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Rolls-Royce Phantom Drophead


Avatar Redazionale, il 03/01/07

17 anni fa - Eccola con il vestito definitivo

Debutta a Detroit la versione definitiva della Rolls-Royce scoperta, secondo modello RR da quando la Regina delle auto è passata sotto il controllo Bmw. Solo due anni per trasformarla da concept per celebrare il centenario della marca, a prodotto di serie. Eccola con il vestito definitivo.

REGINA SENZATETTO Eccola qui la Phantom scoperta, una quattro posti levigata mastodontica e maestosa come si conviene a una Regina. Non però una semplice Phantom senza tetto, troppo banale, ma una convertibile spettacolare nella sua linearità estetica, perfetta nelle proporzioni, imponente ma slanciata e, soprattutto, elegante grazie a un sapiente impiego di legno, cuoio, cromo e acciaio spazzolato. Un concentrato di modernità e classicità superbo costruito a mano in 350 ore lavorative per vettura. Niente male per un'auto del terzo millennio.

TUTTA NUOVA Il richiamo allo stile della sorella maggiore è evidente, ma nel "fantasma" senza testa ogni latra di metallo è nuova e nuove sono anche le proporzioni di muso e coda, studiate per rendere la Drophead Coupé equilibrata e perfetta sempre, sia con la capote sia senza. Sia fuori sia all'interno dove i passeggeri sono a diretto contatto con il calore e il fascino della pelle, dell'acciaio e del teck, trattato in modo da sembrare sempre fresco, come tagliato da 10 minuti.

CONTROCORRENTE Nuove le portiere che si aprono controvento rendendo più semplice l'accesso anche alle due poltrone posteriori; nuova la griglia anteriore che resta però imponente come quella della sorella con tetto rigido (serve per non fare mancare aria al V12 da 6.750cc anche quando si viaggia a passo da parata); nuove le luci di posizione a Led sottili che sovrastano i fari anteriori; nuovo il paraurti anteriore, maggiormente integrato in modo da ingentilire lo sguardo e il viso della Drophead, e nuovo il posteriore, con quel sistema di apertura del baule dotato di ribaltina capace di sopportare pesi fino a 150 chili.

TELA E CASHMERE Nel baule trovano posto tre sacche da golf(l'autista non gioca...) oppure mercanzia pregiata per 315 litri di volume,che rimane tale anche con la capote abbassata. Capote in tela naturalmente, come di dovere per una scoperta classica, destinata a quei romanticoni che non desiderano altro che godere del suono delle gocce d'acqua che colpiscono il tetto (piace ai clienti Rolls-Royce assicurano a Goodwood). Non sono stati forniti dettagli, ma la capote non poteva che essere la più ampia in assoluto tra le convertibili moderne. Inutile dire che l'isolamento acustico è esemplare e che i cinque strati che compongono la capote (quello interno in tessuto misto cachemere) riescono a isolare i passeggeri della Drophead dal resto del mondo.

VIA DI TESTATA A spingerla è il V12 di 6,75 litri da 453 cv,in grado di sviluppare 720 Nm di coppia massima a 3.500 giri, ma capace di offrire già il 75% di essa a soli 1.000 giri: il top per sfilare a passo d'uomo sui lungomare più alla moda e lasciare agli altri il tempo di osservare. Ma anche per dileguarsi in meno di sei secondi dagli scocciatori (passa da zero a 100 km/h in 5,9 sec) e considerando che la mole non è da anoressica (sono sempre 2.620 kg da spostare) e che in un attimo si arriva a 240 km/h, si tratta di prestazioni di rilievo. Come i consumi del resto, che per rispetto verso i comuni mortali non sono stati dichiarati.

GIALLO SEMAFORO Scatto bruciante ma anche frenate impetuose grazie a dischi di 374 mm di diametro davanti e 370 dietro. Le ruote sono tutte da 21" mentre le dimensioni esterne della Drophead sono inferiori alla Phantom chiusa: 5,609 m invece di 5,834 m in lunghezza; 1,99 m in larghezza per entrambe; 1,58 m in altezza compresa la capote contro l'1,63 della sorellona. Molti i colori disponibili (c'è anche un "giallo semaforo") ma ancora nessuna indicazione sul prezzo e sulle date di consegna.

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Pubblicato da Gilberto Milano, 03/01/2007
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