Li abbiamo sempre visti in giro, impegnati a fare consegne nelle piccole come nelle grandi città, con i loro parcheggi “al volo” in seconda fila, con gli scarichi dei motori a gasolio che sbuffano senza sosta e ammorbano l’aria delle strade. Ultimamente, però, la situazione sta cambiando, e forse anche migliorando: sono infatti sempre di più i furgoni delle consegne che sul fianco recano la scritta “100% elettrico”. Furgoni a batteria, che occupano sicuramente lo stesso spazio per strada quando si fermano accanto alle auto in sosta, ma che non emettono un grammo di CO2 nell’aria.
Un Mercedes eSprinter di GLS alla sede di Alessandria
UNA STELLA SUL COFANO Se ne avete incrociato uno, è molto probabile che fosse un Mercedes eSprinter, modello che da solo detiene ben il 47% della quota di mercato dei van elettrici. Uno su due, insomma, viene da Stoccarda. A bordo monta un pacco batterie da 55 kWh lordi (47 kWh netti) che gli consente un’autonomia di circa 156 km (un po’ meno nella realtà, come vedremo) e un motore da 85 kW/116 CV e 300 Nm di coppia, perfettamente dimensionato per muoversi nei centri urbani. La capacità di carico utile arriva a 956 kg, ideale per consegne piccole e grandi: questi mezzi sono spesso usati per le consegne e i ritiri dei grandi elettrodomestici venduti dai negozi di elettronica.
Mercedes eSprinter: sempre più utilizzato per le consegne dell'ultimo miglio
QUALI VANTAGGI I furgoni elettrici per le consegne hanno una serie di indubbi vantaggi per tutte le realtà coinvolte: per le zone in cui circolano tutto il giorno, come dicevamo, perché non inquinano; per le società di consegna, che - così ci raccontano - ammortizzano in un tempo congruo il maggior investimento sui mezzi elettrici in virtù del minor costo della corrente elettrica e della minore manutenzione.
Mercedes eSprinter: interni essenziali, ma con tutto il necessario
MENO STRESS Quelli che ne beneficiano più di tutti, però, sono gli autisti che a bordo di questi mezzi passano tutte le loro giornate. Un aspetto a cui noi utenti finali spesso non pensiamo, ma che è invece prioritario per aziende come GLS, che prestano sempre molta attenzione alle condizioni di lavoro dei loro dipendenti. Me lo ha confermato il gentilissimo corriere GLS che ho avuto la fortuna di accompagnare nel suo giro mattutino di consegne, a bordo di uno eSprinter che guida con soddisfazione da più di un anno. “Nessuna marcia da cambiare, accendi e parti. Nessuna vibrazione dal motore, ti muovi sempre sul velluto”. Per uno dei mestieri forse più stressanti di questi tempi, una vera boccata d’aria fresca: “Questo lavoro è bello ma è anche stressante, per i parcheggi, per le persone che si lamentano, per il traffico... Muoversi su un mezzo elettrico mi toglie un bel po’ dello stress. Non tornerei mai a un furgone a gasolio”.
Mercedes eSprinter, il prototipo Sustaineer con tecnologie innovative
E L’AUTONOMIA? Se pensate - come pensavo anche io - che un van elettrico possa essere un problema per un corriere, sappiate che non è così. O almeno, non lo è per la stragrande maggioranza dei veicoli. Ce lo racconta direttamente il titolare di Y3K, Roberto Molino, storica licenziataria GLS per la zona di Alessandria: “In una città di medie dimensioni come Alessandria un furgone per consegne ha una percorrenza media di 150 km al giorno, ma quelli che si muovono solo in città difficilmente ne fanno più di 100, e in tanti casi non arrivano a 50”. Gli eSprinter in dotazione a Y3K hanno un’autonomia - verificata in svariati mesi di uso quotidiano - di 130 km, più che sufficienti per farli tornare alla base a fine giornata, pronti per essere ricaricati la notte e pronti a ripartire il giorno dopo alle oltre trenta wallbox installate in magazzino.
Mercedes eSprinter: visuale laterale
UNA FLOTTA IN CRESCITA Già oggi, su poco meno di 300 veicoli nella filiale GLS di Alessandria, una settantina sono veicoli elettrici, tutti eSprinter. Una scelta legata alla qualità del prodotto e alla convenienza dei canoni di noleggio (che comprendono la manutenzione per quattro anni).
E PER IL FUTURO? Entro la fine dell’anno arriveranno i cugini più piccoli di eSprinter: eVito 2.0 (112), con motore da 116 CV e batterie da 66 kWh lordi (60 netti), un’autonomia dichiarata che oscilla tra i 242 e i 314 km; il nuovo eCitan, su base Renault Kangoo, con 285 km di autonomia prevista. E nel 2023 è prevista la seconda generazione di eSprinter, di cui non sono noti i dati tecnici definitivi ma che avrà una maggiore capacità della batteria. Un piano di arrivi coerente con l’obiettivo di Mercedes di prepararsi a diventare - laddove mercato e infrastrutture lo consentono - un costruttore completamente elettrico già dal 2030.
La flotta elettrica dei veicoli commerciali Mercedes
VANNO PIÙ LONTANO Il nuovo eSprinter con maggiore autonomia permetterà a società come GLS e Y3K di ampliare notevolmente il campo operativo dei suoi mezzi elettrici, abbandonando lentamente i vecchi furgoni a gasolio. Crescerà anche la potenza di ricarica, da 7,4 kW a 11 kW, così da riuscire a caricare nel corso della notte gli accumulatori di maggiori dimensioni. La ricarica rapida oggi assente arriverà sul nuovo eSprinter, fino a 80 kW, ma non è cosa che interessa particolarmente a GLS: per mantenere le batterie in buona salute, soprattutto se si ricaricano completamente tutti i giorni come nel loro caso, è meglio attaccarle a prese relativamente lente e non alle colonnine rapide, dove sono sottoposte a maggior stress.
Un Mercedes eSprinter di Y3K impegnato in una consegna
OBIETTIVO: BALLARE DA SOLI Arriveranno nuovi furgoni, dunque, ma arriverà anche e soprattutto l’autonomia energetica. Y3K, azienda da sempre attente all’ambiente e all’avanguardia in questo settore (sono stati i primi ad adottare i van elettrici per le loro attività), sta ultimando la fase progettuale di un impianto fotovoltaico da 2 MW che prevede l’installazione di pannelli solari e batterie solari, con i pannelli che si occuperanno di caricare di giorno gli accumulatori, i quali a loro volta di notte faranno il pieno ai furgoni. Un investimento da diversi milioni di euro, da cui Y3K conta però di rientrare in un lasso di tempo ragionevolmente breve (si parla di una decina d’anni), grazie al taglio drastico che verrà fatto su carburante e bollette della luce.