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Abbiamo portato in pista la dinastia GT3: dalla prima 996 del 2000, passando per una 997 del 2008 all'ultima nata, la 991 da 475 cavalli
UNA E TRINA Se vi chiedessi di scegliere un modello di auto sportiva ad alte prestazioni (ovviamente stradale), che sia tremendamente efficace in pista ma sfruttabile anche in strada, voi a che cosa pensereste? Ferrari? Sì, forse, ma quale? Lamborghini? Le manca il palmares. Lotus? Ho detto sfruttabile in strada. Dai, tanto lo so che state pensando a quello che ho in mente io. Avete per caso detto Porsche? Risposta esatta. E se dici le parole "Porsche" e "pista" nella stessa frase, non puoi non pensare alla GT3, la protagonista, anzi le protagoniste di questo confronto. Già, perché stavolta per il nostro test in pista abbiamo messo le mani su una 996 GT3, che per la cronaca è stata la prima a fregiarsi della gloriosa sigla GT3, su una 997 GT3, la sportiva di serie che ha vinto di più nelle competizioni di tutto il mondo, e ovviamente sull’ultima nata: la 991 GT3. Che emozione! In effetti, entusiasmo a parte, e devo dire che era alle stelle, si è trattata di un'occasione infinitamente ghiotta, perché abbiamo potuto toccare con mano circa 15 anni di sviluppo della Casa tedesca. Mi spiego meglio.
LA MAMMA, LA ZIA E LA NONNA Tre lustri di progressi hanno creato un gap prestazionale notevole. Prendete il mero dato della potenza, ad esempio. Se la 996 del 2000 scaricava a terra 360 cavalli, sull’ultima 991 la cavalleria è arrivata a quota 475. La mezzana, 997 GT3, si ferma invece a 415. A dirla così sembrerebbe quasi che per la povera 996 non ci sia storia nel confronto con le eredi, ma bisogna tenere in conto che la nonnina non ha né il controllo di trazione né il controllo di stabilità. Non so se avete colto il messaggio che si cela tra le righe. E che dire della 997? Il fatto che abbia collezionato più vittorie nelle competizioni di qualsiasi altra auto di serie, qualcosa significherà. Senza dimenticare lo straordinario equilibrio raggiunto tra potenza, precisione di guida e, ovviamente, l’ultima grandiosa apparizione del cambio manuale: tutti aspetti che rendono tuttora memorabile la seconda GT3 della serie.
TECNOCRAZIA Ebbene sì, perché sulla sua erede, la 991 GT3, Porsche ha deciso di tagliare di netto col passato. Qui c'è solo il PDK doppia frizione: prendere o lasciare. Qualcuno potrebbe gridare al sacrilegio - e forse ne avrebbe anche il diritto - ma le cose stanno così. Anzi, non contenti, alla Porsche hanno pensato bene di aggiungere anche l’asse posteriore sterzante. Tanta tecnologia che i cultori GT3, per come la conoscevamo, non si aspettavano. Ma si sa, lo sviluppo è fondamentale per rimanere al passo con la migliore concorrenza. E noi morivamo dalla voglia di scoprire come si sarebbe comportata in pista l'attuale punta di diamante della gamma sportiva Porsche. L'acquolina sta già salendo anche a voi? Cliccate sopra e guardate il video.
Fotografie di Andrea Schiavina e Christoph Cirillo