Al volante spazio ai giovani, dentro tanta meccanica made in Maranello. La Sauber C30 proverà a migliorare l'ottavo posto nella classifica costruttori dello scorso anno.
RAMPANTE Puntuale come un orologio… svizzero, anche la Sauber ha tagliato il nastro della propria stagione agonistica in quel di Valencia, dove oggi sono cominciati i test. L’obiettivo? Fare meglio dell’ottavo posto nella classifica costruttori del 2010, figlio dei discreti risultati raccolti dall’allora debuttante Kobayashi e delle sfortune alterne prima di De La Rosa, poi di Heidfeld. Il giovane pilota giapponese tenterà l’impresa assieme a un nuovo compagno di ventura, il messicano Sergio Perez, matricola in F1, affidandosi a una monoposto, la nuova Sauber C30, in buona parte “made in Ferrari”.
UN PO’ DI ROSSORE La Sauber C30 si presenta sostanzialmente come un’evoluzione della vecchia C29, rispetto alla quale ha praticamente raddoppiato gli sponsor (e chissà che questo non le possa dare una bella spinta…) sulla livrea bianco-grigia, ma ha anche portato qualche modifica. Alcune di queste sono dovute alla reintroduzione del KERS, fornito dalla Ferrari così come il motore e il cambio. La sospensione è di tipo push-rod e strizza l’occhio a quella della F150.
TRENT’ANNI DOPO Reduce da un dodicesimo posto nella classifica-piloti del 2010, Kamui Kobayashi sarà la prima guida di questa C30. Al fianco suo comincerà a farsi le ossa il ventenne Sergio Perez, al debutto assoluto in F1 dopo esperienze nella Formula Tre britannica e, più recentemente, in GP2. A trent’anni dall’ultima corsa di Hector Rebaque, l’ingaggio di Perez da parte della Sauber segna il ritorno di un pilota messicano nel circuito della Formula Uno.