Da Maranello verso Pistoia, la SS12 si snoda tra curve e castelli, lungo un itinerario che regala emozioni a chi guida così come ai passeggeri
METTIAMO LA FRECCIA Da qualche tempo, chi transita sull’autostrada A1 in direzione Sud non trova più il Monumento Ferrari Evoluzione di Franco Reggiani nell’area di parcheggio Calvetro. La macchina rossa, collage artistico di sette modelli chiave della storia di Enzo Ferrari, è stata restaurata e spostata vicino al casello di Reggio Emilia. Anche senza questo promemoria, gli appassionati sanno però bene che basta mettere la freccia e uscire dall’Autosole per fare un tuffo nella Terra dei motori e regalarsi un diversivo in un viaggio che, altrimenti, rischia di diventare monotono.
IL PIANETA ROSSO La tappa obbligata è Maranello, una sorta di Mecca da visitare almeno una volta nella vita per chiunque sia sensibile al fascino delle belle auto, non necessariamente solo di quelle con il Cavallino sul cofano. Come universalmente noto, qui si trova infatti la sede della Ferrari e si può dire che buona parte della cittadina viva della luce riflessa dell’azienza. Altro che Marte: il pianeta rosso è questo e l’auto – o meglio la Ferrari - fa da denominatore comune a mille iniziative e attività commerciali.
IN PRIMA PERSONA Passeggiando attorno allo stabilimento, ci s’imbatte in negozi a tema, che fanno da contorno al Ferrari Store, con il merchandising ufficiale della Casa. Il tutto senza dimenticare il Museo Ferrari, in cui si può rivivere la storia del Cavallino e che attira visitatori da tutto il mondo, curiosi di spaziare tra passato, presente e futuro delle Rosse. Nell’aria si sente spesso il suono cupo degli scarichi delle macchine: talvolta si tratta di prototipi ma è più facile incontrare le numerose Ferrari che si possono noleggiare quasi a ogni angolo di strada. Già, perché qui il sogno di guidare una Ferrari può diventare realtà: anche se solo per qualche minuto si può vivere un’esperienza da raccontare ai nipoti e, prima ancora, magari, da condividere con gli amici sui social.
VERSO IL VALICO Rimettendosi al volante e dovendo raggiungere senza tanta fretta la Toscana, si può imboccare la SS12, la Strada Statale dell’Abetone e del Brennero, e dirigersi proprio verso l’Abetone, seguendo un percorso sul quale sono state sviluppate molte Ferrari del passato. Superare l’Appennino con questa strada è rilassante e divertente al tempo stesso. Da una parte si attraversano scenari in cui il tempo sembra scorrere più lentamente che altrove e la natura è assoluta protagonista ai lati della strada. Quest’ultima, d’altro canto, offre una quantità e una varietà di curve capace di soddisfare l'automobilista più esigente. Se nel primo tratto il misto è veloce, già a ridosso di Pavullo nel Frignano la musica inizia a cambiare e il ritmo si fa più incalzante, specie laddove si affronta una sequenza di curve con la parte esterna leggermente rialzata. E’ un vero peccato che la pavimentazione sia in molti punti rovinata, perché altrimenti sarebbe una vera goduria poter sfruttare l’aderenza e pennellare le traiettroie come se sotto la macchina ci fossero i Pirelli P Zero delle Formula 1.
MA CHE BEL CASTELLO La Statale dell’Abetone non è però solo una strada che fa la gioia di chi guida ma anche dei suoi compagni di viaggio, grandi o piccini che siano. Ai lati del percorso ci sono molti punti d’interesse che offrono un ottimo pretesto per fare una sosta, a partire da due castelli, quello di Montecuccolo e quello di Roccapelago. Quest’ultima località, in particolare, è famosa per le sue mummie, ritornate alla luce appena cinque anni fa nella cripta della chiesa (www.roccapelago.it). Un’altra attrattiva è rappresentata da Fiumalbo, inserito tra i Borghi più belli d’Italia e rinomato per la produzione di formaggio.
IN MEZZO ALLE PIRAMIDI Ancora pochi chilometri e si giunge al Valico dell’Abetone, segnato dalle famose piramidi in pietra volute dal Granduca di Toscana e dal Duca di Modena. Da qui inizia la discesa sul versante pistoiese, che offre molte soddisfazioni agli amanti della guida, anche se la pendenza e la gran quantità di curve potrebbero mettere a dura prova i freni. Meglio dunque puntare su una guida pulita, concedendosi magari una sosta nella stazione termale di Bagni di Lucca prima di rituffarsi nella pianura.