Il 18 aprile il Maggiolino si è rinnovato per la terza volta in 75 anni. Ecco la storia e le immagini esclusive della versione da cui tutto nacque.
RIPASSO LAST-MINUTE Ecco la storia del Maggiolino, del primo, l’originale, quello che ha dato origine al culto di quest’automobile da parte di milioni di appassionati. Una storia raccontata dalla stessa Volkswagen, corredata da una ricca gallery di immagini d'epoca esclusive, che si ferma al 9 luglio 2003, quando il Maggiolino finì di essere prodotto per lasciare spazio solo al suo successore: il New Beetle. Ma questa è un'altra storia.
Gli albori
Il 17 gennaio 1934, Ferdinand Porsche scrisse il suo “Resoconto sulla costruzione di una vettura per i tedeschi”. Secondo le sue affermazioni, la vettura del popolo, o Volkswagen,doveva essere un’automobile ampiamente soddisfacente e affidabile, con stile di costruzione relativamente leggero. Doveva poter accogliere quattro persone, raggiungere velocità sino a 100 km/h ed essere in grado di superare pendenze del 30 percento.
Il primo prototipo della berlina fu completato il 5 febbraio 1936. Il suo design rappresentò una novità per la produzione automobilistica di quell’anno:
• Il telaio era dotato di sospensioni a ruote indipendenti con barre di torsione e ammortizzatori a frizione. •Sebbene non esistessero ancora i freni idraulici, la potenza della frenata era potenziata meccanicamente per mezzo di una leva di comando corrispondente, presente nell’impianto frenante meccanico.
•I supporti motore in gomma morbida rappresentavano un discreto passo in avanti nella tecnologia automobilistica.
•I motori raffreddati ad aria, facoltativamente scambiabili nel programma di prova tra i due e quattro tempi, raggiungevano un livello di potenza pari a 22,5 CV.
Il V 3, di cui furono costruiti tre esemplari, percorse una distanza di oltre 50.000 km (oltre 30.000 miglia) nella prova di resistenza condotta dall’ottobre al dicembre 1936. La conoscenza acquisita in questa occasione fu trasferita ai successivi 30 campioni di prova che furono sottoposti ad un collaudo completo, indicato con l’acronimo VVW 30.
Per allestire la fabbrica e i sistemi produttivi, Ferdinand Porsche cercò negli stabilimenti automobilistici americani eventuali ingegneri tedeschi esperti e rifugiati politici da reclutare. Solo allora la vettura acquisì la sua linea finale. Fu perfezionata in una galleria del vento tipo e corretta in base alle reali condizioni d’uso. Inoltre, venne sviluppato un sistema di sospensioni molto semplice.
A quei tempi, l’argomento delle discussioni era la scelta del propulsore. Alla fine, si optò per il motore boxer a quattro tempi.
Una storia di successi
Nell’agosto 1945, le autorità militari britanniche, a cui era stata affidata la Fabbrica di Wolfsburg dal 1945 al 1949, commissionarono la produzione di 20.000 berline allo stabilimento Volkswagen. Il dicembre 1945 segnò l’inizio della produzione di serie del Maggiolino con 55 veicoli assemblati. In una zona isolata del canale di Mittelland, dopo aver rimosso le macerie lasciate dalla guerra, la fabbrica ospitò una comunità di persone provenienti da realtà diverse. Dal caos, costruirono la loro nuova patria.
I lavoratori Volkswagen, colpiti com’erano dalla lotta alla sopravvivenza, non poterono prevedere che quella sarebbe diventata una storia di successi. Tuttavia, nel 1946, era già stato raggiunto il primo grande obiettivo: la produzione della 10.000ª Volkswagen. Sul veicolo venne inciso il seguente pensiero: “Mehr schmackhaftes Essen, sonst können wir vieles nicht vergessen” (Il piacere del cibo è in grado di far dimenticare tutto).
Nei tre anni che seguirono, a causa delle restrizioni e degli eventi esterni non fu possibile affermare la fabbrica. Furono vietate le consegne ai privati. Le carenze di carbone nel 1947 condussero alla chiusura temporanea dello stabilimento Volkswagen. Ma il coronamento dei successi fu inarrestabile. Nel 1948, la forza lavoro contava già 8.400 operai che produssero quasi 20.000 veicoli. La retribuzione media oraria era di 1,11 Marchi tedeschi.
