Il carrozziere milanese ripropone un mito: dopo le Tubolare Zagato 1 e 2 degli Anni 60, ecco alcune considerazioni sulla TZ3 Corsa.
E TRE Non c'è due senza tre, perché dopo la Duettottanta di Pininfarina e la Bertone Pandion presentate al Salone di Ginevra, questa TZ3 Corsa firmata da Zagato è la terza sportiva nata per festeggiare i 100 anni della Casa del Biscione. Ma come si può dedurre dal suo nome, questa ultima creazione dell'atelier milanese è soprattutto la terza di una storica serie, dopo le famose "Tubolare Zagato" uno e due che fecero il loro debutto nei lontani Anni 60.
NUOVE FOTO Dopo la prima foto rilasciata in settimana, Zagato svela ora altri due scatti, anche se bisognerà aspettare il Concorso d'Eleganza Villa d'Este, in programma a Cernobbio dal 23 al 25 Aprile, per poter avere una visione davvero completa. È però già possibile fare qualche considerazione a partire da queste prime immagini, che fin da subito evidenziano la parentela con la 8C e soprattutto la ripresa di alcuni stilemi delle sue due antenate.
CODA TRONCA La guardi e pensi subito alla 8C, ma dopo una più approfondita osservazione iniziano a risaltare le prime differenze. D'altra parte la recente sportiva di Casa Alfa riprende le vecchie TZ in molte soluzioni, dai gruppi ottici frontali a goccia fino alla coda tronca, il vero segno distintivo che nacque dagli studi aerodinamici di Wunibald Kamm.
IL QUARTO VETRO È proprio nella coda che si riconoscono i primi rimandi al passato, con la colorazione nera della TZ1 e i classici fari tondi, ripresi anche nel secondo modello. Se il lunotto diviso in tre parti si rifà alla prima Tubolare Zagato, è invece nuova la soluzione di un quarto vetro integrato nel taglio del posteriore. La coda molto alta rende in effetti inevitabile questo "aiutino", che riesce comunque a mimetizzarsi bene nella verniciatura nera, senza apparire come una brutta aggiunta.
SEMPLICE SGUARDO Cattiva e originale in coda come un tempo e con la stessa semplicità di allora nel frontale. La TZ3 perde i due baffetti cromati ai lati dello scudo, ma per il resto è tutta una fedele ripresa del passato, con il trilobo affilato che domina l'anteriore. A differenza della consanguinea 8C si nota la mancanza dello spoiler inferiore, facendo perdere quell'effetto di attaccamento al suolo che aiuterebbe ad incattivire lo sguardo. Ma il gap è presto colmato: sul cofano infatti si aprono due grandi sfoghi dell'aria che, oltre a riprendere fedelmente gli stilemi della TZ2, sottolineano la vera aggressività della sportiva milanese.
EFFETTI SPECIALI Per non legarsi troppo al passato la nuova TZ3 Corsa sfodera però alcuni effetti speciali, a partire dalla carrozzeria che è stata impreziosita dalle grafiche del Biscione, disposte sui lati e sulla parte superiore della vettura. Meno evidenti in queste prime foto sono invece le porte ad ala di gabbiano, che puntano a ricreare lo stesso effetto d'attrazione svolto dalle gigantesche aperture della recente Bertone Pandion.
PEZZO UNICO Bella, ma soprattutto rara. Per non smentire la ricercatezza delle due progenitrici ( la TZ2 fu prodotta in sole 9 unità, anche se c'è chi ne ha contate 12), la TZ3 Corsa è stata realizzata in un unico esemplare, voluto dal collezionista tedesco Martin Kapp, già proprietario di una TZ1 e di una TZ2. Un'esclusività garantita dalla tiratura ma anche dalle caratteristiche costruttive, con la carrozzeria in alluminio battuta a mano montata su un raffinato telaio in fibra di carbonio a bracci tubolari. Nulla ancora è certo, infine, per quanto riguarda il motore, ma non è difficile ipotizzare l'impiego del V8 4.7 litri che spinge la sorellona 8C Competizione.
GUARDALA IN GRANDE