Mission: Impossible Fallout riscrive le regole della serie di Tom Cruise, spingendo Ethan Hunt oltre l'impossibile
MISSIONE IMPOSSIBILE Raramente il titolo di un film è così azzeccato. Se andrete a vedere Mission: Impossible Fallout, nelle sale dal 29 agosto, non prendetevela con Tom Cruise per l’assurdità di alcune scene, siete stati avvertiti. E se avete visto anche le prime cinque puntate, allora siete recidivi e alcune scene impossibili dovete aspettarvele. Per la verità, Mission: Impossible Fallout è anche meno impossible di altre edizioni.
LAST ACTION HERO E Mission: Impossible Fallout è più possible di quanto si possa pensare, con Tom Cruise ormai 56enne che, come sempre, impersona Ethan Hunt nelle azioni pericolose senza farsi aiutare da stuntman, nel lancio HALO (High Altitude Low Open) con il paracadute a corpo libero da 20.000 a 2.000 piedi come ai comandi di un elicottero che si infila tra canyon sfiorando montagne in un duello aereo. Anche quando salta da un palazzo all’altro è sempre lui e, malgrado sia legato a un filo di sicurezza, durante le riprese di Mission: Impossible Fallout, Tom Cruise si è rotto una caviglia, fermando la produzione per otto settimane.
PARIGI IN BMW Anche quando Ethan Hunt sfreccia contromano tra le strade di Parigi e intorno all’arco di trionfo a bordo di una BMW Ninety Scrambler non si fa aiutare da stuntman. Così come quando sfrutta appieno la propensione al sovrasterzo di una BMW Serie 5 E28 degli anni 80 per sfuggire alla Police prima e ai proiettili sparati da una ostinata Ilsa Faust motociclista poi. Paradossalmente, quando guida una BMW M5 ha il piede più leggero anzi, la fa anche guidare in remoto dallo smartphone dal suo amico Benji Dunn.
DA VEDERE Due ore e mezza che scorrono piuttosto velocemente, con Ethan Hunt e i suoi amici dell’IMF sulle tracce di John Lark, il misterioso finanziatore del rapimento di uno scienziato esperto di armi nucleari, all’inseguimento di tre bocce di plutonio con CIA e MI6 che si intrecciano nella storia, a volte buoni e a volte cattivi.
AL CINEMA DAL 29 AGOSTO Ethan Hunt, l’immancabile Luther Stickell (impersonato dalla prima edizione del 2006 da Ving Rhames), Benji Dunn (Simon Pegg) e Alan Hurley (Alec Baldwin) sono costantemente impegnati a seguire piani progettati senza perdere di vista il minimo dettaglio e con piani B, C, D fino a Z per far fronte a qualsiasi inconveniente. Fotografia impeccabile, azioni così impossibili a volte da far partire una risata con un Ethan Hunt nel suo ruolo di supereroe dal cuore grande che, come sempre, fa simpatia.