MA IN QUALE FILM Quindi chi siederà al ''volante'' di nuova Tesla Model S, ma anche nuova Tesla Model X, anziché la classica corona circolare impugnerà una ''cloche'' e giocherà a fare il Top Gun. Senza dubbio suggestiva, come idea, quella di segare via la parte superiore, soluzione che ricorda K.I.T.T., la supercar di Supercar. Che però - piccolo particolare - era la protagonista di un telefilm, non un'auto destinata al pubblico. Ciò che sosteniamo noi, ma anche tutti coloro che guidano ogni giorno in mezzo al traffico reale, oltre a chi scrive le leggi, è che il nuovo volante Tesla di stampo aeronautico non solo non è omologabile, ma anche cozza coi principi del buon senso e della sicurezza. Elon Musk si è fatto un film, e non è nuovo a questa diagnosi.
MEZZA FREGATURA Gli standard internazionali impongono che ogni automobile sia equipaggiata di un volante dalla forma tonda (con qualche concessione sul parziale appiattimento della circonferenza, vedi numerose auto sportive) e dal diametro non inferiore ai 13 pollici. Quindi o Musk, con quei pochi spiccioli che ancora popolano il suo conto in banca, compra uno per uno gli uffici di omologazione di ciascun Paese e promulga leggi ad personam, oppure deve rassegnarsi e smontare l'accessorio. Fico fin che vuoi, ma irregolare, stop. Non solo: un volante del genere risulterebbe a dir poco sconveniente in circostanze come svolte a gomito o parcheggi in spazi angusti, costringendo il driver a incrociare le braccia fino a slogarsi i polsi. Ah già, ma c'è la guida autonoma...
FULL SELFIE DRIVING A proposito: che fine ha fatto la funzione Summon avanzata, quella grazie alla quale avresti potuto spostare la tua Tesla mentre sei in trasferta a Los Angeles, e lei è rimasta a New York? Nel 2016 Elon Il Grande prometteva di introdurla entro due anni: ne sono trascorsi quasi cinque, ma ancora oggi, se tu ti trovi non sulla costa Ovest degli Stati Uniti, ma a due civici di distanza, la tua Tesla non ti ascolta. Per carità, l'Autopilot resta attualmente il programma di guida assistita più evoluto al mondo. Ma da qui a nominarlo Full Self Driving, ce ne passa. E se ne sono accorti soprattutto alcuni giudici europei.
ELON LINGUA LUNGA Insomma, con un microfono in mano o con il pollice a pigiare i tasti del suo smartphone, Elon Musk è un genio che ogni santo giorno fa compiere al settore auto balzi quantici. Salvo poi scontrarsi con la dura realtà, e ridimensionare sistematicamente i suoi progetti visionari. Come quello di inondare le strade americane di Model 3 in versione robotaxi: nel 2019 immaginava che entro il 2020 una flotta di un milione di Model 3 fosse già in marcia e scarrozzasse i passeggeri senza alcun autista a bordo. Boh, anche setacciando col satellite le vie e le mulattiere più nascoste della Terra, non c'è traccia di alcunché. Non ancora, almeno.
NON PERVENUTE Dai servizi alla gamma prodotto. A che punto siamo con la Roadster di seconda generazione? Dell'hypercar elettrica che brucia lo 0-100 km/h in meno di 2 secondi, con batterie da 800 km, attesa nel 2020? È ormai dal 2017 che le ordinazioni sono aperte, con tanto di richiesta di caparra di 50.000 dollari. Sta di fatto che nulla, oggi, lascia intendere che nuova Tesla Roadster possa entrare in consegna entro il 2021, salvo miracoli. Un caso anologo riguarda - all'opposto - Tesla Semi: il truck elettrico esiste, ma ancora solo sottoforma di prototipo, la produzione in serie resta un tabù. E Cybertruck? Mostrato in anteprima nel 2019, nessun radar ha ancora intercettato un esemplare di serie del robotico pickup. State tranquilli, nuova Tesla Model S avrà come volante una ciambella, non un joystick. Ed è un bene.