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Concorsi d'Eleganza:

Villa d'Este 2009, c'è anche la Gina


Avatar di Luca Cereda, il 03/04/09

15 anni fa - Un appuntamento da non perdere

Bmw Gina, Infiniti Essence, Aston Martin One-77: sono solo tre delle numerose auto esclusive che animeranno la kermesse del Concorso d'Eleganza di Villa d'Este dal 24 al 26 aprile. Un'occasione più unica che rara per vedere da vicino rarità storiche e moderne altrimenti difficili da avvicinare. Cancelli aperti al pubblico solo domenica 26 al prezzo di 12,50 euro (8 euro ridotto).

VILLEGGIATURA Bellezze al bagno in riva al lago di Como. Un po' in anticipo sull'estate ma non sull'appuntamento con il Concorso d'Eleganza che ogni anno, di questi tempi, movimenta la lussuosa cornice del Grand Hotel Villa d'Este e di Villa Erba a Cernobbio. L'occasione è imperdibile per gli appassionati. Per vedere auto di questo calibro, tra pezzi da collezionisti e concept di stile, normalmente occorrerebbe fare il giro del mondo di Salone in Salone; domenica 26 aprile, invece, si riuniranno sul Lago di Como per farsi ammirare (e votare) anche dal pubblico, che eleggerà la regina. Sono previste perfino delle anteprime mondiali.

ANCHE LA GINA Fuori concorso, in qualità di ospite d'onore, verrà anche la concept Gina Light, fatta emigrare per l'occasione dal museo Bmw di Monaco di Baviera. Un'edizione speciale questa del 2009: si celebrano, insieme, gli 80 anni del Concorso e gli 80 anni compiuti proprio dalla Casa bavarese, da dieci anni partner di Villa d'Este nell'evento. L'albo d'oro fregia soprattutto i pezzi storici, pronti a contendersi nuovamente l'ormai storica Coppa d'Oro e gli altri trofei abbinati al Concorso; da ormai sette anni, però, parallelamente si consuma una sfida tra alcune delle più importanti concept del momento.Saranno otto, quest'anno; eccole in dettaglio.

CONCEPT CAR

Stile Bertone, Morgan, Zagato Li prendiamo tutte e tre insieme per un semplice motivo: le loro creature si sveleranno a Cernobbio, per la prima volta in assoluto al mondo, solo il giorno del Concorso e per ora latitano informazioni a riguardo. La concept di Stile Bertone sarà motorizzata con un V8 e rivestita in fibra di carbonio (si vocifera che possa trattarsi di un'evoluzione della B.A.T 11). Morgan, invece, porterà una biposto basata sulla piattaforma dell'Aeromax, mentre Zagato celebrerà a Villa d'Este i novant'anni del suo atélier con quella che, si dice, probabilmente sarà la versione finale della Perana Z-One.  


Infiniti Essence Da molti giudicata la più bella del 79esimo Salone di Ginevra, laEssence anticipa molte delle tecnologie e degli stilemi che caratterizzeranno le prossime auto Infiniti. Beve sia benzina sia elettricità e affianca il motore elettrico da 160 cv a un V6 3.7 che ne eroga altri 440. Totale, 600 cavalli, con trazione anteriore racchiusi in un'auto che è un gioiello di estetica e tecnologia che non lesina azzardi, dentro e fuori.


Mindset
Direttamente dalla Svizzera arriva una biposto che è un crogiuolo di generi diversi. Utilizza ruote alte e sottili che "sollevano" una carrozzeria da coupé sotto cui giace un motore elettrico capace di uno 0-100 in 7 secondi, per poi raggiungere picchi massimi di velocità non oltre la tacca dei 140 km all'ora. L'autonomia dell'elettrico si limita però a 180 chilometri in tutto, ed è per questo che verrà proposto come "range extender" un motore a benzina che produce energia elettrica e aumenta l'autonomia fino a 800 km.


Rinspeed iCHANGE
Altro prototipo rossocrociato, stavolta frutto del pensatoio visionario della Rinspeed, è l'iChange, la cui caratteristica principale consiste nell'adattare la propria carrozzeria a seconda dei passeggeri da ospitare (si può passare da uno a tre posti). Per far spazio ai due passeggeri in più, il pilota deve premere un bottone e la parte posteriore "a goccia" si solleva mutando come per magia la configurazione del mezzo. Pesa solo 1050 chili e si muove spinta da un motore elettrico alimentato con batterie agli ioni di litio.


Aston Martin One-77.
Al Salone di Ginevra ha debuttato come prototipo non ancora funzionante, ma in riva al lago verrà esposta per la prima volta la versione mobile di questa supersportiva. Perla d'artigianato manifatturiero d'impronta britannica, abbina all'estetica tecnologia e prestazioni di altissimo livello. Basti pensare che è in grado bruciare lo 0-100 in tre secondi e mezzo e vanta una velocità di punta che tocca i 320 km/h. La carrozzeria monoscocca è realizzata in fibra di carbonio, molto leggera ma anche molto rigida.

