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VENTIQUATTRORE Le gare più vere, più appassionanti, più gare. Non si gioca tutto in qualche decina di minuti. Facile così... Le ventiquattrore sono gare di endurance, di durata, per uomini e mezzi duri. Il vincitore ha una strategia a cui pensare, un fisico che si stanca su turni lunghi quanto gare intere e un mezzo da spremere con parsimonia per portarlo a fine gara. E poi c'è la notte, e all'alba è davvero un altro giorno. Arrivano nuove energie, l'auto ha già corso per parecchie ore e quando si esce dalla notte si fanno i conti.
FUORI DAL TUNNEL La classifica: come siamo messi? L'auto: com'è messa? Il pilota: com'è messo? E si rivedono strategie e pensieri. Il turno più emozionante è quello dell'alba, dopo aver corso per i turni di notte come in un tunnel disegnato dal fascio dei fari. E diventa giorno, i colori sono quelli dell'alba e le energie che sembravano esaurite si rinnovano, e non si vorrebbe più scendere. È la Ventiquattrore, baby, e la 24Heures du Mans è la Ventiquattrore per eccellenza, la madre putativa di tutte le Ventiquattrore.
BELLEZZE IN PISTA Un circuito di 13,629 chilometri e la maggior parte sono strade pubbliche chiuse al traffico e messe in sicurezza per l'occasione. Qui si vedono le più belle auto da corsa, dai prototipi classe LM P1 e P2, come Audi e Peugeot a gasolio o la Aston Martin con gli epici colori Gulf, alle LM GT1 e GT2, con Porsche, Corvette, Aston Martin e Ferrari. Ma le supercar si vedono anche fuori dai cordoli. A partire dall'autostrada che porta all'Eurotunnel per chi arriva da Londra.
BAGNO DI FOLLA Ford GT40 vecchie e nuove, Aston Martin di tutte le epoche, Porsche, Maserati, Ferrari e piccole barchette da corsa inglesi che come tanti ufetti popolano la highway e il check-in dell'Eurotunnel. 234.800 spettatori per la 24Ore 2009, di cui un terzo di origine UK. E intorno al circuito, nei campeggi ci sono Bentley Continental, Lamborghini, Porsche e Aston Martin come se piovesse, auto storiche note e meno note, posteggiate accanto a minuscole tende. Questa è passione vera, una grande festa per appassionati.
BEST IGNORANCE 24 ore di massaggio auricolare fatto da scarichi aperti e il rumore da turbina aeronautica delle Peugeot e delle Audi a gasolio. Le Aston Martin sibilano al passaggio e alle Corvette va il premio per il rumore più ignorante. Rombano tutta notte, portano i freni al calor rosso, si scontrano, si rompono e si riparano. Arrivano quasi tutte. Sono sporche, zebrate dalla gomma sollevata in pista, con la carrozzeria segnata da 24 ore tirate al massimo come la faccia dei piloti.
CH…AMPAGNE! Alla fine vince Peugeot con un paio dei suoi missili ai primi due posti. E poi Audi, che cede lo scettro dopo nove anni di vittorie e subito dietro, al quarto posto, la Aston Martin con l'inconfondibile numero 007, in missione speciale. Tra le GT1 vince a mani basse la Corvette con la Aston Martin DBR9 al terzo posto dopo guasti ed errori di guida. Tra le GT2 la fa invece da padrone il Cavallino Ferrari della 430GT mentre la Cavallina Porsche della 911GT3 RSR mostra i muscoli ma non brilla per affidabilità.
POCHI PARI Alla fine, però, vincono tutti. Per essere arrivati in fondo i piloti e i team, per aver retto 24 ore di spremitura le auto, per aver assistito alla gara delle gare chi ha deambulato nell'inarrestabile transumanza a qualsiasi ora del giorno e della notte da una curva all'altra, dal gelataio al negozietto, per due giorni. La gara delle gare, un avvenimento sportivo come pochi.