Le esportazioni iniziarono nell’agosto 1947. I fratelli Pon provenienti dai Paesi Bassi furono impiegati come importatori generali di Volkswagen e ricevettero 56 Maggiolini versione berlina come prima consegna. Un anno dopo, le esportazioni toccarono Belgio, Danimarca, Lussemburgo, Svezia e Svizzera. Arrivò quindi la prima valuta straniera apprezzata: 4.464 Maggiolini fruttarono 21 milioni di Marchi tedeschi.
Nel 1948, Heinrich Nordhoff assunse la direzione dello stabilimento Volkswagen e si trovò a dover affrontare alcuni problemi fondamentali: “Il Maggiolino" dichiarò “ha tanti inconvenienti quante sono le pulci in un cane". Tuttavia, sebbene il potere di acquisto fosse scarso a causa della riforma sulle valute e non consentisse quindi lo sviluppo dell’attività lavorativa, crebbe la consapevolezza che questa era veramente la “vettura del popolo”. Ai tempi in cui gli spartineve e gli pneumatici invernali erano idee ancora da concretizzare, il Maggiolino riuscì a risalire strade ghiacciate perché poteva contare sul motore posteriore che forniva trazione sufficiente per le ruote motrici.
Heinrich Nordhoff non trascurò la stagione estiva e, nel 1948, fece costruire dalla società Joseph Hebmüller a Wülfrath tre prototipi di una cabriolet basata sulla Volkswagen. La realizzazione di questo progetto richiese l'impiego di moltissimi particolari originali della berlina Volkswagen. Gli interni esclusivi della vettura furono frutto della fantasia di Hebmüller. Lo stabilimento Volkswagen ordinò una serie di 2.000 unità. A causa di un devastante incendio nello stabilimento di produzione, la Hebmüller dovette chiudere i battenti quattro anni dopo. Sino ad allora, erano state prodotte solo 696 cabriolet.
L’8 gennaio 1949, il Maggiolino lasciò i Paesi Bassi e attraversò l'oceano, alla volta degli Stati Uniti. Questa vettura dimostrò di essere l’ambasciatrice della Germania e dello stabilimento Volkswagen e guadagnò con successo una stabile posizione nel Nuovo Mondo.
Il popolo non dovette aspettare a lungo il “Maggiolino in topless", ossia la Volkswagen cabriolet. Il 1° luglio 1949, Karmann presentò un modello a scocca aperta e il numero di carrozzieri crebbe, specialmente negli USA. Anche gli incessanti miglioramenti proseguirono per tutto l’anno. Tuttavia, la maggior parte di essi fu più avvertibile che visibile. Il non esigente boxer è passato alla storia come il motore che stava dietro il miracolo economico tedesco. Lo dimostra il sorprendente sviluppo del Volkswagen bus: spinto dallo stesso piccolo propulsore del Maggiolino, esso diventò davvero famoso.
Un altro momento memorabile: l’uscita dalla catena di montaggio del 50.000º Maggiolino. Una tale produzione, alquanto sensazionale, fu attribuita al direttore generale di Volkswagen, Heinrich Nordhoff, che mantenne relazioni molto strette e cordiali con la forza lavoro. Le sue politiche aziendali lungimiranti, specialmente l’efficace contributo che diede all’organizzazione delle vendite e del servizio Clienti, gettarono le basi che fecero divenire la Volkswagen il più grande costruttore di automobili d’Europa.
Le richieste di Nordhoff relativamente a un servizio Clienti esemplare, avanzate negli anni ’50, valgono ancora oggi. Egli diede a tale attività la priorità assoluta. Le vendite incrementarono vertiginosamente e, nel contempo, aumentò anche il numero di officine autorizzate Volkswagen, la maggior parte delle quali si perfezionò in operazioni specializzate. Volkswagen si sforzò di assicurare la fornitura dei pezzi di ricambio a livello mondiale.
Nel frattempo, la gente di Wolfsburg si abituò ben presto ai grandi numeri: il 1950 vide l’uscita dalla catena di produzione del 100.000º Maggiolino e, un anno dopo, Volkswagen aveva già raggiunto un quarto di milione, sebbene le carenze di materiale causarono un arresto temporaneo della produzione e la riduzione delle ore lavorative. Per la prima volta, nel 1952, la fabbricazione annuale superò le 100.000 unità. Nel 1953 venne prodotto il 500.000º Maggiolino. La quota della produzione di automobili nella Repubblica Federale Tedesca era del 42,5 percento.
