Anche in Giappone va di moda il re-badge. Stavolta è Mazda che "ricicla" col proprio marchio un modello Suzuki per lanciare una nuova K-car
FATTORE KAPPA In epoca di crisi, accordi orizzontali e operazioni di re-badge non conoscono latitudini. Un ultimo esempio ci arriva dal Sol Levante, dove Mazda ha lanciato un nuovo modello, la Mazda Flairwagon, semplicemente affibbiando il proprio marchio a un’auto già esistente, la Suzuki Palette. Come potete capire dalla foto stiamo parlando di mezzi che in Europa non vedremo mai: stiamo parlando di K-car.
ABBASSA LA TASSA K-car, ovvero auto piccole, equipaggiate con motori di piccola cilindrata e limitate a norma di legge nelle dimensioni, motivo per cui le loro proporzioni risultano bislacche e le fanno somigliare tanto a degli armadi su ruote. Le K-car, infatti, non possono superare i 3,4 metri di lunghezza, gli 1,4 di larghezza ma possono issarsi fino 2 metri di altezza. Sotto il cofano, invece, sono consentiti 660cc massimo, con potenze non superiori a 63 cavalli. I vantaggi? Occupando minore spazio di parcheggio, e dunque favorendo la comunità, le K-car godono di sgravi fiscali e tariffe assicurative più basse. Roba che avrebbe un senso anche dalle nostre parti...
PICCOLO E PARCO Di tali agevolazioni gode anche la Mazda Flairwagon. Al suo interno, dove - manco a dirlo - il piatto forte è lo spazio sopra la testa, c’è posto per quattro adulti, l’arredamento è curato quanto basta, mentre per favorire salita e discesa dall’auto nei parcheggi formato scatola delle sardine sono montate porte posteriori scorrevoli. Il motore, oltre che piccolo, si annuncia anche abbastanza parco: Mazda parla infatti di percorrenze nell’ordine dei 22 km/litro con la trasmissione CVT, accoppiata di serie al 660cc.