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Il motore a banane di Jacques Séguéla


Avatar di Federico Sardo, il 17/05/19

5 anni fa - Il giro del mondo di Jacques Séguéla sulla Citroen 2CV

Il giro del mondo di Jacques Séguéla sulla Citroen 2CV

Il giro del mondo sulla Citroen 2CV del pubblicitario Jacques Séguéla e una storia incredibile: quella del motore a banane

I PROTAGONISTI Questa è una storia buffa, una storia avventurosa e paradossale che parla di motori non soltanto in senso lato, ma proprio in modo preciso. Uno dei protagonisti è uno dei pubblicitari più famosi di tutti i tempi, il francese Jacques Séguéla, autore tra le altre cose delle campagne che hanno portato al successo negli anni Ottanta il presidente François Mitterrand e di un best seller come Non dite a mia madre che faccio il pubblicitario... Lei mi crede pianista in un bordello, pubblicato in Italia da Lupetti. Quando Séguéla era giovane, verso la fine degli anni Cinquanta, si imbarcò insieme all’amico Jean-Claude Baudot (diventato in seguito un noto collezionista d’arte) in un viaggio intorno al mondo a bordo di una mitica Citroen 2CV, un modello entrato nella storia e rimasto in produzione dal 1948 fino al luglio del 1990.

GIRO DEL MONDO Partiti il 9 ottobre 1958, i due attraverseranno 45 nazioni e percorreranno circa 120mila chilometri, tornando a casa il 12 novembre del 1959 e segnando il record per la prima automobile francese a riuscire nell’impresa di compiere il giro del mondo. Da questa esperienza i nostri eroi trarranno in seguito, nel 1960, un libro molto fortunato, La Terre en rond (in Italia Giro del mondo in automobile), che venderà oltre centomila copie. A dire il vero però l’esperienza, almeno in diretta, non fu vissuta con grande entusiasmo: “La nostra sola preoccupazione arrivando in una capitale non era certo quella di visitare i suoi capolavori, ma di trovare un lavoro che ci fornisse il denaro necessario per lasciarla al più presto”.

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BANANE NEL MOTORE Tra le tante avventure vissute durante questo incredibile viaggio, ce n’è una particolarmente degna di nota. Dopo essere passati per l’Africa, e attraversato l’oceano verso il Sud America, i due amici si trovano in Cile, e nel bel mezzo del deserto di Atacama la loro vettura si ferma: è finito l’olio del motore. In una pianura di tremila km quadrati, puntellata dalle tombe di malcapitati cercatori d’oro, tutte le loro riserve sono finite, e quella rischia di essere la fine del loro viaggio, o forse anche peggio. A un certo punto però, quando dopo il turno dell’olio anche le speranze si stanno esaurendo, come in un miraggio compare quello che viene descritto come un vecchio capo indiano, forse uno sciamano. In silenzio osserva la disperazione dei due giovani francesi, poi estrae da una borsa un casco di banane, le pela e procede a introdurle una per una all’interno del motore, a sostituire il lubrificante tradizionale. La leggenda racconta a questo punto che l’auto sia stata in grado di ripartire e di procedere per altri 300 chilometri senza particolari difficoltà, fino ad arrivare alla prima stazione di servizio. 

L'ESPERIMENTO Questa storia è riportata da una brochure olandese di Citroën del 1967 intitolata Highlights from the History of the 2CV, anche se va detto che si tratta di un racconto talmente curioso e iconico da esistere in numerose varianti (alcune legate agli scenari della Seconda Guerra Mondiale) come accade spesso alle leggende metropolitane. In tutte queste storie comunque l’esito della vicenda è positivo, e ciò ha portato molti curiosi a interrogarsi sull’effettiva possibilità di questo curioso stratagemma. Il canale YouTube Project Farm non si è limitato a chiederselo, ma ha realizzato un esperimento: riempire un tagliaerba con una pappa di banane triturate (allungata con acqua per ottenere una viscosità simile a quella dell’olio motore) e vedere che cosa succedeva. In questo caso, come si può vedere nel video, l’esperimento non è andato benissimo: dopo cinque minuti il motore si è fermato, e solo allungando la soluzione con altra acqua l’improvvisato meccanico è stato in grado di farlo ripartire. 

SCONSIGLIATO Il grosso problema però è l’effetto che questa pazza miscela ha sugli interni del motore: la candela è ridotta in condizioni pessime, restano dei segni sui cilindri e anche il pistone risulta consumato oltre la norma. Quella delle banane al posto dell’olio motore insomma è sicuramente una grande storia, ma non è una soluzione che ci sentiamo di consigliare ai nostri lettori, nemmeno in caso di emergenza. Certo, sempre a meno che non ci sia uno sciamano ad aiutarvi.


Pubblicato da Federico Sardo, 17/05/2019
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