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Prova

Nuovo Piaggio Porter


Avatar di Luca Cereda, il 21/04/09

15 anni fa - Look rinnovato e nuovi allestimenti interni

Nuovo look e nuovi allestimenti interni per il van di Pontedera, che all'alba del 2009 introduce il servosterzo di serie. L'abbiamo provato, ecco come va.

MATITA MAGICA Trasformare una Cenerentola sgobbona come il Porter in una affascinante damigella strega-principi sarebbe chiedere troppo. La bacchetta della fatina non ce l'ha nessuno, tantomeno in Piaggio dove su tre e quattro ruote si costruisce per tradizione badando al sodo. Tuttavia, il nuovo Porter segna un passo avanti proprio in questa direzione: migliorare il sex appeal  e il comfort a bordo, con l'aggiunta di una piccola-grande svolta meccanica, da tempo richiesta dai fedelissimi: il servosterzo.

TRUCCO Si parte da una profonda operazione di maquillage, che porta sul frontale una calandra completamente ridisegnata. Il motivo a "T" che inforca la griglia è imponente, puntellato da un inedito logo istituzionale. Se ne va così in pensione il vecchio esagono, insieme ai due occhiali da secchione che lasciano il posto a gruppi ottici ben tirati in puro stile automobilistico, incorniciati da una robusta "montatura" di plastica nera. Il paraurti, nell'allestimento-top, ha la stessa tinta della carrozzeria.

MUSICA A RICHIESTA Dagli esterni agli interni, continuano gli sforzi per un piccolo salto di qualità. Migliorano i tessuti dei sedili e i materiali della plancia, anche la strumentazione si presenta nuova di zecca. Non cresce invece, di dimensioni, l'abitabilità, aspetto al quale si cerca di compensare con le dotazioni: vani e vanetti per riporre qualsiasi cianfrusaglia, posacenere e accendisigari, persino l'alloggio per un'autoradio che legge i file mp3 e l'abilitazione per il navigatore satellitare, optional al pari del condizionatore.

SI SDOPPIA Due gli allestimenti disponibili: base o extra. Il secondo offre di serie alzacristalli elettrici, fendinebbia, sensori di parcheggio e antifurto con chiusura centralizzata. La differenza di prezzo tra i due si aggira intorno ai mille euro, ma entrambe includono il servosterzo elettrico con sistema E.P.S., novità vera di questa versione 2009 del Porter che per il resto mantiene le stesse caratteristiche tecniche di sempre in tutte le sue declinazioni (Pianale e Pianale maggiorato, Pianale ribaltabile, Furgone e Furgone vetrato, Chassis).

ALTERNATIVE Permangono anche anche l'opzione 4X4 e le motorizzazioni eco-compatibili. L'intera gamma prevede, oltre al classico 1.3 benzina da 64 cv da spremere fino ai 130 all'ora, gli abbinamenti gpl-benzina, metano-benzina. Tutti abbinati ad un cambio a 5 marce sincronizzate. Nei prossimi mesi verrà commercializzata una versione rinnovata del Porter Electric Power.

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4X4 = 15 MILA EURO I prezzi oscillano da 9.990 euro della versione Furgone ai 13.630 del Porter Pianale nella motorizzazione Eco-power. Con la trazione integrale, il listino attacca dal Porter Chassis (15.280 euro) e chiude con la versione Pianale ribaltabile (sponde in lega) a quota 16.680 euro.

L'AIUTO DEL SERVO Lo richiedevano da tempo la maggior parte dei clienti, e Piaggio ha finalmente voluto accontentarli. Sembra quasi un paradosso, oggi, parlare di "svolta" per l'introduzione su un veicolo del servosterzo, ma nel caso del Porter ci sta tutto. Ha sempre avuto il pregio di saper contenere il raggio di sterzata in poco spazio (3,7 metri per l'esattezza) nonostante una presenza un po' goffa e paffutella; capite bene cosa possa voler dire, ora, contare sull'aiuto del servosterzo per muovere un carico che può arrivare pesi massimi di 650 o di 850 chili.

A DOSI Senza bisogno di partire a pieno carico, i vantaggi si percepiscono nelle gimcane per le strade del centro città, dove i movimenti negli spazi stretti richiedono molto meno sforzo. La scelta di un servosterzo elettrico, poi, risponde direttamente alle caratteristiche dinamiche e strutturali del Porter: la servoassistenza è regolata da una centralina in base alla velocità: generosa fino ai 40 km all'ora, quasi nulla oltre tale soglia, quando la facilità di sterzo potrebbe diventare pericolosa su un veicolo leggero e dalla carreggiata stretta.

STOP AND GO A regimi contenuti lo spunto del Porter è buono. In generale il motore asseconda il ritmo sincopato della guida in città: si riparte svelti dagli stop, si frena in spazi contenuti. L'intimità della crociera è però condizionata dai rumori esterni, che quando si toccano velocità meno affini alla guida di corto raggio penetrano tra le lamiere leggere diventando un po' fastidiosi. Se si acccende il condizionatore, poi, il rumore del soffio si amplifica nella cabina. Ma stiamo sempre parlando di un mezzo prettamente da lavoro, dunque tutto ciò ha, giustamente, un peso relativo nel progetto (e nel giudizio).

GAMBE IN GABBIA Quanto all'abitabilità interna, le new entry effettivamente aiutano viaggiare un po' più comodi. Ad esempio, se ci si porta appresso un mare oggetti tra telefono, chiavi e arnesi di ogni genere, di vani dove metterli ce ne sono tanti. Le dimensioni dell'abitacolo, però, sono quelle di sempre e certamente non abbondano di spazio per le gambe; in particolare, la rientranza dell'arco passaruota, che fa da poggiapiedi, rimane abbastanza vicina alla frizione destando qualche fastidio di troppo. Forse un po' amplificato per chi - come il sottoscritto - deve farci stare un 45 abbondante.


Pubblicato da Luca Cereda, 21/04/2009
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