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Renault ECO2


Avatar Redazionale, il 15/05/07

17 anni fa - La Régie si butta sulla produzione biologica

La Régie si butta sulla produzione biologica e da oggi inizia a sfornare auto politicamente corrette: poco inquinanti, poco assetate, molto riciclabili e persino prodotte in fabbriche ecologiche. Le distinguerà un'etichetta, ECO2 appunto, come si usa per i cibi Bio. Saranno un milione nel 2009.

VERDI IN AUTO Visti gli evidenti cambiamenti climatici e la conseguente domanda di auto poco inquinanti, da parte di una clientela sensibile al problema e sempre più ampia (è il mercato in fondo a dettare legge), Renault batte tutti sul tempo e sventola la sua nuova bandiera ecologica: auto a basso impatto ambientale che da oggi usciranno dagli stabilimenti di Casa marchiate ECO2. Auto caratterizzate da bassi livelli di produzione di CO2, auto compatibili con i biocarburanti, ma non solo.

RENAULT ECO2 La nuova etichetta rappresenta infatti qualcosa di molto più ambizioso di un'auto con emissioni di CO2 inferiori a un tot di g/km, oppure in grado di funzionare con miscele di biocarburanti. ECO2 distinguerà una vettura conforme a criteri precisi, come quello di essere fabbricata in uno stabilimento certificato ISO 14001 (vedremo poi di cosa si tratta), con emissioni inferiori a 140 g/km, riciclabile fino al 95% a fine ciclo e costruita con un quantitativo di materie plastiche provenienti per almeno il 5% da riciclaggio. Non solo, ma oltre a comprendere tutti questi valori queste auto saranno anche economicamente accessibili.

I costi sono la bestia nera di tutte le buone intenzioni ma è fondamentale che siano bassi se poi le auto si vogliono vendere. Banditi quindi i sistemi ibridi-elettrici, ancora troppo costosi per una produzione di massa (secondo Renault) la Casa punta su due soluzioni: l'impiego di biocarburanti, cosa che non implica grandi spese di adattamento degli attuali motori, e il downsizing, l'arte di ridurre le cilindrate dei motori, quindi anche dei consumi e delle emissioni nocive, senza toccare le prestazioni. Anzi, possibilmente aumentandole.

ISO 140001 E' una certificazione rilasciata da un organismo internazionale indipendente che attesta l'impegno di un'azienda nel ridurre l'impatto della propria attività produttiva sull'ambiente. Renault l'ha ottenuto attraverso la riduzione del consumo di acqua e di elettricità nel ciclo produttivo, oltre che abbassando sensibilmente l'inquinamento sonoro delle sue aziende e intervenendo sia sulle emissioni atmosferiche sia sulla qualità delle acque superflue. Oltre il 90% degli stabilimenti Renault è già certificato ISO 14001.

BIO E' MEGLIO Trasformare il cibo in carburante è uno dei sistemi migliori per tenere sotto controllo le emissioni di CO2. Naturalmente con conseguenze non ancora valutabili sull'equilibrio naturale. I giudizi in merito sono contrastanti, ma su una cosa tutti concordano: miscelare un olio vegetale con benzina (con l'85% di olio e il 15% di benzina si ottiene il carburante E85) o con gasolio (il B30 è formato dal 30% di etanolo e dal 70% di gasolio) consente di abbassare notevolmente la produzione di CO2. Attualmente è il sistema più conveniente. Anche perché non c'è bisogno di fare grandi modifiche sui motori attuali, tanto che i prezzi di listino quasi non ne risentirebbero. Senza dimenticare che, in questo modo, si limiterebbe la dipendenza energetica dal petrolio. Insomma, sembrerebbe l'Uovo di Colombo se non fosse per alcune difficoltà.

LA FLOTTA RENAULT Una di queste è legata all'approvvigionamento: dove si va a fare il pieno? Da noi per ora solo a La Spezia, dove è in corso un esperimento pilota. In Francia invece sono più avanti e per la fine del 2007 prevedono di aprire tra le 400 e le 500 stazioni di servizio con pompe riservate al bioetanolo. Entro il 2010 comunque tutti i Paesi europei dovranno impegnarsi affinché la quota di biocarburanti raggiunga il 5,75% del totale. Renault ha già pronte una Mégane compatibile con il bioetanolo (E85) che da giugno andrà ad aggiungersi a una serie di veicoli commerciali, tutti alimentati con biodiesel: Trafic e Master con motorizzazioni 2.0 dCi B30 da 90cv e 2.5 dCi B30 da 100 e 120 cv.

CO2 SOTTO LA MEDIA L'altro elemento caratterizzante le vetture marchiate ECO2 è la riduzione di CO2: le Renault ecologichenon dovranno produrne più di 140 g/km, valore equivalente a un consumo di 5,3 l/100km se si tratta di motori diesel e di 5,9 l/100 km se benzina.Un traguardo ambizioso che le ECO2 francesi sono riuscite a raggiungere attraverso il ricorso sia ai biocarburanti sia a quello di tecnologie specifiche tendenti a ottimizzare il rendimento dei motori tradizionali, comunemente definite di"downsizing".

DOWNSIZING La soluzione è tutta tecnologica e passa per la riduzione dei consumi secondo la logica che vuole meno consumi = meno emissioni di CO2. Un sistema efficace è quello di ridurre la cilindrata di un motore senza incidere sulle performance. L'aggiunta di un turbo o il ricorso all'iniezione diretta sono sufficienti allo scopo. Ma essendo la seconda ancora troppo costosa in Renault hanno optato per il turbo.

DUE SOLUZIONIIl 1.5 dCi da 105 cv montato sulla Mégane è uno di questi. Secondo la Casa il suo consumo medio di 4,5 l/100 km consentirebbe emissioni di 120 g/km di CO2. L'ultimo in ordine di tempo è invece un 1.2 litri benzina da 100 cv che va sotto il nome di TCE 100 montato sulla Clio by Rip Curl, in vendita da maggio anche da noi al prezzo di listino di 14.100 euro. Dotato di una coppia di 145 Nm a 3.000 giri (pari a quella di un motore di cilindrata superiore) e di una emissione di CO2 di 139 g/km, vanta, secondo la Casa, un consumo medio di 5,9 l/100 km.

PENSATA PER LA CITY Nella realtà saranno magari un po' di più, se non altro per il fatto che le sue prestazioni sono davvero brillanti ed è difficile trattenere il piede destro dal premere di più sull'acceleratore. Il rendimento massimo è infatti stato studiato per un impiego cittadino. La Clio Rip Curl ha molta coppia in basso e il 1.2 è capace di riprendere in quinta marcia anche dai 1.000 giri. Inoltre, in caso di necessità, può aumentare la potenza di 5cv per un tempo massimo di 60 secondi con una semplice pressione dell'acceleratore.

ASPETTANDO GODOT Servirà tutto questo ad risolvere il problema del riscaldamento del Pianeta? Sicuramente no. Ma è un piccolo passo. E un piccolo passo dopo l'altro forse a qualcosa porterà. Di sicuro, con questa iniziativa la Casa francese si dichiara pronta ad affrontare una domanda di mercato che in futuro avrà un peso sempre più importante. Soprattutto tra le vetture meno d'elite, quelle più alla portata di tutti, le più numerose.In attesa di risolvere il problema CO2 in tempi brevi.


Pubblicato da Gilberto Milano, 15/05/2007
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