e proprio serbatoio di energia composto da oltre 6800 (!) batterie agli ioni di litio. Simili concettualmente e anche nella pratica a quelle dei laptop. Tale soluzione assicura performance e autonomia inalterate anche in caso di eventuale malfunzionamento o rottura, sempre possibile, di qualche cella.

TRADUZIONE E poi il Power Electronic Module, che in soldoni traduce i comandi impressi all'acceleratore in potenza elettrica da erogare. Previsto anche, non poteva mancare, il tradizionale sistema di recupero dell'energia in frenata. Veloce, elettrica, con un telaio da sportiva e pure una linea intrigante, quantomeno grintosa, la Tesla è una vera rivoluzione. Abbattuti i limiti tradizionali delle auto prive di motore a scoppio, la Tesla può così far venire l'acquolina in bocca non solo agli ambientalisti convinti.

TIMING GIUSTO Quel che gioca a favore della start up americana sembra essere il timing. Nella vita ci vuole fortuna: "al posto giusto, al momento giusto". Non a caso l'inizio della commercializzazione è pensato nei primi mesi del 2007 in California, lo stato con coscienza ambientale più spinta. E a dare carburante alle vendite dovrebbe essere proprio il prezzo della benzina, che inizia a costare cara anche negli States. Dieci anni fa, in fondo, l'auto elettrica non serviva, o almeno non era una priorità, la benzina quasi la regalavano...ora le cose sono cambiate. E Tesla conta, con i proventi delle prime vendite, di trovare i fondi per sviluppare una vera e propria gamma di auto elettriche. Dalla monovolume alla berlina. Vedremo. Per ora non si sa neppure il prezzo della Roadster, che verrà comunicato in autunno.

COME IL TELEFONINO Accontentiamoci, in fondo la premessa é di quelle toste. Basta chiamare un elettricista e farsi mettere una bella presa elettrica dedicata in garage. Poi, a quel punto, dopo aver parcheggiato la Tesla bisogna ricordarsi di collegare la spina alla sera. Proprio come siete abituati a fare con telefonino, iPod e PC.

E LA BOLLETTA? Ma volete mettere la soddisfazione? Alla mattina, ma in realtà per la ricarica bastano solo 4 ore, sarete pronti per andare dove volete. Senza neppure dover fare il pieno. Unica preoccupazione la bolletta elettrica bimestrale, destinata inesorabilmente a salire...

CURIOSITÀ Ultima nota sul nome. Tesla, chi era costui? Che domande, uno scienziato americano di origini croate i cui studi sono stati determinanti nella creazione dei motori elettrici. Nikola Tesla, se oggi fosse vivo avrebbe 150 anni, ma sarebbe orgoglioso di vedere che bella Roadster gli é stata dedicata.


Pubblicato da Luca Pezzoni, 07/08/2006
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