Nel 1955, finalmente successe: dalla linea di montaggio uscì il 1.000.000º Maggiolino Volkswagen. Nel corso di un anno di lavoro coronato da enormi successi, la produzione salì a 280.000 veicoli. Per la prima volta, nella media annuale, la produzione giornaliera superò le 1000 unità.
La produzione annuale aveva allora raggiunto gli oltre 700.000 Maggiolini e fu inarrestabile sino a infrangere, nel 1965, il record del milione di vetture prodotte all’anno. Il 10.000.000º Maggiolino fu costruito nel 1967. Nel frattempo, erano cinque gli stabilimenti in Germania: Hannover, Kassel, Braunschweig (Brunswick) e Emden oltre a Wolfsburg.
L’anno 1972 portò con sé un evento molto speciale: il 17 febbraio uscì dalla catena di produzione il 15.007.034º Maggiolino. Questo avvenimento superò il record precedente, detenuto dal Model-T di Ford e il Maggiolino divenne il nuovo ”campione mondiale”. Ma il destino sulla fine della monocultura del Maggiolino, che aveva sino ad allora definito il programma tipo della Volkswagen, era ormai segnato.
Dopo una storia durata quasi 30 anni all’insegna della fabbricazione, il 1974 vide la fine di un’era a Wolfsburg, città nella quale, per la prima volta nella storia dell’automobile, un prodotto veniva identificato con uno stabilimento e un luogo di produzione: Wolfsburg era la “Città del Maggiolino”. L’ultimo Maggiolino, il 11.916.519º,prodotto nello stabilimento “originale”, lasciò la catena. La produzione era ormai stata spostata a Emden, a Bruxelles e oltremare. Globalmente, le unità fabbricate giornalmente erano all’incirca 3.300.
Dominare i problemi di quel tempo era una sfida che doveva portare a una trasformazione fondamentale della tecnologia Volkswagen. La Golf, la radicale spaccatura dal Maggiolino, fu offerta al pubblico Volkswagen come il terzo modello della nuova era, dopo la Passat e la Scirocco, e fu di nuovo una vettura senza precedenti. L’innovazione tecnologia che la contraddistingueva ne fece subito un successo, tanto da permetterle di occupare il primo posto nella statistica delle immatricolazioni delle vetture tedesche.
La fabbricazione del Maggiolino cessò a Wolfsburg nel 1974 e a Emden nel 1978. L’ultima vettura fu prodotta il 19 gennaio presso lo stabilimento di Emden e venne portata al museo dell’automobile di Wolfsburg. Le richieste europee, sempre più crescenti, furono inizialmente soddisfatte dalla produzione belga e, in seguito, da quella messicana. Un anno dopo, il 10 gennaio 1979, lasciò la catena di produzione di Karmann (Osnabrück) l’ultimo Maggiolino cabriolet, il 330.281º.
Il 15 maggio 1981, un altro importante obiettivo nella storia della Volkswagen venne centrato in Messico: l’uscita dalla catena di produzione di Puebla del 20 milionesimo Maggiolino.
Nel 1984, il 100.000ºMaggiolino da esportazione lasciò il Messico alla volta dell’Europa. Le consegne furono sospese un anno dopo. Sino ad allora, erano stati fabbricati in Messico oltre 900.000 Maggiolini.
Verso la fine degli Anni 80, il Maggiolino visse una vera rinascita in Messico. Nel 1989, si vendettero circa 33.000 unità; tre anni dopo, questo numero era quasi triplicato. Tale incremento poteva essere essenzialmente attribuito ad un nuovo decreto governativo in materia automobilistica, riguardante il “Maggiolino classico". Esso prevedeva una riduzione del prezzo del 20 percento che permise al “Sedán Clásico", il nome messicano, di divenire il veicolo meno costoso del Messico.
In seguito all’elevata richiesta del Maggiolino, nel 1990 venne aggiunta la produzione su tre turni e, nello stesso anno, “Volkswagen de México” fabbricò la milionesima vettura.
