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Videogiochi

Supercar in vendita a 100 dollari


Avatar Redazionale, il 21/12/11

12 anni fa - Come nella vita reale, per guidare una supercar bisogna pagare.

La saga di Need for Speed aggiunge un nuovo capitolo alla storia dei videogame. Per guidare la Koenigsegg CCX Elite edition occorre sborsare oltre 100 dollari. Come nella vita reale, per guidare una supercar bisogna pagare. Nuovo business figlio anche del social gaming o provocazione che sarà archiviata rapidamente?

GIOCARE PAGARE 100 dollari per acquistare una fuoriserie virtuale in tempo di crisi? A dire il vero, per videogiocare, a meno di entrare nella schiera dei pirati, si è sempre dovuto pagare. E i prezzi non sono mai stati a buon mercato: negli Anni 90 una consolle come la Playstation costava oltre cinquecentomila lire e i singoli giochi gravitavano intorno al centone. E sempre in quegli anni nasceva quella che sarebbe diventata la saga di Need for Speed: auto e strade mozzafiato per provare l’ebbrezza virtuale di motori pluricilindrici e controsterzi. All’epoca c’erano i cd rom che sembavano il futuro, e i primi volanti da calibrare come joystick.

SOCIAL GAMING A venti anni di distanza siamo in piena epoca social e la rivoluzione della rete ha cambiato anche Need for Speed e relativo modello di business di Electronic Arts, la software house che lo produce. Per iniziare a giocare non serve pagare, ma se poi si vuole andare avanti e avere auto speciali, le più gustose o distintive, occorre mettere mano alla carta di credito. Ecco che la notizia di una Koenigsegg CCX in vendita a 100 dollari americani, ma per qualche giorno ancora in offerta a 75, merita approfondimento e riflessione.

CANDY CANDY Prima la notizia: la CCX “Elite” edition che potete vedere nelle foto sarà la prima di una serie di supercar disponibili per i giocatori di Need for Speed World. Per acquistarla il procedimento è simile a quello della vita reale, condito dalle immancabili condizioni virtuali. Bisogna fare log in con il proprio account nello store online, entrare nel “car dealer” e pagare. A quel punto, senza pagare IPT e sovrattasse del governo Monti, almeno per ora fino a quando non si accorgeranno di questo evidentissimo segno di benessere, si potrà sfrecciare sulle strade elettroniche con scarichi, parti in carbonio e tinta candy metallic blue in bella vista. I parametri base di Need for Speed rimangono gli stessi da anni, si può gareggiare in contesti e contro veicoli diversi, su strade aperte anche al traffico di altre auto. E bisogna stare attenti alla Polizia che non vede di buon occhio il mancato rispetto dei limiti di velocità.

PAGAMENTO DIFFERITO Forse, a rendere possibile la rivoluzione delle auto a pagamento, sono stati due elementi. Da una parte le piattaforme online di gioco e poi i social network: solo su Facebook il videogame conta una community di oltre 80.000 fan e anche su Twitter è molto popolare. E all’interno del portale dedicato ci sono gruppi e forum molto nutriti. Il meccanismo base per la vendita dell’auto e perchè no del piacere di esibirla, diventa quindi simile a quello della vita reale: amore per i motori ma anche voglia di distinguersi e guidare qualcosa di “diverso” di fronte ad una platea virtuale che ora travalica i confini degli amici in cameretta. Il prezzo tuttavia sembra elevato. I commenti critici di internauti e fan del videogame prevalgono con proporzioni bulgare. Però c’è anche da dire che un tempo i videogame dovevano essere acquistati a scatola chiusa o provandoli dagli amici se si era fortunati. Mentre in questo caso si può provare a guidare gratis, anche con auto meno esclusive della Koenigsegg, e poi decidere.

ALTERNATIVE RICCHE Non tutto il male viene per nuocere. E poi, sullo sfondo rimane la questione della rivoluzione fatta di app a pagamento inaugurata da Steve Jobs e in via di proliferazione in tutti i settori. Che in molti siano disposti a pagare per avere qualcosa è certo. Sul quanto c’è ancora da discutere, e, comunque, viene da sorridere a pensare come siano cambiati anche i videogame. Un tempo quasi controcultura e osteggiati, oggi quasi perfettamente omologati al mondo che circonda. Proprio come le rockstar un tempo alternative, vedi Metallica, che ora programmano i tour mondiali con un occhio alla base dei fan e l’altro all’andamento delle valute. Detto questo, senza arrivare alla Koenigsegg, ci sono Mustang ed Elise che sono altrettanto attraenti. Come nella realtà, basta saper scegliere...


Pubblicato da Luca Pezzoni, 21/12/2011
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