L'ondata cubista continua. Dopo la Daihatsu Materia e la Kia Soul, ormai prossima al lancio, ecco arrivare in Europa un'altra jap dal look controcorrente: la Nissan Cube. Meno spigolosa di un tempo, promette spazi rilassanti e comodità all'interno. Verrà venduta a partire da novembre 2009.
CUBISMO A sdoganare la forma cubica in Europa ci hanno pensato altri (Daihatsu Materia, per esempio, o la Kia Soul, in arrivo a gennaio), ma la rivoluzione l'aveva fatta prima la Cube. Tant'è che quella in procinto di sbarcare sul nostro mercato è già la terza generazione della monovolume dadiforme che ha sbancato in Giappone. Col tempo - e con i lifting - ha perso un po' della spigolosità originaria: qualche raccordo curvoso ha soppiantato gli angoli retti e ora appare meno furgonoide. E c'è più vetro, tanto vetro. Ma resta il cubo, resta l'azzardo stilistico che sfida i canoni occidentali. Anche perché la macchina predica una filosofia anticonvenzionale dentro e fuori.
SPUNTATA Ben piantata a terra con la sua carreggiata larga, la Cube comprime 5 posti comodi in meno di 4 metri (398 cm), in un abitacolo che però sembra affatto opprimente. Come una mamma che mette i copri spigoli al tavolino per prevenire le zuccate del bambino, così i progettisti hanno lavorato di lima sul perimetro da scatoletta della precedente versione, smussando le sporgenze spigolose per addolcire l'impatto estetico del mezzo. E dentro, a dispetto dell'impianto squadrato, è un trionfo di linee sinuose tracciate per creare un ambiente il più possibile rilassante.
SOTTOVETRO Le quattro ruote sono molto vicine agli estremi, infatti il passo (253 cm) risulta lungo in relazione alle dimensioni della Cube. Il musetto è corto e schiacciato, la presa d'aria fa le boccacce. Piaccia o non piaccia il genere, la sua eccentricità suscita quantomeno simpatia. Altro elemento distintivo è l'estensione delle superfici vetrate. Superfici che giocano con i montanti tanto per esigenze costruttive, quanto per creare effetti visivi. I montanti anteriori sono spinti verso l'esterno e lasciano campo a un generoso parabrezza; dietro, invece, uno dei due si inabissa per assecondare il portellone con apertura "a frigorifero", comodo per caricare e originale perché contribuisce a disegnare una vetrata continua.
ESOTICA Il resto del panorama lo offre un ampio tetto in vetro. Tutto questo vuol dire interni più luminosi e ariosi, ma anche, se si pensa alla configurazione dei finestrini posteriori e del lunotto, una visuale diagonale ottimizzata per i cambi di corsia e le manovre di parcheggio. Dentro, l'atmosfera traspira un che di esotico nell'architettura a curve, nell'andamento a onde del cruscotto, nel design dei pannelli delle portiere e dei sedili. Anche le componenti accessorie come portaoggetti, portabicchieri e strumentazioni varie, hanno un disegno d'ispirazione feng shui (i cerchi concentrici della goccia che cade nell'acqua) tipico di molte concept del Sol Levante. Due le tonalità disponibili per gli interni: nero e beige.
ALTA GUIDA Il sedile triplo di coda può essere regolato in tre posizioni. E' leggermente rialzato, come a teatro, per migliorare la visibilità si chi siede dietro. Anche al posizione di guida pare sopraelevata rispetto alla media, resa tale dalla generosa altezza della vettura. Di fronte si para una plancia dalle superfici fluttuanti, con bocchette dell'aria ad ellisse e uno schermino LCD piazzato al centro. E non mancano curiosità tipicamente jap: sui braccioli delle portiere della Cube, fascette elastiche colorate si offrono per ovviare all'incomodo di dover sistemare cartine, foto, fazzoletti o pupazzetti nei vanetti del tunnel centrale.
E' IL MIO TIPO? In Europa proporrà una doppia scelta di propulsori: un 1.6 benzina o un 1.5 diesel. Ulteriori dettagli saranno resi noti solo più avanti. Si sa già, invece, quando verrà commercializzata: non prima di novembre 2009. Resta da capire a chi si rivolga, questa Cube. Difficile dirlo senza conoscerne il prezzo, ma vien da sé pensare a un consumatore giovane, magari un po' alternativo, che punta a un mezzo comodo e pratico, come pare sulla carta la Cube. Con il tabù dell'anonimato, ovviamente.
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