Donne in crescita, recupero del Diesel, impennata delle Crossover ma immatricolazioni in forte calo: ecco l’Italia dell’auto 2010 fotografata dall’Unrae.
VIVA LE DONNE Per fortuna che ci sono le donne, sono loro che stanno salvando il mercato dell’auto dal baratro un cui rischia di cadere a seguito della pesantissima crisi che ha investito il settore. L’altra metà del cielo non è ancora arrivata a eguagliare la quota maschile, ma la crescita delle donne che acquistano vetture e se le intestano è una linea in continua salita di anno in anno e che nel 2010, secondo le stime appena presentate dall’UNRAE, l’Unione Nazionale Rappresentanti Case Estere, raggiungerà il 41,7% delle immatricolazioni complessive.
OVER FIFTY Un grazie le Case dovrebbero rivolgerlo anche agli ultracinquantenni, sia donne sia uomini, che dal 2008 hanno inciso con un aumento di oltre tre punti nella quota delle immatricolazioni. Per contro, la quota dei giovani fino a 35, sempre secondo i dati Unrae, si è ridotta in due anni di 4,5 punti. E’ chiaro quindi come questi dati siano lo specchio e la conferma di una situazione economica che penalizza fortemente le giovani generazioni.
CONTI IN ROSSO Sta di fatto che il mercato dell’auto nel 2010 chiuderà molto probabilmente a quota 1.960.000immatricolazioni, con una perdita complessiva del 9,2%. E visto come sono andate le cose da aprile in poi, da quando cioè sono stati aboliti gli incentivi, può ancora considerarsi un dato accettabile. Se tutto fosse continuato con i ritmi del primo trimestre, il 2010 si sarebbe chiuso molto probabilmente con 2.300.000 immatricolazioni (proiezioni Unrae) mentre senza incentivi le proiezioni avrebbero indicato un mercato “fermo” a 1.800.000 immatricolazioni. Ovvero, 500.000 vetture in meno, pari a una perdita complessiva del 22% rispetto al 2009.
TORNA IL DIESEL Come c’era da aspettarsi, il 2010 segna una inversione di tendenza per le vetture diesel, che recuperano le quote perse nel 2009 a causa degli incentivi passando dal 41,8% al 46,1% (sarebbe stato il 49,8% se non si fosse conteggiato il periodo fino ad aprile). Ovviamente crollano le GPL (-17,9%), le auto a Metano (-47,9%) e le ibride (-36,0%) che invece avevano goduto dei benefici statali. Oltre a quelle a Benzina che continuano nella loro discesa costante da anni (-9,5%).
LE PIU’ TRENDY Un dato in controtendenza riguarda invece il mercato per tipo di vettura: strano ma vero, in un quadro reso fosco dalla crisi economica le vetture che crescono di più sono i Suv e le Crossover. Per loro non esiste crisi economica che tenga, e nemmeno dubbi di natura ecologica o etica: l’anno chiude con il valore di crescita più alto in assoluto (+61,9% rispetto al 2009).Crescono anche le Multispazio (+16,3%) e le Monovolume Compatte (+3,2%), a dimostrazione di come lo spazio, la versatilità e la sicurezza trasmessa da auto robuste abbinata o meno alla trazione integrale costituisca una motivazione d’acquisto molto forte per gli italiani. Impressionante la crescita delle Crossover che quasi inesistenti nel 2006 rappresentano oggi il 4,2% del mercato. Per tutte le altre il segno che le caratterizza è invece quello meno.
POLLICE VERSO Perdono in particolare quelle beneficiate l’anno prima dagli incentivi, quindi levetture di piccole dimensioni come le Monovolume Piccole (-22,5%), ma anche auto troppo ingombranti come le Monovolume Grandi (-14,8%) e le Fuoristrada grandi (-1%). E male sono andate anche le Berline (-12,7%),le Station Wagon (-12,0%), le Coupé (-7,9%), le Cabrio e le Spider (-6,3%).
DOWNSIZING Nel complesso viene confermato il trend che vuolemotori sempre più piccoli di cilindrata (il famoso downsizing) accompagnarsi con incrementi di potenza sostanziosi. Sembra una contraddizione ma non lo è: le auto sono sempre più pesanti e avere motori più potenti è diventata una necessità. In dieci anni quindi, a fronte di una diminuzione della cilindrata media del 2% si è assistito a una crescita delle potenze medie del 17%, incidendo anche sui consumi. In dieci anni i consumi si sono ridotti infatti del 15,2%.
E NEL 2011? Le cose purtroppo non dovrebbero migliorare nemmeno il prossimo anno. Sempre secondo le previsioni Unrae, lo scenario automobilistico del 2011 prevede una ulteriore riduzione del mercato del 5,6% rispetto al 2010 per un totale di auto nuove immatricolate di 1.850.000 unità.