Nel giugno 1992, il Maggiolino ha festeggiato un eccezionale record di produzione: la fabbricazione del 21 milionesimo esemplare. La consociata Volkswagen messicana mantenne il Maggiolino al passo con i tempi, sia in termini di tecnologia che di aspetto, e gli permise quindi di viaggiare verso il 21º secolo. Nel solo anno 2000, furono 41.620 le vetture che uscirono dalla fabbrica, la cui produzione giornaliera era di 170 veicoli, suddivisa su due turni. Ora, nel 2003, la produzione sta giungendo al termine. La “Última Edición", presentata a Puebla all’inizio del mese di luglio, rappresenta la fine di un ciclo di sviluppo completo e, contemporaneamente, un secolo di industria automobilistica. Come un vero cittadino del mondo, il Maggiolino non fu soltanto commercializzato in tutti i Paesi immaginabili ma fu anche prodotto in 20 di questi.
Due i fattori che hanno determinato l’incremento e poi il successo della Volkswagen. Il primo è senza dubbio la gente, con la propria energia, operosità e abbondanza di idee, che ha impiegato tutte le proprie forze nella Azienda e nei suoi prodotti. Heinrich Nordhoff ha così riassunto lo stile del partnership sociale: “Il solo valore di cui gode un’azienda sono le persone che lavorano per essa e lo spirito con cui lo fanno”. L’altro è ovviamente il prodotto stesso che ha annoverato acquirenti soddisfatti in tutto il mondo, per quasi sei decenni. In questa circostanza, il Maggiolino Volkswagen ha sicuramente giocato un ruolo importante. Sino agli anni ’70, dominava l’immagine della Volkswagen e ha contribuito a condizionare le strade di tutto il mondo.
I requisiti e il progresso odierni hanno superato il Maggiolino. Milioni di persone hanno incontrato la prima auto con lo stemma Wolfsburg sul voltante, ai tempi della scuola guida e milioni hanno istintivamente acquistato il Maggiolino come prima macchina, nuovo o usato. È ancora un amico fidato per la generazione odierna di guidatori, sebbene assaporino il progresso della nuova era.
Tecnologia motoristica
All’inizio, Ferdinand Porsche considerava il suo motore a due tempi come la soluzione economicamente più fattibile per le automobili piccole e relativamente a buon prezzo. Dopo numerosi tentativi e collaudi, venne impiegato un motore boxer a quattro tempi con raffreddamento ad aria che, in linea generale, è ancora oggi lo stesso. Il primo motore Volkswagen inteso per la produzione in serie, le cui caratteristiche di base sono 70 x 64 mm per alesaggio e corsa, possedeva un volume di esercizio pari a 985 centimetri cubi.
Con un rapporto di compressione di 5,6:1 ed un regime di rotazione di 3000 giri/min., esso erogava 23,5 CV. Particolarmente considerevole è il disegno del carter del gruppo motopropulsore, in lega leggera, ottenuto per pressofusione. Nella versione militare della Kübelwagen e della Schwimmwagen, o vettura anfibia, la cilindrata motore è stata portata a 1131 centimetri cubi, con conseguente aumento della potenza a 25 CV.
Dopo il 1945, lo sviluppo del motore fu caratterizzato dal passaggio al super leggero Elektron (composto per circa il 90 percento di lega di magnesio) per il carter del gruppo motopropulsore. Inoltre, successivamente, l’aumento della cilindrata motore a 1192 centimetri cubi e la nuova lavorazione delle teste cilindri, consentirono di incrementare la potenza a 30 CV. L’intervallo di accelerazione 0 – 100 km/h del Maggiolino 1200 era incredibilmente di 35 secondi.
La prosperità crescente della popolazione e le richieste sempre maggiori spinsero allo sviluppo di motori più potenti. Pertanto, la Volkswagen disegnò dapprima un motore 1.3 apparso nel 1965 e poi l’anno successivo venne introdotto il motore1.5 boxer che erogava 44 CV a 4.000 giri/min..
Cinque anni dopo, fu presentato il motore 1.6 boxer con potenza erogata pari a 50 CV a 4.000 giri/min.. Questo motore veniva continuamente modernizzato. Ad esempio, in Messico, il carburatore venne dotato di sensore di altitudine al fine di garantire sempre, anche sui terreni montagnosi tipici di quella regione, la corretta miscela ariacarburante per il motore e la conformità con le normative antinquinamento. Nel 1988, il motore 1.6 fu trasformato da a comando a contatto in accensione elettronica. Nell’autunno del 1990, si ottenne un netto miglioramento dei livelli delle emissioni con l’introduzione del convertitore catalitico senza sonda Lambda.
