I videogiochi di auto? Sono cattivi maestri di guida. Lo dice un'indagine statistica di Continental. E per i maniaci del controller, fuori dalla realtà virtuale la multa è dietro l'angolo.
NON E’ UN GIOCO “Altolà, Schumacher dei miei stivali! Favorisca patente e libretto”. Se siete appassionati di videogames di auto e motorsport, state in campana: la multa è dietro l’angolo. Ad affermarlo è una recente indagine condotta da Continental, secondo cui gli smanettoni sarebbero più soggetti a incidenti e infrazioni del Codice stradale rispetto ai non-giocatori. Le cause? A quanto pare una maggiore sicurezza di sé e una minore percezione del rischio, quest’ultima dovuta anche all’assuefazione al gioco.
SPREGIUDICATI Così i videopiloti finiscono col passare il limite più facilmente degli altri, anche lontano dal divano di casa. Che si tratti dei classici videogiochi sportivi (Formula Uno, Rally, Nascar) o di altri più trasgressivi dove ci si lancia con l’auto in inseguimenti e fughe acrobatiche da trama hollywoodiana, il risultato è lo stesso: chi è abituato a guidare giocando diventa più spavaldo anche quando impugna il volante della propria utilitaria. E se esagera, ci lascia i punti (della patente).
DIAMO I NUMERI Ovviamente si tratta del verdetto di un sondaggio, non della verità assoluta (almeno fino a prova contraria), dunque va preso per quello che vale. Le statistiche però parlano chiaro e, efficacemente riassunte nella tabella a fianco, testimoniano il cruccio dei videogiocatori; tra gli intervistati che sono stati fermati dalla polizia, o pizzicati in certe infrazioni, spesso questi risultano quasi il doppio dei non-giocatori. Sarà un caso?
ASSUEFATTI Di sicuro non va sottovalutato l’effetto-assuefazione. Secondo gli analisti, infatti, passare tanto tempo al volante virtuale di una monoposto o di una GT davanti allo schermo del televisore indurrebbe all’inconscia autoconvinzione che qualsiasi problema possa essere superato con un semplice reset. Con la diretta conseguenza di sottovalutare le conseguenze delle proprie azioni quando torna nella vita reale.
BUONI GLI ESAMI Solo tirate d’orecchie, dunque, se siete videopiloti? Non proprio. Dopo tanto bastone, l’indagine di Continental vi porge anche la carota, sottolineando alcuni risvolti positivi dell’essere smanettoni del controller: aiuterebbe infatti a reagire più prontamente di fronte a un imprevisto, in confronto ai non giocatori, e faciliterebbe il superamento degli esami di guida. Sempre secondo questa ricerca, coloro che non hanno mai preso in mano un game controller compiono un tentativo in più rispetto alla media prima di superare i loro esami per la patente.
TI INSEGNO IO Altra curiosità che emerge dall’indagine: un giocatore su cinque ritiene che l’utilizzo dei video giochi e simulatori aiutino nella guida; perciò, più del 50% si sentirebbe in grado di insegnare ad un principiante, mentre tra i non-giocatori solo il 21%. Malgrado le buone intenzioni, tuttavia, il videogiocatore aspirante istruttore verrebbe a scontrarsi con l’umore degli automobilisti in generale, che a quanto pare non vedono di buon occhio i giochi di guida e i simulatori.
CATTIVI MAESTRI Soltanto il 16% è d’accordo sul fatto che rendano effettivamente buoni guidatori, mentre quattro su dieci è addirittura dell’idea che i videogiochi contribuiscano alla guida spericolata. Provare a fargli cambiare opinione? Fatica vana: solo il 7% infatti pensa che giocare ai viedeogames possa aiutare a diventare più attenti nella vita reale e ad affrontare i rischi in maniera più accurata.