Tutto cominciò con le macchine, poi vennero le auto. Con lo scoccare del 2012 Opel soffia sulle sue prime 150 candeline. Ecco alcune immagini di repertorio della sua ultracentenaria storia...
PROSIT! Scoccata la mezzanotte del 31 dicembre scorso, in quel di Rüsselsheim sono saltati due tappi di spumante. Uno per salutare l’anno vecchio e accogliere quello nuovo, esattamente come in tutto il resto del mondo, l’altro per festeggiare l’ingresso ufficiale di Opel nel suo 150esimo anno di vita. Un traguardo storico che presumibilmente darà adito al marchio tedesco di prolungare i festeggiamenti nei prossimi mesi con iniziative di vario titolo e, chissà, magari qualche modello speciale. Nel frattempo però è soprattutto il passato a tenere banco, la storia della Opel che torna alla ribalta sotto i riflettori della fatidica ricorrenza. Una storia che, come spesso accade nell’automotive, non comincia dalle auto.
CORSI E RICORSI Macchine sì, ma da cucire: la storia di Opel comincia proprio dai rammendi, nel 1862, quando il suo storico fondatore, Adam Opel, diede vita alla Adam Opel AG, appunto per costruire e vendere macchine da cucire. Inizi che accomunano la Opel alla Peugeot, altro storico marchio dell’automotive i cui albori (oltre 200 anni fa) sono legati alla produzione di macchine da cucire (nonché di altri oggetti da lavoro come seghe e macinapepe). Sia Opel, sia Peugeot hanno poi compiuto lo stesso passo intermedio, la produzione di biciclette, prima di passare a progettare su quattro ruote.
TROVA L’AMERICA La storia automobilistica di Opel comincia infatti nel 1899, quando l’azienda guidata da Adam Opel acquisì la Anhaltische Motorwagenfabrik di Friedrich Lutzmann. Nel 1902 fu depositato il primo brevetto di automobile Opel, i primi modelli di successo “popolare”, più tardi, furono invece la Doktowagen e la Puppchen, giunte rispettivamente nel 1909 e nel 1914. Ma dopo l’iniziale exploit, durato fin oltre la metà degli anni 20, la Opel fu messa in ginocchio dalla crisi del '29 e ne uscì solo grazie all’intervento della General Motors, che prese il controllo della maggioranza del suo pacchetto azionario.
DALL’OLYMPIA ALL’AMPERA Passata sotto il controllo degli americani, la Opel riprese linfa nel dopoguerra e mantenendo una propria autonomia lanciò una nuova versione dell’Olympia, la sua berlina media (sostituita poi dalla Rekord) e la Kapitän, vettura di fascia alta. Seguirono poi gli anni Sessanta e Settanta, dominati dalla Kadett, forse la più fortunata e longeva delle Opel lungo le sue cinque generazioni, quindi arrivarono gli anno Ottanta della prima Corsa e della Vectra. Con passi lunghi e ben distesi raggiungiamo così gli anni Novanta e quella che per molti di noi ha da considerarsi cronaca più che storia, con la Calibra, la Tigra e tutte le Opel contemporanee. Per ripercorrere le tappe più lontane dei 150 anni della Opel vi proponiamo invece alcune immagini di repertorio, giunte direttamente dall’archivio Opel, da sfogliare nella nostra gallery.