La Citroën Méhari era un inno alla semplicità e alla gioia di vivere. Oggi non è più pensabile che sia prodotto un mezzo del genere ma ha ancora qualcosa da insegnare
SENZA EGUALI Anche se è stata lanciata la bellezza di 45 anni fa ed è andata in pensione da molto tempo, nel lontano 1987, la Citroën Méhari è una macchina che resta impressa nella memoria di molti. Come scordare, d'altro canto, un mezzo con la carrozzeria realizzata interamente in ABS e per il resto completamente telonato - e quindi apribile - dalla linea di cintura in su, con tanto di parabrezza abbattibile? Tra l'altro il suo nome per esteso sarebbe a ben vedere Citroën Diane 6 Méhari ma nella memora collettiva è rimasto solo quel Méhari che in alcune zone del Nordafica identifica il dromedario.
UNA VITA AVVENTUROSA Progettata da Roland de La Pope, la Citroën Méhari ha avuto una carriera avventurosa, tanto nella versione 4x2 quanto in quella 4x4, entrata in listino nel 1979. Alcuni dei 150.000 esemplari costruiti sono infatti stati protagonisti di diverse pellicole cinematografiche, mentre altri hanno prestato servizio con la livrea della gendarmeria nazionale e dell'esercito francese; altri ancora hanno calcato le piste sterrate di mezzo mondo, durante rally e raid, prestando anche servizio come auto medica durante la Parigi Dakar del 1980.
UN ESEMPIO In Francia, specie in Costa Azzurra, le Méhari sono ancora numerosissime e vederle su strada accanto ad auto moderne fa una certa impressione: con un peso intorno ai 700 kg e una struttura decisamente tenera, di sicuro uscirebbero malconce da un eventuale corpo a corpo con un Suv di ultima generazione. Eppure, pensando al tema attualissimo della mobilità sostenibile, per il portafogli come per l'ambiente, l'esempio potrebbe - e forse dovrebbe - venire prorpio da un minimalismo di questo tipo...