Nel 1993, vennero apportate le ultime migliorie tecniche alla berlina 1600. Il motore adottò il sistema di iniezione del carburante e utilizzò una testa cilindri con punterie idrauliche. Contemporaneamente, il convertitore catalitico privo di sonda Lambda venne sostituito da uno con sonda. Dopo questo aggiornamento tecnico, il Maggiolino messicano divenne conforme alle specifiche leggi antinquinamento, per la precisione alla normativa emissioni di scarico Euro 3 e alla direttiva americana Tier1, valida in Messico.
La Cronologia del Maggiolino
1934
Il 22 giugno, il “Reichsverband der Deutschen Automobilindustrie" (RDA) (associazione tedesca dei costruttori di macchine) affida l’incarico a Ferdinand Porsche di costruire la “Volkswagen” o “vettura del popolo”.
1935
Viene sviluppato il primo prototipo, con motore boxer raffreddato ad aria, 22,5 CV e 700 cc. Vengono prodotti due veicoli supplementari.
1936
Il prototipo, unitamente a tre esemplari, viene denominato V 3. Il 24 febbraio a Berlino, i membri del RDA ricevono una berlina e una cabriolet. Dal 22 ottobre al 22 dicembre, ciascun veicolo percorre una distanza di circa 50.000 km (oltre 30.000 miglia).
1937
Per eseguire le ininterrotte prove di carico, il RDA fa costruire 30 veicoli che percorrono in prova un totale di 2,4 milioni di km (quasi 1,5 milioni di miglia).
1938
Dopo un ulteriore rimaneggiamento, emerge il modello serie 38, il primo ad avere il caratteristico finestrino “Bretzel”, predellini e paraurti. La vettura con sistema di raffreddamento ad aria, motore boxer a quattro cilindri e cilindrata pari a 985 cc e 23,4 CV, pesa 750 chilogrammi (oltre 1600 libbre). Vengono presentate tre versioni: una berlina, una cabriolet e una berlina con tetto apribile in tessuto.
1945
Nel mese di agosto, l’autorità militare britannica ordina 20.000 berline allo stabilimento esistente Volkswagen, gestito dal maggiore britannico Ivan Hirst. Nel dicembre 1945, inizia la produzione di serie del Volkswagen Maggiolino; vengono assemblati 55 veicoli.
1946
Il 14 ottobre viene prodotta la 10.000ª Volkswagen.
1947
8.987 berline prodotte in questo anno, alcune delle quali vengono esportate nei Paesi Bassi.
1948
Nel mese di maggio, esce dalla catena la 25.000ª Volkswagen. La produzione mensile dei veicoli passa dalle 1.185 unità del mese di maggio alle 2.306 unità del mese di dicembre.
1949
L’8 gennaio, vengono spedite via mare le prime due berline dai Paesi Bassi agli USA. Il 13 maggio, viene prodotta la 50.000ª Volkswagen dalla fine della guerra. Il 1º luglio, viene presentato il “Modello da esportazione” che differisce da quello standard per gli interni confortevoli e la cromatura supplementare. In questa giornata, viene anche presentata per la prima volta la cabriolet a quattro posti, la Tipo 15, con carrozzeria della società Karmann e basata sul modello da esportazione Volkswagen.
1950
A partire dal mese di aprile la Volkswagen diventa anche disponibile con capote, ad un prezzo superiore. Viene presentato il freno idraulico a pedale.
1951
L’esportazione di Volkswagen interessa già 29 paesi. Nel mese di ottobre, viene raggiunta la produzione di 250.000 unità. Sul modello di base vengono aggiunte le bocchette laterali di ventilazione, poste sulla parte anteriore della vettura. Adesso, il modello da esportazione mostra il blasone di Wolfsburg sul cofano anteriore ed è dotato di ammortizzatori telescopici che sostituiscono quelli a leva.
1952
A partire dal mese di ottobre, le novità più importanti sul modello da esportazione sono i deflettori incernierati nelle portiere, un cambio sincronizzato e i cerchi da 15 pollici.
1953
Il 10 marzo, il lunotto “Bretzel” viene sostituito da quello ovale più ampio. Il 3 luglio, esce dalla catena di montaggio la 500.000ª Volkswagen. Le esportazioni riguardano ora 86 paesi.
