Vendite in calo per quasi tutti i grandi Gruppi e perdite pesanti per numerosi marchi: l'Europa dell'auto archivia il 2008 con un bilancio negativo, ma a far paura sono i dati di dicembre. Ecco chi perde e chi guadagna.
EUROPA IN ROSSO Due giorni fa i dati Istat sull'andamento dell'industria dell'auto italiana fino a novembre 2008 (-46,4% rispetto al novembre 2007, e -16,8% tra gennaio e novembre); ieri i dati ACEA (l'Associazione dei costruttori europei) sulle immatricolazioni in Europa, con un -7,8% in tutto il 2008, ma con un preoccupante -17,8% nel solo mese di dicembre. Non si scappa: l'auto è in crisi nera. Soprattutto se si guardano i dati di dicembre (li trovate dettagliati nei pdf a fondo pagina).
MEGLIO ALL'EST Non che sia una novità, ma i numeri fanno sempre più impressione delle sensazioni. L'Europa nel suo complesso ha chiuso il 2008 con 1.247.646 vetture immatricolate in meno rispetto al 2007,su un totale di 14.712.158 unità. E' come se fossero spariti dal listino europeo tutto il Gruppo Fiat, Jaguar, Land Rover e Lexus. Mica poco. La crisi attanaglia gran parte dei 28 Paesi europei, ad eccezione di alcuni Paesi dell'Est (Repubblica Ceca, Bulgaria, Lituania, Polonia, Slovacchia e Slovenia) oltre che di Belgio, Finlandia, Lussemburgo, Portogallo e Svizzera. Tutti mercati minori.
I TOP CINQUE Diverso invece l'andamento di Spagna, Italia e Regno Unito tre dei cinque mercati più importanti (gli altri sono Germania e Francia) dove l'auto nel 2008 ha sofferto di più. L'Italia, il secondo mercato in Europa per numero di immatricolazioni(2.160.131), ha chiuso l'anno con il -13,4% rispetto al 2007, e peggio di lei è andata solo la Spagna, con un pesante -28,1% (-49,9% nel solo dicembre). Il Regno Unito ha chiuso l'anno con un -11,3% mentre Germania e Francia sono riuscite a contenere le perdite rispettivamente in un -0,7% e -1,8%).
CHI GUARDA AVANTI Non a caso, i Governi di questi due ultimi Paesi sono anche i più vicini alla loro industria dell'auto. In Francia sono già stati introdotti incentivi alla rottamazione che in dicembre hanno portato a una crescita di ordini vicina la 30%, mentre in Germania chi sostituisce una vettura con oltre nove anni di vita riceve un incentivo di 2.500 euro. Anche la Gran Bretagna, è venuta incontro all'industria dell'auto riducendo l'Iva dal 17,5% al 15%. Quanto all'Italia, alle parole non sono ancora seguiti fatti concreti. In attesa di vedere cosa succederà dopo la richiesta formale di aiuti da parte di Sergio Marchionne.
PRIMA LA SASSONIA A dettare legge nel Vecchio Continente è sempre il Gruppo Volkswagen, che con 2.762.860 immatricolazioni detiene una quota di mercato del 20,4%, la più alta in assoluto. Nel 2008 ha guadagnato quasi un punto percentuale di quota, ma a fronte di un calo complessivo delle vendite del -4,2%. Per dare un'idea delle dimensioni del suo successo, il Gruppo Fiat, ha chiuso il 2008 in Europa con 1.119.995 nuove immatricolazioni e con una quota di mercato dell'8,3% (in crescita di 0,2 punti percentuali) e con una perdita del -6,2% rispetto al 2007. Un dato tutto sommato non drammatico, grazie alla tenuta di Fiat (-2,7%) e di Lancia (-6,8%) ma penalizzata dal -29,1% dell'Alfa Romeo.
CHI VIENE DOPO Il gruppo PSA (-9,1%) si conferma al secondo posto con un milione esatto di vetture in meno rispetto al Gruppo Vw, quindi troviamo il Gruppo Ford (-7,9%), General Motors (-14,7%), il Gruppo Renault (-5,9%), quindi il Gruppo Fiat al sesto posto, seguita dal Gruppo Bmw (-3,7%), Daimler (-6,2%), Gruppo Toyota (-13,6%), e Gruppo Jaguar Land Rover (-15,1%). Come si può notare, tutti i grandi Gruppi registrano bilanci pesanti, anche se non mancano i marchi che si muovono controcorrente. Su tutti da segnalare la performance Dacia che in un anno difficile ha portato a casa un +40,4% rispetto al 2007, ma anche quella diJaguar (+12,8%), Nissan (+8,7%), Smart (+7,1%) e Audi (+0,1%). Da dimenticare invece l'annata di tutti gli altri. In particolare quella di Lexus (-27,5%), Land Rover (-25,2%), Chrysler (-23%) e Saab (-23,2%), tutte oltre il -20%. Oltre che quella di Alfa Romeo.
A CASA NOSTRAIn Italia è il Gruppo Fiat a dominare il mercato con 698.686 nuove immatricolazioni (-11,81% rispetto al 2007), ma con una quota di mercato cresciuta dal 31,37% del 2007 al 31,93% del 2008. Perde molto ancora l'Alfa Romeo (-28,21%), mentre Fiat e Lancia chiudono con perdite del -10%. Bene i marchi di lusso con Maserati (+24,6%) e Ferrari (+4,72%). Complessivamente sono state 2.160.131 le vetture immatricolate in Italia, il -13,36% rispetto all'anno precedente.
LE CASE ESTERE A seguire il Fiat Group troviamo ilGruppo Volkswagen (242.489 immatricolazioni) con una quota dell'11,23% (era del 10,47%), ma con una perdita complessiva del -7,14%. A scalare, il Gruppo PSA (-14,5%), GM (-15%), Gruppo Ford (-15,15%), Gruppo Toyota (-24,14%), Daimler (-9,9%), Gruppo Renault (-17,91%), Gruppo Bmw (-14,75%),Gruppo Hyundai (-36,22%), Gruppo Chrysler (-14%), Gruppo Jaguar Land Rover (-13%). Tra i marchi sono Dodge (+70,6%) e la solita Dacia (+57%) a segnare i risultati migliori, ma tra i due è il +42,54% registrato da Subaru a sorprendere di più. Maglia nera del listino invece a SsangYong, che ha chiuso il 2008 con un -50,65% rispetto al 2007.
Immatricolazioni 2008 in Europa per nazione(scarica il pdf)
Immatricolazioni 2008 in Europa per Gruppo(scarica il pdf)
Immatricolazioni 2008 in Italia per Gruppo(scarica il pdf)