Un mito su quattro ruote
Più che una semplice automobile, Lamborghini Countach è a tutti gli effetti un vero e proprio mito su quattro ruote. Dopo aver cambiato il mondo delle super car una prima volta con la Miura, Lamborghini impresse a fuoco il proprio marchio sugli anni Settanta con quello che, grazie all'aiuto di Marcello Gandini della Bertone, resta uno dei più grandi capolavori di design mai visti nel mondo automobilistico. Non è un caso che anche dopo oltre quarant'anni dalla sua creazione, la Countach continua a ispirare artisti e designer in tutto il mondo.
IL RENDERING È il caso di Karan Adivi, che le ha dedicato il suo progetto Karrbon Series 01, che possiamo ammirare sia sul profilo Instagram dell'artista che sul suo Behance. È su Behance che l'autore racconta di non aver voluto essere sacrilego nei confronti del lavoro di Gandini ma di aver voluto aggiornarlo un po', ispirandosi sia alle Lamborghini più moderne sia al mondo del tuning. Lo ha fatto lavorando su dettagli come le ampie ruote posteriori, le sospensioni ribassate e il posteriore allungato. Completano il menu un enorme diffusore aerodinamico con due scarichi con finiture triangolari integrate nel paraurti posteriore.
Il rendering che modernizza Lamborghini Countach
COUNTACH PER SEMPRE I puristi potrebbero non apprezzare troppo l'opera di Adivi, e il fatto che si sia andati a toccare un vero e proprio capolavoro. Ma in fondo si tratta di un rendering: nessuna Countach è stata maltrattata nel corso di questa operazione. Le Countach vere e proprie, poi, sono davvero poche: in totale ne sono stati realizzati soltanto 1983 esemplari, tra il 1974 e il 1990 (anno di uscita della Diablo).