Nokia attiva il Car Mode, un modo semplice per portare servizi, navigazione, musica e rubrica telefonica dal display del telefono a quello del sistema multimediale della propria auto. Con positivi risvolti alla voce sicurezza e integrazione.
NONSOLOMELA Non si è ancora spenta l’onda mediatica legata alla scomparsa di Steve Jobs che l’innovazione tecnologica prosegue, e non esiste solo quella della mela morsicata. All’ultimo salone automobilistico di Francoforte Nokia ha presentato il suo Car Mode. Si tratta di un’applicazione che sarà disponibile a breve sull’Ovi Store e che, grazie al collegamento tramite cavo degli Smartphone con il sistema infotainment di bordo, farà da vero e proprio ponte tra i due mondi. La prospettiva è quella di utilizzare app e software che normalmente usiamo sul telefono anche sul cruscotto, utilizzando interfacce touch o, se del caso, anche i comandi al volante. Facilmente intuibili i vantaggi sia in termini di comodità che di sicurezza; del resto, che la strada sia questa lo dicono i numerosi sforzi delle Case automobilistiche di avvicinarsi al mondo delle app, sia con applicazioni proprietarie sia aprendosi a terzi. In ogni caso ecco come funziona il Car Mode Nokia e quali sono i requisiti di sistema.
CHI CI STA? Per utilizzare il Car Mode by Nokia è necessario avere uno smartphone finlandese con sistema operativo Symbian Belle come nei modelli N700 o N 701; cavo dedicato e app scaricata dal market Ovi, gli unici altri due passi necessari. Poi ci deve essere un sistema infotainment di bordo OEM o after market compatibile. E qui si gioca la partita futura. La soluzione supporta il Mirror link, una piattaforma standard utilizzata da oltre 20 aziende del settore automotive e audio-infotainment che aderiscono al Car Connectivity Consortium. L’obiettivo è nobile e sacrosanto: avere uno standard per far parlare smartphone e auto. I nomi in gioco – ne citiamo alcuni in ordine sparso - non sono da trascurare: Nokia, General Motors, Honda, Sony, Clarion, Toyota, Gruppo PSA, Volkswagen e Hyundai. Sulla carta circa il 60% del mercato.
COSA SI FA? Insomma qualcosa si muove nel panorama dell’integrazione e la prospettiva di entrare in auto e collegare il proprio smartphone con tutta la sua messe di programmi, apps, musica, video e mercanzie digitali varie giustifica gli sforzi. Nel caso specifico, per chi guida o chi viaggia in auto e telefona “Nokia”, si apre la possibilità di accedere ad un nuovo mondo connesso: mappe, servizi di navigazione come il Nokia Drive, ricevere aggiornamenti sul traffico piuttosto che selezionare e ascoltare la propria libreria musicale memorizzata sul telefono. Tutto a portata di dito e senza perdite di tempo legate a trasferimento di dati. Oltre, naturalmente, alla rubrica e alle varie funzioni telefoniche. Tutto grazie al “trasporto” dei comandi del cellulare sul display di bordo del veicolo o, fattore importante, abilitando anche i comandi al volante attraverso i quali si potrà navigare tra le varie opzioni.
VANTAGGIOSA Facilità, abitudine e sicurezza sono vantaggi evidenti. Basta cercare il video su Youtube pubblicato da Nokia per accorgersene. Al tempo stesso, con questo tipo di soluzioni, si risolve il problema dell’auto connessa perché si può utilizzare l’abbonamento dati del proprio telefono senza duplicare abbonamenti e spese. E, sempre a Francoforte, Alpine ha presentato il sistema multimediale after market ICS-X8, con schermo da 7 pollici pensato per dialogare proprio con gli smarthpone Nokia e il Car Mode. Sarà disponibile da febbraio ma richiede una presa “doppio din”, che significa presumibilmente investire un (bel) po’ di soldini e avere tanto spazio in plancia. Altro vantaggio legato alla soluzione Mirror Link quando sarà diffusa – lo diciamo in ottica globetrotter e per chi usa spesso auto a noleggio - la possibilità di collegarsi con un cavo e sentirsi come... sulla propria auto. E’ un problema trascurato ma spesso capita di guidare auto con sistemi multimediali raffinati e poi non poterli utilizzare per mancanza di contenuti. Che invece rimangono a portata di mano nel taschino.
ALWAYS ON Tutto bene? In attesa di un test on the road che effettueremo più avanti attendiamo gli sviluppi che nel settore paiono inevitabili. Del resto ci sono fior di analisi di marketing che spiegano come mai le Case automobilistiche dedichino tutto questo tempo e tali risorse a connettere le auto alla rete. Guarda caso, si tratta di una delle quattro aree chiave per il mondo automotive nei prossimi anni secondo gli analisti di Gartner. Il motivo va ricercato fuori e precisamente nell’uomo contemporaneo che, consapevolmente o no, ha adottato uno stile di vita “always on” ovvero sempre connesso alla rete e alle proprie memorie digitali. L’auto non potrà quindi essere zona franca, e probabilmente in futuro non potremmo neppure concepire di acquistare un’auto non aperta al collegamento così come oggi la presa media è diventata indispensabile. A proposito, una piattaforma comune e aperta aiuterebbe non poco a mantenere lo spirito della rivoluzione Internet lasciando liberi di scegliere auto e telefono dentro o fuori dal gregge. A seconda di gusti e inclinazioni.