TRUMP ALZA I LIMITI SULLE EMISSIONI: LE CONSEGUENZE
IL PIANO DI TRUMP Mille dollari in meno a macchina secondo quanto riportato da Reuters, addirittura uno sconto superiore a 3.500 dollari per ciascun'auto, secondo quanto chiesto da Donald Trump nel Tweet che pubblichiamo qui sotto: l'obiettivo è rendere i nuovi modelli più accessibili, favorire il ricambio del parco circolante con veicoli comunque più moderni, sicuri e meno inquinanti con un ''positivo impatto sull'ambiente''. È questo il piano del Presidente degli Stati Uniti in carica, in un periodo di gravissima crisi del mercato dell'auto innescato dall'emergenza coronavirus. Il tutto, però, a spese dei precedenti piani introdotti da Barack Obama per la lotta alle emissioni.
COSA CAMBIA Proprio come aveva annunciato a tre mesi dal suo insediamento, Trump ha inferto un duro colpo alla strategia dell'amministrazione precedente, cancellando l'obbligo per le Case automobilistiche di perseguire un miglioramento dell'efficienza dei veicoli del 5% annuo fino al 2026 e accontentandosi, per auto e camion, di un miglioramento dell'1,5% annuale. In pratica, il consumo medio imposto ai veicoli passa da 5,0 a 5,8 l/100 km.
My proposal to the politically correct Automobile Companies would lower the average price of a car to consumers by more than $3500, while at the same time making the cars substantially safer. Engines would run smoother. Positive impact on the environment! Foolish executives!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) March 31, 2020
GLI EFFETTI A BREVE E LUNGO TERMINE È un bene o un male? Nel breve periodo, la misura introdotta dall'amministrazione Trump potrebbe avere effetti positivi, tanto sull'economia quanto sul clima. Se si riuscisse a svecchiare il parco circolante in misura significativa, le emissioni comunque ne trarrebbero giovamento. E far ripartire gli acquisti dopo lo stop per l'epidemia di COVID-19 aiuterebbe la ripresa economica salvaguardando la forza lavoro. Lo ripetiamo: questo nell'immediato. Diverso il discorso sul lungo periodo, ma la corsa all'introduzione di auto elettriche - e prima ancora di mild hybrid e plug-in - non è certo partita adesso. Gli investimenti sono già stati stanziati e le industrie si stanno muovento.
DUBBI SUL TIMING Vero, visto il danno economico della pandemia, poter riallocare parte del budget potrebbe offrire un puntello ai bilanci delle Case automobilistiche. Ed è vero anche che parte degli investimenti stanziati sono, di fatto, una partita di giro per l'industria: che in prima battuta ha dirottato verso la mobilità elettrica i soldi che altrimenti avrebbe dovuto pagare, a fondo perduto, per le tasse legate alle emissioni dei veicoli prodotti. Va sottolineato che tuttora i diretti interessati non hanno commentato la mossa di Trump.
COSA SUCCEDE ADESSO Si sa però che forse è comunque troppo presto per commentare. All'annuncio del Presidente seguirà infatti un'azione giudiziaria promossa da una coalizione di 20 stati a guida democratica e gruppi ambientalisti, che contestano le analisi e le ipotesi su cui si basa il piano di Trump. Ivi compresa l'auspicata riduzione del costo delle auto. L'Environmental Protection Agency (EPA) avrebbe riscontrato ''debolezze significative nell'analisi scientifica'' proposta dall'Amministrazione.
Nashville, Tennessee, USA - Foto di Michael Gaylard (CC BY 2.0)
LA NHTSA LO APPOGGIA Di diverso parere il capo della National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) James Owens, secondo cui la documentazione prodotta dal Governo sarebbe ''molto cauta'' e ''riflette meglio ciò che i nostri esperti ci stanno dicendo''. Il punto di vista dei funzionari dell'amministrazione Trump è che le regole dell'era Obama, annunciate nel 2012, includevano molte ipotesi che si sono poi rivelate errate, compresi i prezzi del carburante e il mix di autovetture e SUV.
TRA CAUSA ED ELEZIONI La sfida giudiziaria guidata dalla California potrebbe ritardare l'attuazione del nuovo provvedimento fino a dopo le elezioni del 3 novembre, in cui Trump cercherà di ottenere il suo secondo mandato. Non dimentichiamo però che il suo rivale più accreditato alla carica è Joe Biden, già vicepresidente dell'era Obama, che potrebbe ribaltare nuovamente la situazione prima ancora che la mossa di Trump possa avere qualunque effetto concreto. Se non quello di generare un certo grado di incertezza nell'industria come nel mercato.