1954
Nel mese di gennaio, viene presentato il motore a 30 CV che consente di raggiungere una velocità massima pari a 110 km/h.
1955
Entro l’8 agosto, vennero realizzate un milione di Volkswagen. La Volkswagen subisce ancora alcune modifiche: tetto apribile in PVC, doppio scarico, nuova fanaleria posteriore.
1956
Oltre ai pneumatici tubeless, il veicolo viene dotato di isolamento rinforzato del vano motore, motorino tergicristallo più potente e motorino di avviamento più resistente.
1957
La Volkswagen viene equipaggiata di lunotto posteriore più ampio e un quadro strumenti di nuova concezione.
1958
Sul lato guida, si utilizza uno specchietto retrovisore esterno grande.
1959
Le portiere vengono dotate di maniglie fisse con pulsanti integrati. Nel mese di agosto, viene presentato il nuovo modello da esportazione, il Volkswagen 1200 con motore a 34 CV e cambio sincronizzato a quattro marce. Inoltre, i modelli standard e da esportazione vengono equipaggiati di indicatori di direzione al posto di frecce di direzione, bagagliaio maggiorato del 65 percento, sistema di lavacristalli e proiettori anteriori asimmetrici.
1961
Il modello da esportazione viene equipaggiato di tergicristallo pneumatico. Sul modello standard, invece, viene montato il freno idraulico a pedale.
1962
Esce dalla catena di montaggio il 5.000.000º Maggiolino. Il tetto apribile in tessuto sostituisce il testo scorrevole in acciaio.
1964
Con la nascita di “Volkswagen de México, S.A. de C.V.” a Città del Messico, la Volkswagen compie il passaggio dal montaggio alla produzione di veicoli. Nel mese di novembre, il modello standard viene dotato di cambio sincronizzato e acquisisce una nuova denominazione, Volkswagen 1200 A. Il 1º dicembre, inizia la produzione di massa nello stabilimento Volkswagen di Emden.
1965
Il modello standard 1200 A viene equipaggiato di motore da 34 CV. Sul mercato arriva il nuovo modello da esportazione, Volkswagen 1300, con motore da 40 CV.
1966
Il modello standard Volkswagen 1300 A sostituisce il 1200 A. È disponibile in due motorizzazioni, da 34 e 40 CV. Le serrature sulle portiere e il blocchetto di accensione sono comandati dalla stessa chiave. Nel mese di luglio, viene sospesa la produzione della Volkswagen 1200 A. Nel mese di agosto, la Volkswagen 1500 è in grado di erogare 44 CV ed è dotata di freni a disco anteriori.
1967
Viene prodotto il 10.000.000º Maggiolino. Il Maggiolino “Economy” 1200 con motore da 34 CV è disponibile a partire dal mese di gennaio. Aumenta la sicurezza del veicolo grazie all’impiego di uno speciale piantone dello sterzo e delle cinture di sicurezza a tre punti di ancoraggio. Il modello Volkswagen 1500 viene offerto con cambio automatico e retrotreno con bracci a 45°.
1968
La Volkswagen diventa ufficialmente un Maggiolino nella sua campagna pubblicitaria.
1969
Introduzione della Volkswagen 1300 L con personalizzazioni.
1970
Presentazione dei modelli 1302 (34 e 40 CV) e 1302 S (50 CV) con montanti sospensioni anteriori e retrotreno a doppio snodo. La Volkswagen 1302 è anche costruita in versione cabriolet. La produzione della Volkswagen 1500 termina nel mese di luglio.
1971
Viene nuovamente ingrandito il lunotto posteriore.
1972
Il 17 febbraio, viene superato il precedente record di produzione detenuto dal Model-T di Ford con la produzione del 15.007.034º Maggiolino. Nel mese di agosto, inizia la fabbricazione del Volkswagen Maggiolone “Panorama” 1303 con motori da 44 e 50 CV, che sostituisce la Volkswagen 1302. Viene presentata la Volkswagen 1300 S con motore 1.6.
1973
La Volkswagen presenta altri modelli speciali del Maggiolone: Jeans, Big (la “macchina da corsa giallo-nera”) e City. Nel mese di luglio, termina la produzione della Volkswagen 1300 e il mese successivo, viene presentato il modello Volkswagen 1303 A, seguito poi dal 1303 cabriolet.
