La piccola Mini, partorita dalla prolifica mente di Alec Issigonis, è nata come risposta alla crisi petrolifera degli anni Cinquanta, con l’obiettivo di offrire il massimo dello spazio per i passeggeri, con il minimo del consumo di carburante. L’idea che la piccola inglesina possa tornare come auto esclusivamente elettrica (accanto a quella nuova), dunque, non deve sorprendere più di tanto. E non è neppure una novità assoluta: il primo prototipo della Mini classica full electric è stato presentato al Salone di New York del 2018, dove ha riscosso un discreto successo, al punto da convincere i vertici della casa inglese (di proprietà di BMW) di dare il via al progetto Mini Recharged.
Mini Recharged: le inglesine classiche trasformate in auto elettriche
COME CAMBIA L’idea è molto semplice: convertire le Mini classiche in auto 100% elettriche, sostituendo il motore a combustione interna originale con uno elettrico, e adeguando di conseguenza tutto il resto della vettura, dalla trasmissione agli indicatori nel cruscotto.
Mini Recharged: la presa di ricarica al posto del tappo del serbatoio
MOTORE E BATTERIA Il motore ha una potenza massima di 90 kW (122 CV), che permette uno scatto 0-100 km/h in soli nove secondi, regalando alla piccola Mini una scossa di vitalità davvero inaspettata. La batteria, di cui non è stata comunicata la capacità massima, garantisce un’autonomia di circa 160 km (100 miglia) e consumi nell’ordine dei 17,6 - 15,2 kWh/100 km nel ciclo combinato WLTP. La ricarica si effettua in corrente alternata con potenze fino a 6,6 kW.
Mini Recharged: il cruscotto è apparentemente invariato
QUASI IDENTICO Il familiare cruscotto di forma circolare a centro plancia rimane invariato, salvo piccole modifiche e adattamenti alla nuova alimentazione: i quadranti analogici riportano ora le informazioni sulla marcia selezionata, sull’autonomia (il riquadro “Range”) e sulla temperatura del motore.
Mini Recharged: lo stile della piccola british è inalterato
CTRL-Z Se pensate che intervenire su vetture storiche come le Mini degli anni Sessanta sia un’eresia, sappiate che Mini è con voi: tutte le modifiche apportate dalle officine inglesi, dal motore all’installazione della batteria, dalla sostituzione del cambio alle nuove spie del quadro strumenti, sono completamente reversibili. Il processo di conversione può essere annullato, e l’auto riportata alle condizioni originali, lasciandone inalterato il retaggio (e il valore) storico.
Mini Recharged: minime le novità nei quadranti
SOLO IN UK Il cosiddetto “upcycling” della Mini classica viene effettuato solo ed esclusivamente nel Regno Unito: ogni veicolo convertito - che non necessita di una nuova omologazione - riceve un numero di serie così da mantenerne l’unicità, il motore (e tutti gli altri pezzi) viene tenuto da parte per un eventuale retrofit.