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Fisker Karma.
E' la prima vettura di serie prodotta dalla Fisker Automotive, già svelata in occasione dell'ultimo Salone di Detroit. Quattro porte, quattro posti, un "cuore" ibrido di tipo plug-in concepito dalla Quantum Technologies, unico nel suo genere, abbinato a un "corpo" di lusso. Si abbevera da una normale presa da 110, 220 o 240 Volt e può percorrere fino a 80 km sfruttando solo la scossa. Nella versione sportiva, invece, sfrutta un motore a benzina che aziona un generatore che alimenta due motori elettrici sul differenziale posteriore, e l'autonomia si estende così a 300 km. Da 0-100 in 6 secondi, per poi tirare fino a un massimo di 200 km orari.


Gina Light.
Da quel di Monaco di Baviera verrà "in pace" a Villa d'Este, pronta a deliziare il pubblico senza infilarsi nella contesa per l'ambito riconoscimento. Con questa concept, Bmw spinge molto avanti l'occhio del design immaginando che in futuro le auto potranno modificare la propria forma in base alle esigenze del momento, grazie all'utilizzo di materiali elastici su uno scheletro di metallo e carbonio. Ci si trova di fronte a una completa rottura con i canoni costruttivi tradizionali. Un prototipo dalla superficie esterna quasi priva di linee d'unione, fatta di un materiale tessile flessibile che ricopre una struttura mobile. E le componenti mostrano una straordinaria capacità di adattamento alle richieste di chi guida.

AUTO D'EPOCA

A SPASSO NEL TEMPO Non abbiate paura di perdere le coordinate temporali se a distanza di un giardino (quelli delle ville) si oscillerà tra modi idealmente distanti oltre un secolo. Mattatori del Concorso d'Eleganza sono ancora i collezionisti d'epoca, con destrieri al seguito tirati a lucido e pronti a posare. Ne arriveranno più di 50, selezionati da Paul Ramseier (Selecting Adviser del Concorso) e il suo staff; ecco qualche anticipazione.


Bugatti Atlantic 57SC, 1938
Trattasi di una delle versioni più spettacolari realizzate sulla base della T 57, l'auto più prodotta in Casa Bugatti. Della versione Atlantic, invece, ne sono stati prodotti solamente tre esemplari, dei quali quello esposto a Villa d'Este risulta essere l'ultimo in senso cronologico. Caratteristiche distintive sono la forma ribassata, i profili rivettati lungo la carrozzeria e i finestrini laterali "a goccia". Dopo vari passaggi di proprietà fu acquistata nel 1988 da Ralph Lauren, che la sottopose a un restauro completo.


Alfa Romeo 8C 2900B Berlinetta, 1938
Presentata nel 1935 come erede della 8C 2300, la cosiddetta Berlinetta fu fabbricata in soli 6 pezzi e resta una delle auto più eleganti d'anteguerra. Grazie al Concorso tornerà in Italia a distanza di ben 62 anni, durante i quali ha girato mezzo mondo: Svizzera, Stati Uniti, Sudafrica e Inghilterra. Nel frattempo quest'Alfa ha cambiato colore due volte: diventata rossa per volontà di un suo compratore ha riacquistato il suo colore originale grazie a un recente restauro (2005).


Momo Mirage 2+2 coupé, 1972.
E' nata dalla passione di Peter Kalikow e di Alfred Momo (New York Jaguar Garage), che nel 1967 decisero di creare in prima persona un'auto sportiva, per la precisione una GT a quattro posti destinata al mercato americano. Il carrozziere e progettista fu Pietro Frua, ma l'idea originaria di produrne 25 esemplari naufragò per colpa degli alti costi di produzione e per la situazione economica poco favorevole. La serie si fermò così a cinque unità, tre delle quali rimaste nelle mani di Peter S. Kallikow.


Bmw 2800 Spicup coupé, 1969.
Questa concept risale al Salone di Ginevra di 40 anni fa, quando venne presentata al pubblico come un'auto scoperta che all'occorrenza può trasformarsi in coupé (non a caso il nome nasce dalla crasi di "spider" e "coupé"). Fu concepita sfruttando il telaio della Bmw 2500 (accorciato) e il motore della Bmw 2800, con un muso che rispecchiava lo stile di Bertone ma proponeva la griglia a doppio rene tipica della Casa bavarese. Roland d'Ieteren, suo attuale proprietario, l'ha recentemente sottoposta ad un restauro completo.


Pubblicato da Luca Cereda, 03/04/2009
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