1974
Alle ore 11:19 del mattino del 1 luglio, esce dalla catena dello stabilimento originale di Wolfsburg l’ultimo Maggiolino. Nel mese di agosto, viene sospesa la produzione della Volkswagen 1303 A.
1975
Nel mese di luglio viene prodotto l’ultimo Maggiolone Volkswagen 1303.
1978
Il 19 gennaio, esce dalla catena dello stabilimento di Emden l’ultimo Maggiolino costruito in Germania. In totale, in Germania furono costruite 16.255.500 unità. Oltremare, venivano prodotti oltre 1.000 Maggiolini al giorno. Il Maggiolino Mexico è una Volkswagen 1200 L con motore da 34 CV.
1979
Il 10 gennaio, esce dalla catena di Karmann (Osnabrück) l’ultimo Maggiolino cabriolet. In totale, furono prodotte 330.281 cabriolet.
1981
Il 15 maggio, viene prodotto il 20.000.000º Maggiolino presso “Volkswagen de México” a Puebla. Nasce il modello celebrativo “Silver Bug”.
1984
Viene prodotta in Messico il 100.000º Maggiolino da esportazione.
1985
Il 12 agosto, l’ultima nave contenente un carico di Maggiolini giunge ad Emden.
1992
Il Maggiolino Mexico è dotato di convertitore catalitico e sonda Lambda. Il 23 maggio, viene prodotta in Messico il 21.000.000º Maggiolino.
2002
Il 25 giugno, le cifre produttive relative alla Golf superano quelle del Maggiolino, con 21.517.415 unità. La Golf prende dal Maggiolino il titolo di modello Volkswagen più costruito.
2003
Alle ore 9.00 (ora messicana) del 30 luglio, esce dalla linea di montaggio della fabbrica di Puebla (Messico) l’ultimo Maggiolino prodotto da Volkswagen.
Design e allestimenti
Nella storia del Maggiolino, dal 1945 ad oggi, furono pochi gli anni in cui non vennero apportate modifiche alla carrozzeria. La tipica Volkswagen è caratterizzata da un telaio a trave centrale, scocca separabile, motore boxer raffreddato ad aria montato a sbalzo, con cambio longitudinale e trazione posteriore.
L’importanza del design di Porsche sta nel suo chiaro intento: quattro posti, velocità massima e costante pari a 100 km/h, prezzo contenuto; ossia le richieste minime soddisfatte da questa vettura a quei tempi. Oltre a ciò, è stata soprattutto la linea compatta, affusolata che Ferdinand Porsche mise nel suo progetto, acquisita dalla sua conoscenza del seppur giovane campo dell’aerodinamica a fare la differenza.
La Volkswagen di prima generazione era stata concepita e pianificata come modello consolidato. Tuttavia, con l’avvento della crescita economica, arrivarono i primi modelli da esportazione del Maggiolino. In particolare, essi erano dotati di un migliore allestimento, una gamma diversa di colori e di finiture cromate. Inoltre, il sottoscocca resistente ai carichi offriva ai carrozzieri indipendenti la possibilità di impiegare la base prodotta di serie quale punto di partenza per l’elegante personalizzazione delle scocche.
Sebbene, negli anni, il Maggiolino abbia conservato la linea, reagì sensibilmente agli sviluppi sociali e tecnici. Ritoccando soltanto leggermente il design, esso si adattò, sia negli interni che negli esterni, allo spirito mutante dei tempi e ai ritrovati tecnologici moderni del settore automobilistico.
Dall’originale Maggiolino “Bretzel” all’attuale Maggiolino “Mexico”, si sono succedute una serie di modifiche in circa sei decenni. La presentazione che segue prende in esame lo sviluppo della Volkswagen classica dal 1945 ai giorni nostri.
