PEZZO UNICO IN VENDITA Nera come una pantera, con le insegne della Squadra Mobile di Roma sulle fiancate, le sirene e i lampeggianti: prima, molto prima delle Lamborghini che la Casa di Sant'Agata ha messo a disposizione della Polizia Stradale a partire dal 2004, c'era lei, la Ferrari 250 GTE 2+2 del Maresciallo Armando Spatafora. Un'autentica pagina della storia italiana, anzi, un intero capitolo, che abbraccia il decennio tra il 1962 e il 1972, è ora in vendita da Girardo & Co. Ma come ci è finita una Ferrari a indossare la divisa?
FU ARRUOLATA COSÌ Le strade di Roma negli anni 60 erano come il Far West: teatro di inseguimenti tra criminali in fuga su auto truccate e poliziotti all'inseguimento sulle loro Alfa Romeo 1900. Si dice che, frustrato dai troppi insuccessi, il Capo della Polizia Angelo Vicari avesse chiesto alla Polizia Mobile, all'inizio del '62, cosa servisse per acciuffare i malviventi. E secondo quanto riporta il mito, un uomo silenzioso, non alto, dalla corporatura asciutta, rispose: “Ci vorrebbe una Ferrari, eccellenza”. Quell'uomo era Armando Spatafora, classe 1927, originario di Siracusa.
LE CARATTERISTICHE Chiesta l'autorizzazione del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, si diede il via all'operazione. Alla Ferrari furono ordinate due auto, due 250 GTE 2+2, per l'appunto: un modello che raggiungeva i 240 km/h di velocità, caratterizzato da telaio a longheroni a passo lungo, motore anteriore V12 da 3,0 litri e 240 CV progettato dall'Ing. Colombo e carrozzeria Pininfarina. Per guidarle furono selezionati 4 agenti, tra cui l'allora brigadiere Spatafora, che vennero mandati a Modena per essere addestrati dal pilota Roberto Lippi. Ci andarono con l'auto personale di Spatafora, una Fiat 500.
Il maresciallo Armando Spatafora - credit ‘Girardo & Co.’
LE FERRARI DELLA POLIZIA? ERANO DUE Le due auto, con i numeri di telaio 3363 e 3999, vennero consegnate in tempi diversi. La prima arrivò nel 1962 e andò distrutta in un incidente con poche settimane di vita: chi dice in servizio chi invece prima di entrarvi. La seconda, consegnata nel 1963, è quella affidata a Spatafora, che divenne ben presto una celebrità: “Se vai in giro a tarda sera occhio sempre alla pantera! Ma se esci a tarda ora occhio, amico a Spatafora!” scriveva il quotidiano Il Tempo il 4 ottobre 1964.
EROI DEL CINEMA Le storie sugli inseguimenti ad alta velocità del Maresciallo volante, e dei suoi successi, non si contano. Una, in particolare, ne ha consacrato il mito: racconta di una funambolica discesa dalla scalinata che dalla chiesa di Trinità dei Monti porta in Piazza di Spagna, alle calcagna di una Citroën (o forse di un'Alfa Romeo, secondo altre fonti). Una storia troppo bella per essere sottoposta a un'accurata verifica dei fatti, sottolinea qualcuno: quasi certamente una leggenda metropolitana. Una leggenda a cui diede forza il film Poliziotto Sprint, con Lilli Carati, di cui qui sotto vedete il trailer da YouTube.
LA STORIA DELL'AUTO La Ferrari 250 GTE della Polizia, numero di telaio 3999 GT, rimase in servizio in prima linea fino al 1968, quando fu trasferita a compiti meno spettacolari, come le consegne urgenti di sangue di emergenza tra Roma e Napoli, coprendo i 227 km che separano le due città in 50 minuti. Fu ritirata dal servizio nel 1972 e venduta in un'asta di surplus del governo a un uomo d'affari, Alberto Capelli, che la tenne per più di 40 anni.
RIUNITA AL SUO PILOTA Protagonista di innumerevoli eventi, esposta al Concours d'Elegance di Pebble Beach nel 2016 e per lungo tempo ospite d'onore del Museo dei Veicoli della Polizia a Roma, nel 1984 la Ferrari 250 GTE della Polizia venne riunita con Armando Spatafora alla gara della Coppa delle Dolomiti, dove il maresciallo in pensione riuscì a ottenere il secondo tempo più veloce in assoluto.
L'UNICA CHE PUÒ Questa icona del mondo automobilistico è proposta dallo specialista milanese Girardo & Co in condizioni di assoluta originalità, dice l'annuncio. Il prezzo è solo su richiesta, ma la sua unicità e, non ultimo, il fatto che sia l'unica auto privata autorizzata a circolare con sirene, lampeggianti e livree ufficiali della Polizia ne fanno un oggetto del desiderio ancora più intrigante. Per sapere di più sulle sue imprese e quelle del Maresciallo Spatafora, il libro Il poliziotto con la Ferrari ne racconta la biografia: ne è autrice la figlia Carmen Spatafora.