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Scatti d'autore: le auto di Dingo


Avatar di Mario Cornicchia, il 19/10/04

20 anni fa -

Se non avesse creato le sue immagini (e la sua fama) prima dell'avvento di Photoshop sarebbe difficile credere che le foto di Dingo non siano frutto di elaborazioni elettroniche. Da sempre le sue immagini sono inconfondibili.

Più che semplici immagini sono vere e proprie situazioni, scenari surreali, ambienti da fumetto. Costruiti con tecnica fotografica ineccepibile e grande capacità scenografica di allestire quinte fantastiche, con interi palazzi con tanto di ruote e motrice, campi da tennis sul tetto di autoarticolati e moto con sidecar a vasca da bagno.

Una immagine di Dingo non si guarda al volo ma sono tanti e tali i dettagli che ci si incanta a guardare tutto per bene come nelle vignette di Jacovitti. Soprattutto le immagini del primo Dingo, piene di dettagli, quasi barocche, mentre l'ultimo Dingo è più minimal, con foto più pulite e più grafiche.

Mi è capitato di incontrare Dingo a una presentazione Mazda e di trovarmi allo stesso tavolo per cena. Francese, 46 anni, un tipo tranquillo che tiene tutta la sua follia creativa dentro: aria da eterno ragazzino, occhio vivace, semplice nei modi. Nulla a che vedere con il Dingo a quattro zampe, il soprannome che porta fin da ragazzino.

E a cena si parla delle auto, dello stile ed è arrivato finalmente il momento di farsi spiegare come ha realizzato quegli scatti che da anni sono rimasti impressi nella nostra memoria. La suocera appesa in coda alla Renault era la sua? La foto con l'auto ribaltata, l'avete trovata già nel fosso? E la Vor ha saltato davvero il tavolo riunioni? Dingo sorride, capisce di aver lasciato un segno nella nostra memoria visiva e ci spiega come ha realizzato alcuni scatti. Poi si alza e torna con il suo computer portatile per spiegarci meglio. Passa le sue foto con l'occhio che brilla di entusiasmo e per ogni scatto ci spiega la particolarità, la difficoltà di quella scenografia, gli aneddoti.

Scorrono le immagini sullo schermo e Dingo spiega: "Computér, no computér, computér". Anche Dingo si è piegato ai voleri di dio Photoshop e alcune immagini le realizza unendo al computer scatti differenti. Ma non gli è passata la voglia di far fatica ad allestire le sue scenografie fantastiche.

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Pubblicato da M.A. Corniche, 19/10/2004
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