Le modifiche estetiche dal 1945 a oggi
1945 - 1948 Berlina
1949 Modello da esportazione, vernice altamente lucida, fregi cromati, serratura cofano anteriore apribile dall’interno e freni idraulici
1950 Ventilazione ottenuta attraverso corrente d’aria con rientranza dei finestrini laterali Inizio produzione del tetto apribile
1951 Bocchette di ventilazione sui lati
1952 Pneumatici 5.60 – 15, paraurti e avvisatori acustici modificati, due luci freni integrate con le luci di posizione posteriori e catarifrangenti, deflettori sul modello da esportazione
1953 Sostituzione del lunotto “Bretzel” con uno più ampio ed ovale, rimozione della fascetta centrale, motore 30 CV
1955 Doppio scarico, tetto apribile in PVC, nuovi freni, luci posteriori e catarifrangenti sul retronebbia, luci in posizione più alta
1957 Lunotto posteriore e parabrezza con superficie più ampia, nuova linea del cofano posteriore, luce targa con lenti di diffusione a vasca, quadro strumenti di nuova concezione
1958 Specchietto retrovisore esterno più ampio
1959 Maniglie fisse su portiere, bagagliaio ampliato del 65%, motore 34 CV
1960 Tergi/lavacristallo, fari anabbaglianti asimmetrici, indicatori di direzione
1961 Fanaleria posteriore a due zone
1963 Tetto apribile scorrevole in acciaio, ampio alloggiamento per la luce targa. Modifica nella forma degli indicatori di direzione anteriori
1964 Ampliamento delle zone finestrini, posizione di riposo per il tergicristallo, cofano motore con chiusura a pulsante
1965 Disponibilità del motore Volkswagen 1300 da 40 CV sul modello standard in luogo del 1200 A, cerchi ruote perforati, coprimozzo piatti
1966 Il modello standard 1300 A sostituisce il 1200 A, Volkswagen 1500, allargamento carreggiata maggiorato, modifica nel cofano posteriore e nella luce targa, fregi più stretti, nuove serrature e freni a disco per il motore 1500
1967 Volkswagen Maggiolino “Economy” 1200 con motore da 34 CV, ventilazione aria fresca, cinture di sicurezza a tre punti di ancoraggio su tutti i sedili, pulsanti di azionamento in plastica, paraurti rinforzati, bocchettone di rifornimento carburante esterno sul lato destro
1968 Modifica del coperchio del bocchettone di rifornimento carburante
1969 Modifica dei cerchi
1970 Presentazione dei modelli 1302 e 1302 S, 1302 disponibile anche come cabriolet; inoltre, 1302 berlina con bagagliaio più ampio e modifica della parte anteriore, motore 1.6 50 CV e montanti sospensioni anteriori
1971 Miglioramento della ventilazione, incremento dei passaggi di aerazione nel cofano motore, lunotto posteriore più ampio
1972 Volkswagen Maggiolone “Panorama” 1303 con parabrezza panoramico rotondo, luci posteriori più grandi
1973 Presentazione della cabriolet 1303
1974 Indicatori di direzione integrati nel paraurti anteriore
1975 Volkswagen 1200, paraurti di colore nero, guarnizione parafango di colore nero Volkswagen 1200 L, paraurti cromati, con modanature in gomma, coprimozzo cromati, luci di retromarcia, ventilazione ad aria forzata
1976 Volkswagen 1200 L di produzione messicana: paraurti e coprimozzo cromati, luci di retromarcia, ventilazione ad aria forzata, miglioramento dell’equipaggiamento con pannello dei comandi imbottito e poggiatesta regolabili sui sedili anteriori, cinture di sicurezza a tre punti di ancoraggio sui sedili anteriori, cinture addominali statiche sul divano posteriore, lunotto termico e pneumatici cinturati
1979 Sostituzione del coprimozzo ornamentale con un parapolvere
1980 Volante a 2 razze, poggiatesta integrati per i sedili anteriori
1982 Ritorno ai coprimozzo di finitura, poggiatesta regolabili
1984 Rimozione dei passaggi di ventilazione nel cofano anteriore e manopole di comando sul quadro
1985 Introduzione delle misure di sicurezza antifurto
1986 Reintroduzione dei parapolvere con copertura del dado ruota
1988 Aggiunta del volante “Golf”; illuminazione vano motore, accensione elettronica
1989 Specchietto retrovisore interno fissato sul parabrezza, aletta parasole mobile sul lato passeggero 1990 Modifica del pannello di comando, rimozione di un tubo di scarico con modifica del pannello di chiusura, impianto frenante a doppio circuito
1991 Cinture di sicurezza e cinture addominali automatiche nel divano posteriore, spie per l'impianto frenante a doppio circuito
1992 Specchietti retrovisori esterni neri, paraurti in tinta, modelli speciali, ad esempio, Maggiolone Summer (vernice verde e blu), un tubo di scarico
2003 “Última Edición"