Porsche Festival 2019: i numeri sono da record! 1.142 auto, le emozioni in pista della Carrera Cup e la futuristica Taycan
CI VADO IO! Quando in redazione mi si è palesata l’opportunità di partecipare al Porsche Festival 2019 non ho guardato in faccia a nessuno: “Ci vado io!”. Non c’è stato collega che ha osato protestare, quasi 100 kg di passione per i motori e una vaga somiglianza con tale Carlo Pedersoli (più noto come Bud Spencer) sono un ottimo deterrente. Adoro i Festival, raggruppano tutti gli appassionati di tale marchio, anche i più coloriti.
CAOS TEUTONICO Misano Adriatico è stato il teatro del mio ultimo raduno,il WDW, festival riservato alle Ducati. Misano è il luogo scelto da Porsche per il suo festival edizione 2019, quella dei record. 1.142 auto di ogni epoca hanno partecipato alle parate di sabato e domenica per circa (mal contati) 500.000 cavalli disseminati tra i cordoli ed il paddock del Misano World Circuit. Mica male! L’atmosfera che mi accoglie è diversa, come possono essere diversi un tedesco e un italiano: organizzato e pragmatico il primo; colorato e rumoroso il secondo. Entrambi però, a loro modo, mi hanno inondato di passione.
OGNI PORSCHE AL SUO POSTO… L’organizzazione tedesca mi è chiara fin dal parcheggio, diviso per tipologia di auto, con una sezione riservata alle auto che hanno fatto la storia della Casa di Zuffenhausen e un’altra per i bolidi… Menomale che siamo nel 21° secolo altrimenti avrei già terminato il rullino fotografico dopo appena 40 metri di parcheggio.
ARCIPELAGO PORSCHE Pure il paddock è all’insegna dell’organizzazione: divisi in tante “isole” tutto quello che c’è a disposizione per il mondo Porsche: dai club d’epoca ai produttori di accessori per il SUV, senza dimenticare sapienti mastri artigiani della pelle, freni, modellistica, antiquariato, partner commerciali e un’area talk in cui si sono alternati personaggi del mondo dei motori, dello sport e dello spettacolo. Avete presente le camicie con le iniziali stampate? Le avete anche voi? Beh sappiate che un tizio, dal suddetto mastro pellaio, ha fatto imprimere a fuoco le proprie iniziali su tutti i sedili della sua Carrera. Dicevamo dei tedeschi?
NEI BOX IL MEGLIO Sarà che nel mio garage non c’è, purtroppo, una Porsche, ma i portasci per la Macan non attraggono il mio interesse. Lo fanno molto di più i bolidi della Carrera Cup che da li a poco avrebbero dato spettacolo in pista, le postazioni di gaming per sognare di essere un pilota di GT, la vettura di Formula E ela Taycan, il futuro elettrico del marchio.
Porsche Festrival 2019: la Porsche Taycan
CORDOLI Le corse di auto a ruote coperte mi hanno sempre affascinato. Quando passaruota e paraurti proteggono la meccanica i piloti possono mettere in mostra i muscoli, in una sfida che mi ricorda quelle dei cavalieri medievali, quando si scagliavano, lancia sotto braccio, contro il rivale. La gara di Carrera Cup mi ha trasmesso queste sensazioni… solo che io le vivo abitualmente con gli amici sui go-kart, loro con bolidi da 485 cv. Medioevo a parte, la gara è stata entusiasmante con Bertonelli vincitore e Iaquinta mattatore con una rimonta dalle retrovie sensazionale.
2 MM PIÙ A DESTRA Dopo cotanto spettacolo, saper di poter entrare in pista al volante di una Porsche per partecipare alla parata è una sensazione contrastante. Ovviamente sogni la staccata al limite, l’uscita di traverso, ma la velocità consentita pari a quella di una e-bike e il numero di auto in pista di gran lunga superiore a quello del Grande Raccordo Anulare all’ora di punta fungono da deterrente. Allora scarico aperto, sgasate no sense e il Porsche Festival non può essere più italiano di così. Fino al rettilineo, li ci aspetta lo schieramento per la foto (sì, quella di copertina). Le auto vengono posizionate al millimetro. Decisamente teutonico.Porsche Festrival 2019: le Porsche in attesa della parata
MEGLIO DIETRO LA TASTIERA Ok, a inizio articolo vi ho mentito… Non amo raduni, festival, parate e simili. O meglio, mi piacciono ma sta volta il vero motivo era la possibilità di provare in pista una Porsche, opportunità irripetibile per uno come me che di solito si occupa di moto. Trenta minuti dietro al volante della nuova 992 Carrera Cabrio grazie al pacchetto My Porsche. Metto in pratica tutto quello che ho appreso durante la giornata: le curve studiate con i simulatori, le traiettorie migliori dei piloti della Carrera Cup e a fine turno inizio anche a girare di buon passo. Mi sento quasi uno vero… Se non fosse che subito dopo salgo in macchina con Pastorelli, ex Formula 3000 e attuale pilota per il team Dynamic della Carrera Cup, che mi ricorda perché di solito son dietro ad una tastiera e non dietro al volante. Spaziale lui, spaziale la sua auto: stacca centinaia di metri dopo di me, gira la macchina in un fazzoletto, riaccelera con la spinta di uno Space Shuttle. Torno a scrivere va là!