Cosa hanno in comune Suzuki e il Torino calcio? Molto più di una "S" sulla maglia
UNITI SI VINCE Si dice che, quando c'è la passione, i matrimoni durano. Con l'inizio del campionato di calcio 2018-2019, Suzuki e il Torino FC affrontano la sesta stagione insieme, rinforzando un sodalizio raro per longevità (soprattutto nel mondo del calcio) e rilanciando i propri, ambiziosi obiettivi. Da un lato la casa di Hamamatsu punta a battere l'anno dei record di vendite (il 2017), ed è già sulla buona strada avendo sfiorato il +4% nelle immatricolazioni dopo i primi sei mesi del 2018; dall'altro, il Toro vuole dichiaratamente a tornare protagonista nel calcio europeo dopo essersi ritagliato, negli ultimi anni, un ruolo sempre più importante in Italia.
C'E' FEELING L'affinità di coppia è limpida per chi conosce entrambe i mondi. Radici storiche (Suzuki è stata fondata nel 1909 e il Torino tre anni prima, nel 1906, partecipando già ai primissimi campionati federali), un motore di passione (tanto nei fuoristradisti affezionati al marchio giapponese, quanto nei tifosi granata, irriducibili malgrado le fortune alterne del club in passato) la tenacia nel dna (rappresentata dal 4x4 nelle auto e dal tradizionale spirito combattivo, tramandato da generazioni, dei giocatori che vestono la maglia del Toro): sono tutti aspetti che tracciano un filo rosso tra l'azienda e la squadra. “Lo sport, in tutte le sue forme, è il 'terreno' su cui Suzuki ha scelto di mettere alla prova le proprie vetture – dice Massimo Nalli, presidente di Suzuki Italia- sfidando gli avversari, nel rispetto delle regole, nel rispetto dell’avversario, secondo i principi etici della cultura giapponese.”
IL PARTNER GIUSTO Ma soprattutto il binomio funziona. La partnership con il Torino (dal 2015 come main sponsor) e di conseguenza l'ingresso negli stadi italiani, ha dato al marchio Suzuki una visibilità che prima non aveva: “Suzuki è nota a molti per i suoi fuoristrada, ma ci manca un po' della 'nazional popolarità' di altre auto - riprende Nalli - Per noi è quindi molto importante arrivare al pubblico del calcio e il Torino FC è la squadra di cui abbiamo bisogno per tutto ciò".
A SEGNO CON L'IBRIDO Risultato: attualmente oltre il 90% dei clienti Suzuki è costituito da privati. E grazie all'innesto in gamma della nuova Ignis - best seller in Italia con quasi 15.000 consegne dal 2017 ad oggi (dati UNRAE) – ma anche della Swift e della Swift Sport, da gennaio a giugno sono state registrate 17.671 immatricolazioni, che hanno permesso a Suzuki di crescere anche in un mercato in leggera contrazione (-1,45%). Con l'intuizione del mild hybrid - l'ibrido “leggero” e poco costoso, oggi inseguito anche da tutti gli altri costruttori – a fare da boost.
IL CALENDARIO Le prossime sfide si chiamano nuova Suzuki Jimny 2018 e Vitara 2019. A vent'anni dall'uscita dell'ultima generazione, l'iconico Samurai si è modernizzato e profondamente rinnovato nello stile restando, però, fedele alla sua indole di specialista dell'offroad (telaio a traverse e longheroni, sospensioni con ponte rigido, Allgrip Pro e marce ridotte). Già sold-out nelle prevendite, sarà in consegna a partire dal prossimo autunno. Più tardi vedremo anche il SUV compatto Vitara rinfrescato dal classico restyling di metà carriera: una novità importante perché si parla del modello che ha trainato la crescita di Suzuki in Italia negli ultimi anni. Tornando sul campo di calcio, invece, c'è da segnarsi quel Torino-Juventus del 16 dicembre prossimo. Che, con Suzuki da una parte e Jeep dall'altra stampate sul petto dei calciatori, si annuncia un derby a trazione integrale.