La nota agenzia americana tira un bilancio della soddisfazione degli automobilisti del Bel Paese. Le tedesche fanno un figurone ma anche le giapponesi escono a testa alta dall'indagine. Sorprende la Smart tra gli ultimi posti
ITALIA ALLO SPECCHIO Le analisi condotte dalla JD Power & Associates sulla soddisfazione degli automobilisti forniscono sempre spunti per riflessioni interessanti, a qualsiasi latitudine siano condotte. In questo caso però la ricerca merita una lettura ancor più attenta, perché per la prima volta sotto la lente dell’agenzia americana è finita l’Italia dell’automobile.
QUATTRO VOCI L’indagine, realizzata in collaborazione con i colleghi di Quattroruote, si basa sulle risposte fornite da oltre 4.900 automobilisti. Tra luglio e settembre 2011 gl’intervistati sono stati chiamati a dare un giudizio sulle loro auto, dopo almeno due anni di possesso (immatricolate quindi prima della metà del 2009). Quattro le voci del pagellone: costi di possesso e di gestione, appeal (definizione sotto cui ricadono anche comfort e funzionalità), qualità e affidabilità della macchina e, infine, bontà del servizio delle concessionarie. Sommando le singole schede e ponderando per bene le quattro voci (qui elencante in ordine d’importanza), si è arrivati a un giudizio complessivo sulla trentina di Case più diffuse all’interno del campione preso in esame.
DEUTSCHLAND UBER ALLES Spiegato il contesto, entriamo nel dettaglio delle classifiche, partendo da quella generale, che vede il podio monopolizzato dai marchi tedeschi. Il brand con la più alto indice di soddisfazione del cliente è infatti l’Audi, con 779/1000, seguita a ruota dalla Mercedes (777) e dalla Volkswagen (774). La cosiddetta medaglia di legno è appannaggio della Mazda (769), seguita dalla Volvo (761), dalla Citroën (760) e dalla Honda (753) ex aequo con la Mini. Il primo tricolore si trova in tredicesima piazza ed è quello dell’Alfa Romeo (741). Bisogna invece arrivare al diciassettesimo posto per trovare la BMW (737), seguita dalla Lancia (734), prima Casa sotto la media (che è a 735). La Fiat occupa la venticinquesima piazza (710), mentre la Smart (697) e la Dacia (696) si contendono la maglia nera. Dall’elenco mancano la Land Rover e la Subaru, per le quali è stato raccolto un numero di giudizi troppo esiguo per rappresentare una base attendibile.
LA SPECIALITA’ DELLA CASAL’Audi è campionessa anche in materia di efficienza della rete di assistenza, materia in cui primeggiano anche Mercedes, Citroën, Honda e Volkswagen. La Volvo sembra invece non avere rivali dal punto di vista dell’appeal: i clienti della Casa svedese sono i più contenti dell’immagine dei loro modelli, oltre che della qualità della vita a bordo e della guidabilità. A insidiare questo primato è ancora una volta l’Audi, seguita dalla Mercedes e dalla Mazda. Quest’ultima tiene alto il buon nome dei giapponesi in fatto di affidabilità, primeggiando nella speciale classifica che premia il minor numero di problemi segnalati ogni 100 esemplari. Particolarmente virtuose in questo senso sono però anche Volkswagen, Volvo, Peugeot e Hyundai.
CARTA CANTA Nel complesso i dati statistici non fanno altro che confermare una sensazione quasi palpabile, sulle strade così come nelle chiacchiere da bar: agli italiani le tedesche piacciono più che mai. Non è un caso che gli affari per quelli dei Quattro Anelli vadano bene e che l’intero Gruppo Volkswagen sia in positivo, in controtendenza quindi rispetto al mercato, italiano ed europeo.
LE SOLITE NOTE In conclusione si può fare anche un raffronto tra i dati emersi in Italia e quelli pubblicati invece sei mesi fa relativamente alla Germania (l’articolo completo è tra le notizie correlate). In quell’occasione a svettare era stata la Volvo, seguita da Mercedes, Mazda, Mini, Honda e Audi. Le posizioni sono insomma un po’ rimescolate ma i nomi al vertice sostanzialmente sono gli stessi. Le differenze emergono magari nelle posizioni di rincalzo, con la Dacia, per esempio, che in Germania chiudeva decima e non fanalino di coda come da noi. Una cosa piuttosto curiosa, perché le macchine vendute di qua e di là dal confine dovrebbero essere uguali…