Continuano le controversie legali nel mondo automotive. Dopo la discussione tra Ferrari e Ford sul nome F 150 ora è il turno della Tesla e una famosa testata inglese. Troppa ironia e troppo potere della stampa o l'auto elettrica si presta ancora alle critiche? Sullo sfondo il vero tema pare però essere un altro…
NUOVA PUNTATA Neppure il tempo di tentare di capire cosa sta succedendo e il legal thriller, che vede contrapposti Tesla e Top Gear, si arricchisce di un nuovo capitolo. L'ultima a rispondere, ovviamente a mezzo stampa, è proprio la testata inglese, nota tanto per la passione delle belle auto quanto per il volto e i video dei suoi sfrontati e ironici opinionisti. Ma ad avviare l'azione legale è stato il marchio Tesla che non ha proprio digerito un video molto ironico, ma anche severo, sulle reali doti e potenzialità della supersportiva elettrica costruita su base Lotus (si può ancora vedere sul sito di Top Gear digitando “Jeremy drives the Tesla Roadster”).
NEW MEDIA Non si tratta solo di una banale controversia legale, sullo sfondo ci sono questioni più serie, come il ruolo della stampa, il futuro delle auto elettrichee il contributo deinuovi media alla reputazione online che si riflette nel mondo reale. Perché viviamo nel tempo dell'always on, siamo sempre connessi e, quello che un tempo sarebbe stato solo un video con una recensione negativa, oggi diventa un problema di immagine serio. Ecco come è andata la vicenda.
DUE ANNI ORSONOTesla è una start-up automotive che da qualche anno si è messa in testa l'idea meravigliosa di creare e vendere una supersportiva elettrica. Basata su telaio e parte della meccanica Lotus Elise (le sembianze della roadster non mentono anche ad occhi poco esperti) si è passati in pochi anni dai primi annunci, che parlavano di 7000 batterie simili a quelle dei laptop per far colpo sull'immaginario, ad una vera auto elettrica. Due posti secchi, poco rumore, autonomia dichiarata intorno ai 400 km ma, soprattutto, accelerazioni elettrizzanti e riprese da far impallidire supercar da oltre 500 cavalli.Tanto divertimento, con due sole marce e la possibilità di concentrarsi solo sulla guida.
VIDEO GOLIARDICO Come sempre accade, un momento decisivo per il lancio delle nuove auto diventa la presentazione stampa, con i giornalisti specializzati che possono anticipare (a volte sbagliare o in qualche modo influenzare ) i verdetti del mercato. E qui entrano in gioco i video e i tester di Top Gear. La testata inglese della BBC che affronta il mondo automotive unendo passione per le auto, sportive e non, ad un altissimo potenziale di humor. A volte tipicamente british a volte al confine dell'irriverenza. Specialmente nei video, che vanno in onda worldwide.
POCO BRITISH Ecco, vien da dire che chi ha curato la comunicazione della Tesla ha giocato d'azzardo: difficilmente da Top Gear arrivano giudizi neutri o poco coraggiosi. E guardando il video, pur depurato dagli aspetti ironici, emerge un quadro in chiaroscuro. Nonostante gli elogi dei conduttori verso la sorprendente qualità di ripresa della Tesla, le loro perplessità sulla reale autonomia e usabilità di questa sportiva elettrica sono evidenti.
DUE AL POSTO DI UNA Nel dettaglio, il video inizia in modo estremamente positivo, la supercar elettrica californiana messa a confronto con una Elise sembra andare molto più forte e costa meno. Ma l'autonomia nell'uso estremo non raggiunge neppure i 100 km. Allora con ironia si risolve il problema prendendo un altra Tesla mentre l'altra si ricarica. Ma a questo punto, dice Jeremy Clarkson ammiccando allo spettatore, forse non c'è più tutta questa convenienza.
NON FUNZIONA Purtroppo, sulla seconda auto si guastano i freni... scatenando un giudizio perentorio e conclusivo dei sei minuti di focus sulla californiana elettrica poco conciliante. Si tratta di un grande traguardo tecnologico, sostengono i conduttori, con una roadster che va più forte di un'auto simile a benzina, ma che non funziona nel mondo reale. Tutto questo due anni fa. Senza che vi siano state rimostranze da parte della Tesla. Fino a oggi, con la querela del costruttore americano nei confronti di quel video. Ma come mai solo ora dal quartier generale Tesla si sono decisi ad avviare l'azione legale?
INTERNET 2.0 Qui entrano in gioco ragioni di immagine e marketing, i nuovi media e la politica editoriale.Tesla infatti lamenta che il video incriminato non solo è andato in onda ma è stato disponibile per l'acquisto in tutto questo periodo. Poi, e qui conta la rivoluzione internet, c'è da considerare che in epoca di web 2.0 il video è stato ripreso condiviso e linkato su web e community con relativi commenti. Tutti possono tranquillamente vederlo ancora oggi su YouTube per esempio, ma non solo.
DOPPIA VERITA’ poi andrebbe valutato un altro fattore: nel tempo i prodotti possono essere stati migliorati... Lasciamo ai legali valutare ilreale danno di immagine e i relativi confini ma certo, un tempo non lontano, diciamo solo dieci anni fa, tutto questo non sarebbe potuto accadere. I contenuti in rete in un certo senso vivono per sempre. E non a caso, come ben sanno gli operatori della comunicazione, esistono società specializzate nel "ripulire" la reputazione online, sia inserendo commenti positivi nelle community sia facendo "scivolare" in basso nei motori di ricerca le pagine sgradite. In particolare Tesla sostiene che nel video di Top Gear si affermino due cose non vere: l'autonomia ridottissima dell'auto e la rottura dei freni.
ULTIMA PUNTATA E arriviamo all'ultima puntata. Pochi giorni fa è arriva la risposta della casa editrice DI Top Gear per voce di Andy Willman, executive producer. In attesa del tribunale si sostiene che i giudizi in qualche modo rappresentavano la realtà nell'utilizzo su pista. Sia per quanto riguarda l'autonomia sia riguardo al fatto che, per il troppo calore, il sistema di protezione ad un certo punto ha tagliato la potenza.
NO COMMENTI Stesso discorso per i freni che, anche se non erano rotti completamente, richiedevano l'intervento in officina. Ergo, pur avendone elogiato gli aspetti positivi, al tempo della prova l'auto non era apparsa ancora pronta per un utilizzo nel mondo reale. Le posizioni quindi rimangono distanti e, lo stesso Wilmann, lascia la parola al tribunale. Sul sito di Top Gear però i lettori non possono più lasciare commenti a fondo pagina... evidentemente gli avvocati hanno sconsigliato di evitare altre questioni. Vi terremo aggiornati.