Il gruppo automobilistico decide di chiudere numerosi impianti in Italia, Serbia e Polonia. Smart working e sanificazione degli impianti
SANIFICARE NON BASTA Non più tardi di qualche giorno fa, FCA aveva annunciato di voler chiudere temporaneamente alcuni stabilimenti per consentire lo svolgimento delle operazioni di sanificazione e pulizia necessarie a garantire la sicurezza dei dipendenti impegnati in fabbrica. Oggi, l’azienda ha comunicato la chiusura di quasi tutti i suoi stabilimenti in Italia e in Europa, fino al 27 marzo.
GLI IMPIANTI CHIUSI La decisione, nell’ambito della risposta all’emergenza COVID-19 e in ottemperanza alle regole fissate dal DCPM dello scorso 11 marzo, segue di poche ore quella di Ferrari e Lamborghini, che hanno preso misure analoghe, e riguarda gli impianti di FCA e Maserati di:
- Melfi
- Pomigliano
- Cassino
- Mirafiori Carrozzerie
- Grugliasco
- Modena
- Kragujevac (Serbia)
- Tychy (Polonia)
FCA e Maserati, due settimane di stop alla produzione
LAVORI IN CORSO Nel frattempo FCA continua a modificare e aggiornare i protocolli operativi presso i suoi impianti, così da garantire la giusta distanza di sicurezza tra lavoratori alle loro postazioni; nel frattempo, sono aumentate le operazioni di pulizia e sanificazione, e incrementati i controlli di sicurezza ai locali di relax per i dipendenti. Negli uffici è stata avviata una piattaforma per lo smart working.
PROCEDURE RIVISTE Stando alla nota pubblicata questa mattina, FCA sfrutterà questo periodo di stop forzato per rivedere, insieme ai suoi fornitori, tutti i processi produttivi in modo da poter riprendere - quando questo sarà possibile, si intende - con i livelli previsti nei piani originali.